domenica 29 novembre 2009

Napoli-Treviso 64-96

Mi chiedono: scrivi qualcosa sulla partita? E ci provo pure, ma che diamine vuoi scrivere? Uno vorrebbe parlare un po’ di basket, ma quello visto finora non lo è. Volessimo provare a parlare di basket, direi che almeno questa volta ho avuto la fortuna di poter vedere due signori giocatori, ossia Gary Neal e Sandro Nicevic. Il primo ha segnato in ogni modo, il secondo all’inizio ha sofferto un po’ Traylor, poi ha pensato bene di portarselo a quattro metri dal canestro e là - causa anche poca benzina del Trattore - non c’è stato più nulla da fare. Sempre su Treviso, grandissima delusione da parte di Daniel Hackett. Ho seguito con simpatia tutta la sua carriera universitaria, facendo il tifo per lui e nutrendo belle speranze. Ieri s’è visto un giocatore che non è riuscito ad impensierire un minimo Bonora e Aprea (Bonora e Aprea, eh) e un ragazzo nervoso, pronto a scattare al primo fischio contro. Visto che già recentemente se n’era venuto fuori con alcune dichiarazioni non proprio simpatiche, direi che c’è qualche problema anche a livello mentale. Da rivedere Motejunas.


E noi? E che vuoi dire… non c’è gioco, non c’è intensità, le rotazioni difensive sono ridicole, i tempi delle sostituzioni e dei time out sono sballati, la palla è ferma, non c’è un blocco serio, non c’è un giocatore che possa far muovere le difese avversarie o battere l’uomo dal palleggio. Lo stesso Damon Jones che finalmente ha giocato una bella partita non sembra un giocatore da squadra che cerca disperatamente di salvarsi, ossia qualcuno in grado di prendersi una trentina di tiri a gara, magari sbagliandone la metà. Certo, è un signor tiratore. Certo, ha messo dei bellissimi canestri. Ma se volevo uno che passa il suo tempo ad aspettare lo scarico per mettere la tripla, riprendevo Malaventura, che magari difende pure, con tutto che porta sfiga.
Il Trattore regge ancora poco in campo e i cambi sono inadeguati. Skele ieri ha fatto sei, pessimi, minuti. Tsaldaris cerca di fare pentole e coperti con il risultato che soffre come un dannato e perdiamo anche quello che può dare.
Serve uno che segni tanto, che batta l’uomo dal palleggio, che abbia gambe fresche e tu vai a pigliare Travis Best (che, per carità, come conoscenza del gioco è anni avanti)? Mah…

venerdì 27 novembre 2009

Il grande bordello, nuova puntata

Ho dovuto aggiornare.
http://i47.tinypic.com/awcc60.jpg

giovedì 26 novembre 2009

Travis Best è così vecchio…

… che Naismith già lo considerava un veterano.
… che per stabilire la sua età esatta, bisogna tagliarlo a metà e contare i cerchi.
… che non ha l’albero genealogico: si trova nella radice.
… che invece della cicogna, l’ha portato uno pterodattilo.
… che non ha foto di battesimo, ma graffiti.
… che ha la carta d’identità scritta su un papiro.
… che ha rappresentato il suo Paese ai Giochi Olimpici. In Grecia. Nel 776 a.C.
… che il peccato originale in realtà l’ha commesso lui: compiendo sfondamento su Eva in un contropiede 3 vs 1.
… che quando si mette il paradenti deve usare il Cukident.
E’ nato prima l’uovo o Travis Best?
… che per stabilire la sua età esatta, serve il carbonio 14.
… che al compleanno usa delle candeline con gli esponenti. E nonostante ciò, quando accendono le candeline della sua torta di compleanno la Protezione Civile prepara i Canadair.
… che nessuno si azzarda a tirargli le orecchie dopo la torta.
… che se fosse stato lui il protagonista, il film Forrest Gump sarebbe iniziato con lo sbarco di Cristoforo Colombo.
… che ci mette più tempo lui a contarsi gli anni che Kevin Kruger a guidare una transizione.
… che quando andava a scuola non c’era ancora la storia.
“Può ancora dare qualche minuto di qualità” - il coach su Trevis Best. Ai tempi dell’High School.
… che ha rappresentato una soluzione valida e affidabile in regia per generazioni di general manager.
… che il primo giorno di allenamento chiamerà rookie Bonora.
… che quando è nato, di Springfield ce n’era una sola. Oggi ne sono 34.
… che ha visto il big bang dalla finestra di casa sua.
… che i Flinstones sono basati sulle sue memorie.
… che il suo irresistibile cambio di mano è dovuto al Parkinson.
… che non può iscriversi a Facebook perchè nel form non c’è il suo vero anno di nascita.
… che è stato lui a spiegare a Dan Peterson il celebre gioco a L.
… che ormai ha imparato a convivere con i problemi alla prostata. Dal diciannovesimo secolo.
… che una volta sull’autobus Rita Levi Montalcini gli ha lasciato il posto a sedere.

lunedì 23 novembre 2009

Kevin Kruger è così lento…

… che il suo terzo tempo è diviso in atti.
… che non può andare da solo a comprarsi gli abiti perchè al negozio vien scambiato per un manichino.
… che l’autovelox invece di scattargli la foto gli fa un dipinto ad olio.
… che la ragazza l’ha lasciato per un eiaculatore precoce.
… che ha cominciato da poco a digerire il tacchino del giorno del ringaziamento del ‘98.
… che si farebbe doppiare da Luca Badoer.
… che dopo una passeggiata in villa comunale a Mergellina è stato scambiato per un platano e per questo, potato.
… che il santino che ha nella macchina gli grida di schiacciare quel cazzo di acceleratore.
… che nella sua macchina ha solo le marce ridotte.
… che al polso non ha un orologio normale, ma uno che indica solo giorni e mesi.
… che Robert “Tractor” Traylor lo ha soprannominato “L’aratro”.
… che quando fa una gara sui 100 con Pistorius, lo costringe a togliere le protesi.
Kevin Kruger va sano e va lontano.
… che dopo l’istant replay, sui campi da gioco s’è sperimentato il replay all’istant.
Impiega meno tempo Nettuno a ruotare attorno al Sole che Kevin Kruger attorno a un blocco.
… che sta ancora giocando la prima di campionato a Siena.
… che quando balla un lento con la sua ragazza la musica deve essere su rewind.
… che in una gara di lentezza può battere Chuck Norris.
“Finalmente hanno messo la moviola in campo”. Aldo Biscardi dopo aver visto una partita di Kevin Kruger.
… che se fosse stato lui al posto della tartaruga, Achille l’avrebbe raggiunto.
… che una volta è stato investito da un’auto. Spinta da due tizi.
… che una volta ha segnato un canestro in contropiede. Ma partendo dalla partita precedente.
… che quando va in scooter i moscerini non muoiono sul parabrezza, ma dietro il casco.
… che se gli riesce un crossover gli vien da vomitare.
… che per lui l’inerzia non esiste.
… che è giunto ad una definizione oggettiva di spazio e tempo. Rispettivamente, troppo e troppo poco.
… che forse è anche più lento di Marconato.
… che non terrebbe il primo passo di Bob Cousy. Il Bob Cousy di oggi.
… che quando ha regalato ai compagni di squadra una cornice elettronica con le sue migliori azioni di gioco, tutti assieme l’han ringraziato per la bellissima istantanea.
… che quando rallenta il ritmo crea un paradosso temporale.
… che quando gli han fatto firmare il contratto l’hanno già rivalutato con l’inflazione del 2013.
… che fa da testimonial ai Durex ritardanti.
“Eppur si muove”. Galileo Galilei su Kevin Kruger.
… che per fare un rientro difensivo deve aspettare il cambio di campo dopo l’intervallo.
… che per vedere le sue azioni al replay premono fast forward.
… che il giorno in cui il suo primogenito inizierà a camminare, non riuscirà a seguirne il primo passo.

domenica 22 novembre 2009

Meglio tardi che mai

http://www.sportlive.it/wp-content/uploads/2008/03/carlo_recalcati.jpg
Non abbiamo amato Charlie Recalcati, almeno quello degli ultimi tempi, e su questo blog ci sono un paio di post che lo testimoniano, basta fare una comoda ricerchina in alto a destra, che son pigro.
Nonostante questo, un paio di cose vanno dette, ora che (finalmente) è stato annunciato che non sarà più il commissario tecnico della nazionale italiana.
1) Recalcati va comunque ringraziato e apprezzato per aver spremuto al meglio un gruppo non di grandissimo talento, che ci ha portato al bronzo europeo e all’argento olimpico. Tutto quanto fatto dal 2005 in poi andrebbe invece gettato nel dimenticatoio, ma è un discorso troppo lungo per l’ora in cui sto scrivendo;
2) non si pensi - e ribadisco, non si pensi - che l’addio di Recalcati risolva di colpo i problemi del movimento cestistico italiano, che a dirla tutta c’erano anche quando la nazionale vinceva, e anzi nascondeva questi problemi.
E le soluzioni immaginate dalla Fip guidata dall’amico (di Recalcati) Dino Meneghin sembrano voler sfuggire al problema. Forzare l’utilizzo degli italiani è inutile se poi questi si dimostrano inadeguati o se c’è gente che per rispettare alla regola è costretta a tesserare Bonora o Rizzo, o ancora a portarsi in panchina in trasferta - come giocatore - l’assistente allenatore. Questa protezione dei giocatori italiani, che di conseguenza si trovano a chiedere cifre decisamente superiori al loro valore, danneggiando in questo modo le piccole, sono una soluzione “all’italiana” del problema. Cioè una non soluzione. Quali miglioramenti può portare al movimento la resurrezione di arzilli quarantenni o il tesseramento di ragazzini che non vedranno mai in campo?
Gli italiani bravi, se son bravi, giocano. A Biella sta esplodendo Aradori. A Roma Datome ormai è una certezza. Varese ha preferito prendere un piccolo come Reynolds come USA al posto di Slay visto che Martinoni ha dimostrato di poter tenere il campo. La Benetton non si crea problemi a schierare Hackett, Gentile, Sandri, De Nicolao.
Piuttosto, cerchiamo modi di promuovere il movimento. Obblighiamo i ragazzi della nazionale, in particolare i 3 USA ma anche quelli in cui i ragazzini possono immedesimarsi (Poeta, Rocca, Amoroso), a fare campagne di promozione nelle scuole. Creiamo una sinergia tra LegaA, LegaDue e A Dilettanti per lo sviluppo dei ragazzi. Ma non “coccoliamo” e premiamo dei giocatori mediocri solo perché italiani.

venerdì 20 novembre 2009

Dalla città delle tre T

Turù, Turàs e Tetàs, rispettivamente il Torrone, la Torre e le Tette. Su queste ultime non ho potuto verificare.
Così come non posso dir niente sullo gnocco fritto, almeno non quello del posto. Vi chiederete che vi scrivo a fare, a questo punto, e avreste anche ragione…
Lo faccio per raccontarvi di un Greco che ha giocato 30 minuti da play, marcato l’ala piccola nonché avversario più pericoloso, soddisfatto due volte Megan Fox durante l’intervallo e risolto la fame nel mondo dopo la partita. Vi racconto di un Trattore con poca benzina, ma che ha dominato sui due lati finché ne ha avuto. Vi dico anche di Damon Jones, che vederlo giocare da bordo campo è uno spettacolo nello spettacolo.
C’è stata una partita a tratti anche piacevole, giocata in un palazzetto “intimo”, molto civile e con una bella atmosfera (alla quale di sicuro contribuiva una splendida mulatta seduta dietro di me).
Napoli ha tenuto basso il ritmo, unica possibilità di non prendere 40 punti da una squadra lunga e atletica…anche se, pur contenendo il ritmo, rispetto alle prime uscite Napoli sembrava la migliore edizione dei Suns di D’Antoni. Tutto bello, ma non abbastanza perché senza qualcuno che riesca a portare con tranquillità la palla in attacco, non si può tornare a casa con la parte buona del referto.

giovedì 19 novembre 2009

Abbiamo il play!

http://photos-e.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/hs042.snc3/12947_1258306467164_1514725888_730034_7363745_n.jpg


Ball handling eccezionale, grandi capacità di scaricare per il compagno libero, mani fatate, l’ideale per servire Damon Jones. Papalia prendici Tierry Henry!
(seguono improperi ripetuti)

mercoledì 18 novembre 2009

Sticazzi di Cremona

Stasera a Cremona il recupero della partita rinviata causa febbra. Prevista copertura di basketblog con lo stoico Dis/Impegno che ci racconterà ogni dettaglio della serata. E’ vero che Cremona abbonda di maggiorate?
Loro vengono da una vittoria di 25 con Treviso e si tengono sui 90 punti segnati di media. Noi non abbiamo ancora un play, ne abbiamo presi 27 in un quarto in casa da Montegranaro, e ringraziamo il santo patrono di Rieti se ne facciamo 50.
Le riprese della partita saranno utilizzate per il nuovo spot “Ti piace vincere facile?”
In dubbio Brandon Brown e le nostre chances aumentano di un bel 2%. Quindi siamo a -8% di possibilità.
Quasi sedici punti di media, cinque rimbalzi e quattro falli subiti a partita. Aridatece Gary Forbes.
Giallo sulla non convocazione di Kevin Kruger. Sembra che in realtà la sua partenza con la squadra fosse prevista, ma che abbia impiegato quarantacinque minuti per percorrere i 20 metri che separavano gli spogliatoi dal pullman. I compagni se ne sono accorti solo all’autogrill a Frosinone.
Detto questo, sti gran cazzi di Cremona, noi stasera si tifa Trap.
http://soccerrepublic.eircom.net/Images/Downloads/hope-thumb.jpg

lunedì 16 novembre 2009

Problemi tecnici

Essì signori, problemi tecnici. Quelli che non dovrebbero mai capitare, in un palazzetto di serie A e che invece hanno funestato il PalaBarbuto di Napoli proprio in occasione della delicata e accesa sfida tra i locali reatini e la Sutor Montegranaro. Di fronte a un pubblico abbastanza caldo nonostanto il consueto boicottaggio ultras, per festeggiare la bella iniziativa di Papalia che ha riempito il palazzetto di bambini entrati al simbolico costo di un euro, Napoli finalmente dava la parvenza di una squadra di basket. Di LegaDue, per carità, ma la stessa Montegranaro sembrava accomunata da simile destino, e così dopo trenta minuti di errori e orrori, ma comunque di agonismo, il tabellone segnava 48-48. Intervallo breve e tifosi speranzosi nella prima vittoria in campionato.
Ma proprio in quel momento un guasto mandava in corto circuito la parte di tabellone dedicata al punteggio di Napoli, che si bloccava a quota 48 nonostante il campo esprimesse valori diversi. La Martos, infatti, giocava brillantemente: Kruger si dimostrava degno figlio di coach e orchestrava sontuose azioni di gioco che mandavano a segno a turno tutti i compagni di squadra; un brillantissimo sistema di blocchi ciechi organizzato da coach Pasquini liberava continuamente al tiro il mortifero Damon Jones che sgusciava sui blocchi come il miglior Reggie Miller e prestava fede al suo status di miglior tiratore del mondo e crivellava la retina da ogni posizione; Gabini dimostrava di valere tutti i tiri che si stava prendendo continuando a colpire dalla media e dalla distanza; Drobnjak ribadiva la superiorità tecnica della scuola slava mettendo in evidenza tutto il suo bagaglio tecnico in post. La partita si chiudeva sul punteggio di 81-78, prima vittoria in campionato di una Martos che adesso poteva iniziare a pensare alla salvezza.
Ma purtroppo dopo la partita veniva comunicato ai tifosi festanti che, per il risultato finale faceva fede il tabellone, sbloccatosi da parte napoletana solo per un istante, per un canestro e fallo di Drobnjak. 51-78, quindi, il risultato che andrà negli almanacchi. Dannati regolamenti.

“Non ho parole”, riferisce a fine gara il patron Papalia che affida i suoi pensieri ad un malinconico sfogo su Facebook con uno stato di 12000 caratteri.
L’opinione di Emiliano Mondonico: “Non era questa la partita da vincere”.
Nota a margine per la simpatica cubana che si è infilata nella macchina di Gabini a fine gara. Un minuto di silenzio.

venerdì 13 novembre 2009

Aspettando Napoli-Montegranaro

Due squadre scarse, e quella in trasferta potrebbe giocare contro l’allenatore bestemmiatore. Si preannuncia grande basket domenica al PalaBarbuto.
Attesi scontri tra le tifoserie: tra Rieti e Montegranaro non c’è mai stato buon sangue.
Ultime news di mercato. Sfuma l’arrivo di Pooh Jeter, ha chiesto troppo miele. Papalia punta Tappo e Tigro, anche se per i suoi trascorsi equini non va sottovalutata la pista Ih-Oh.
Previsto l’esordio di Traylor, per fermare la minaccia del trattore la Sutor intende ad affidarsi a Papagnò, a Lugilla e al brosciuttu.

martedì 10 novembre 2009

Lo Scream Team

Frugando su un forum, ho ritrovato questo vecchio articolo di Page2 di Espn, tradotto in italiano. Era il 2004 e gli Usa facevano figure barbine in giro per il mondo. Lo metto per conservarne la memoria.


OK, possiamo cominciare, adesso che Amare Stoudemire è uscito alla fine dal campo dopo che Carlos Arroyo lo ha fatto saltare con l’ennesima finta.


Parliamo di sconvolgimenti. E’ come se i Washington Generals battessero i Globetrotters. Come se i Clippers si qualificassero per i playoffs. O come se Michael Moore votasse per George Bush.


Dopo avere perso con un’isola-nazione con una popolazione solo di poco inferiore all’entourage di Allen Iverson, cosa può ancora accadere alla squadra di basket degli Stati Uniti? Cosa altro può succcedere ad una squadra che ha appena perso con un paese che ha mandato cinque giocatori nella NBA ed il cui miglior giocatore è stato in passato tagliato dai Toronto Raptors?


Fortunatamente, Page 2 (la rubrica di espn.com, NdR) sa già cosa accadrà nel prosieguo del torneo olimpico…


16 agosto
Durante l’allenamento, Richard Jefferson schiaccia nel corso di un esercizio di tiro e lancia un fortissimo urlo. Larry Brown dice a Jefferson che forse dovrebbe lavorare invece sul suo tiro da gtre punti.


17 agosto: USA contro Grecia
Dopo la lugubre performance contro Porto Rico, gli scouts ed i coaches USA spendono ore ed ore nel guardare e montare video per la prossima partita contro i padroni di casa, la Grecia (in inglese: Greece). Solo al momento della partita Brown realizza che il film che hanno visto era in realtà “Grease,” (la pronuncia è identica, NdR), con John Travolta e Oliva Newton-John.


Il piano della partita, incentrato sui raddoppi su Kenickie e nel negare la posizione a Danny Zuko viene rapidamente abbandonato. Stranamente, Brown dice ancora alla squadra di stare attenti a Rizzo sul perimetro.


Gli USA perdono con la Grecia 93-58 tirando col 31 per cento dal campo. Più tardi, Stephon Marbury, che ha totalizzato 1 su 10, dice alla stampa: “Sapete, il fatto è che non sono così bravo come tutti credono. Pensate a questo: i Timberwolves vincono finalmente una serie di playoff - dopo che me ne sono andato. I Nets vanno a due finali consecutive della NBA, dopo che li ho lasciati. Aspettatevi i Suns molto migliorati quest’anno. Quanto ai Knicks, ok, diciamo solo che Spike Lee non si aspetta che battiamo i Pistons.”


19 agosto: USA contro Australia
Avanti 28-16 nel secondo quarto, Jefferson schiaccia con ferocia saltandoo più alto del ferro, lanciando un urlo terrificante. Brown dice a Jefferson di dare la palla a Tim Duncan e lasciargli tirare i tiri liberi.


L’Australia alla fine vince 88-72. “La verità è,” prova a spiegare Shawn Marion, “che mentre riposavamo ieri sera in attesa della partita è arrivato Poppy con questo calendario di atlete australiane che posano nude. Bene, abbiamo individuato nel pubblico alcune di loro durante la partita, e dunque immagino non fossimo molto concetnrati sulla gara. E non fatemi altre domande, devo scappare. Ho un appuntamento con una giocatrice di hockey su prato.”


20 agosto
Durante la sessione di allenamento del giorno di riposo, la squadra statunitense sbaglia 43 consecutivi tiri da tre punti. Ma Iverson lancia un astuto alley-oop per Jefferson, che schiaccia la palla attraverso la retina, lanciando un tremendo urlo.


21 agosto: USA contro Lituania
Molti membri della Nazionale USA a momenti mancano la partita contro la Lituania dal momento che lasciare l’albergo, la Queen Mary II, sembra una sfida insormontabile.


LeBron James ci mette quasi tutta la mattina nel tentativo di decidere quale porta della sua lussuosa suite lo possa condurre fuori dalla stanza.


Nel cercare di trovare l’orario della navetta verso la terraferma, Carmelo Anthony cade in una accesa discussione con l’equipaggio della barca quando questi sembrano completamente confusi dalle sue domande quando lui si riferisce a se stesso solamente in terza persona.


Lamar Odom non gioca proprio la partita: l’ultimo volta è stato visto in camera con “un pacco di benvenuto dalla delegazione di Amsterdam.”


Occorrono circa tre ore per persuadere Dwyane Wade ad uscire dall’armadio dopo che erroneamente aveva ordinato “Titanic” dal servizio pay-per-view della nave.


Alla fine, dopo avere promesso la medaglia d’oro per gli Stati Uniti, Carlos Boozer lascia la squadra e firma con l’Angola per più soldi.


Jefferson sbaglia tutti gli otto tiri da 3 punti, ma sotto 51-19 nel terzo quarto, schiaccia la palla nella retina, lasciando uscire un primordiale urlo, e quindi cammina sul petto del difensore caduto a terra. I lituani tornano in attacco e infilano una tripla per il 54-21. La Lituania prosegue per la vittoria: 95-71.


In seguito, Tim Duncan lascia la squadra, dicendo di voler tornare alle Isole Vergini per giocare con la loro Nazionale.


22 agosto
Michael Phelps viene reclutato in squadra per riempire il buco lasciato da Duncan. Brown dice che Phelps gli ricorda Duncan con la sua grande apertura alare e “dopo tutto, Duncan praticava il nuoto prima, no?”


A causa di concomitanze nel calendario degli allenamenti, la squadra USA deve dividere il campo d’allenamento con le ragazze. Dopo che Lisa Leslie e Diana Taurasi segnano 23 punti senza alcuna reazione agli uomini, Brown lascia la squadra e si mette d’accordo per allenare l’Angola.


23 agosto: USA contro Angola
Nell’ultimo tentativo per passare il turno, la squadra USA affronta l’Angola, vittima designata. A Phelps viene data la vecchia uniforme di John Stockton, ma si lamenta che i pantaloncini sono troppo piccoli, così va in campo col suo costume da bagno. E immediatamente con le sue triple porta in vantaggio la squadra.


Gli USA sono avanti di 14 punti all’inizio del terzo periodo quando Iverson prova un alley-oop, ma Stoudemire, Marion, Anthony e James, non essendo chiaro chi dovesse riceverlo, saltano contemporaneamente per prendere la palla, finendo con lo scontrarsi in aria, testa contro testa. Devono lasciare tutti la partita per commozione cerebrale.


Phelps finisce con 36 punti, tutti da oltre l’arco dei tre punti, ma l’Angola, guidata da un eccellente piano di partita di Brown e dalla tripla doppia di Carlos Boozer, vendica anni di sconfitte contro gli USA con una vittoria per 78-77. Gli Stati Uniti hanno l’ultimo tiro per vincere la partita, ma Jefferson mette sul ferro la schiacciata alla sirena.


David Stern (capo della NBA, NdR) è seduto nel suo enorme ufficio nel quartier generale della NBA. “Perfetto,” dice a se stesso, guardando la skyline di Manhattan. “Ho messo insieme la squadra esattamente come volevo, con un manipolo di giovani che venderanno un sacco di divise ma che non possono tirare. Il resto del mondo ora pensa di poter competere con noi. Questo renderà la NBA più popolare che mai nella storia. Non posso aspettare di mettere squadre in Europa. Giocano a basket in Norvegia? Posso pensare che Pechino riesca a mantenere una franchigia? Quanti miliardi meriterà il nostro prossimo contratto con la TV? Cominciamo con lo stampare quelle magliette di Giacomo Galanda. Saranno un enorme successo in Italia!”

sabato 7 novembre 2009

Cremona-Napoli (rinviata)



E per la prima volta sullo schermocinematògrafo… il piccolo Matteo Spippoli!

mercoledì 4 novembre 2009

El Tractor

Ufficiale l’acquisto di Robert Traylor, centro americano mai noto per la silhouette.


Tractor


Se sotto i 140 chili il Trattore dà una (grossa) dimensione interna alla squadra, sia parcheggiando l’ampio bagagliaio di cui è provvisto in post, sia con un buon tiro fronte a canestro. E in più è un passatore molto sottovalutato.
Se è sopra i 140 chili.. beh, in ogni caso è un idolo!

lunedì 2 novembre 2009

Il grande bordello

Il primo reality show ispirato al mondo del basket!


http://img204.imageshack.us/img204/1662/grandebordellocopia.jpg

domenica 1 novembre 2009

La notte dei Martos viventi

Sarebbe facile per noi parlare d’altro, che ne so, di come potessero i casertani gridare “Juve, Juve” dopo aver esultato per il terzo gol di Hamsik, ma noi non lo faremo. E’ talmente chiaro come questa squadra necessiti di una scossa che invitiamo i tifosi del Napoli basket a inondare il sito ufficiale della società (la pagina facebook di Papalia) con la seguente richiesta: PAPALIA PORTACI WALTER MAZZARRI.
Detto questo, sarebbe bello parlare un po’ di basket, ma in queste condizioni è difficile. Soprattutto quando l’autoproclamato miglior tiratore al mondo fa 1/11. Eppure nel primo tempo c’era stata partita, e nel primo quarto, grazie a un Muurinen formato Nowitzki, eravamo anche avanti. Tsaldaris è probabilmente il miglior comunitario che io abbia mai visto a Napoli, peccato che sia finito qua nell’anno sbagliato.
Del resto non parliamo, proprio perché ci piacerebbe parlare di basket. Previste novità in settimana, speriamo siano le ultime.