venerdì 8 maggio 2009

Gran finale

Meno uno alla fine della stagione regolare e Roma ha dato il colpo di reni decisivo per il secondo posto, vincendo nella tana di lupi sì alle prese con problemi, ma che di certo hanno venduto cara la pelle. E’ tornato Becirovic (che ieri ha portato la partita al supplementare con 2 tiri liberi) e senza di lui Roma valeva forse la metà.

A Teramo vanno tutte le simpatie di questo blog e quindi evito di parlarne.

La Virtus Bologna ha un obbligo morale: correre. Se riesce a correre può dire la sua con chiunque, altrimenti balbetta. Un vecchio adagio dice che nei playoff si va adagio (scusate), e le squadre che hanno bisogno di accelerare le cose vengono sempre viste con scetticismo quando i giochi si fanno duri. A me piacerebbe che questa tendenza venisse invertita, ma non vedo in questa Virtus plurifinalista una credibile alternativa a Roma.

Treviso tra le cosiddette grandi è la squadra che mi sembra costruita con più criterio, ma soffre ancora di mal da trasferta. In particolare domenica andrà a trovare proprio le V nere, rischiando alla fine di trovarsi pari punti con Milano, quella Milano il cui finale di stagione è stato un "crescendo rossiniano" (cit.), ma che sembra in calo. Se i verdi non dovessero espugnare il Palasabatini e i rossi meneghini non riuscissero a dare il secondo dispiacere stagionale a Siena, resterebbero a pari punti, con Milano quinta a scornarsi con la Virtus e Treviso sesta accoppiata con Teramo, a dar vita a quella che potrebbe essere la serie più bella degli interi playoff.

Biella ieri ha vinto il settimo biglietto utile per la seconda parte di stagione, ma alla prossima andrà a Pesaro, dove i ragazzi di Sacripanti cercheranno di agguantare l’ottava posizione occupata da quella Cantù impegnata nella difficile trasferta di Roma. In caso di vittoria, la Scavolini potrebbe raggiungere Cantù, probabilmente in (buona) compagnia con Ferrara che ospita una Premiata ormai salva. E allora? Pesaro va avanti, precedendo per la classifica avulsa Cantù e Ferrara.

Capitolo salvezza: due squadre ancora in lotta, due compagini che si trovano allo stesso punto, ma provenienti da due universi differenti. La Fortitudo di Savic e degli innumerevoli centri e la Rieti di Lardo, degli abbandoni e della ricerca d’un miracolo. Es muss sein! (Così deve essere!) direbbero Kundera e Beethoven, perchè con Teramo alla ricerca del terzo posto e Udine già spacciata, viene istintivo ipotizzare una parità a 20 punti che vorrebbe dire Fortitudo in A2.
Storicamente la F m’è una squadra simpatica, nonchè una presenza fissa ad alti livelli da quando ho iniziato a seguire il basket, e sarei molto dispiaciuto di un’eventuale retrocessione. Ma non riesco a non provare un senso di fastidio quando vedo squadre tirate su con opulenza di risorse e assoluta mancanza di criterio.



Piccola postilla: ho scritto quello che ho scritto, limitandomi esclusivamente a quello che potrebbe accadere sul rettangolo di gioco. Storie di problemi societari, stipendi e quindi conseguenze per la prossima stagione, per quanto all’ordine del giorno, esulano dallo scopo di questo post.

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