mercoledì 30 luglio 2008

Scommesse


Panchina completata, all-white. Tre scommesse e un vecchietto, che si aggiungono a Nikagbatse. Ora viene il difficile, scovare i quattro americani che ci permetterebbero di salvarci. Mike Nardi lo conosco dai tempi di Villanova, mi è sempre piaciuto parecchio. Non ho visto sue partite a Montecatini, ho letto di una sua involuzione come creatore di gioco. Insomma, un po’ confusionario, meglio come SG. Farà il cambio dei due piccoli. Gioulekas ha giocato una buona stagione a Veroli: tira con buone percentuali, ma per l’altezza (2.02) dovrebbe farsi sentire di più a rimbalzo. Thomas Viglianco ha fatto vedere buone cose in Danimarca. Lo paragonano a Croshere, quindi è uno che si piazza spesso dietro l’arco (high di 38 punti con 8/10 da 3). Il vecchietto, invece, è Max Monti, che immagino sarà incaricato di fare qualche fallo qua e là. Insomma, se li prendiamo singolarmente sono anche giocatori interessanti, che possono far parte di una rotazione in una squadra di serie A. Se però li metti tutti insieme la faccenda diventa decisamente più ostica.

lunedì 28 luglio 2008

Ricky



Se mi chiedete per chi tifo in Spagna, la risposta è semplice: Joventut Badalona. La motivazione è ancora più semplice, e la vedete nella foto qua sopra. Adoro Ricky Rubio, sono un paio d’anni che seguo la crescita di questo bambino. Non l’ho scoperto certo io, però mi fa piacere vedere i suoi progressi. Non so se sarà la prima scelta al prossimo draft. Credo di no, spero di no. Credo che raggiungerà quell’altro fenomeno di Rudy (Fernandez) in Nba. Ma intanto godiamocelo, con quella sua andatura rapida, quella sensazione che stia sempre per perdere la palla. In questo momento il giovincello si sta preparando con la sua (fortissima, date un’occhiata al roster) nazionale per le Olimpiadi. La Spagna sta ammazzando tutti in amichevole: Lituania, Argentina due volte, Russia. Con scarti notevolissimi. E allora ecco un paio di gioiellini di Ricky, con la Lituania e con la Russia.

martedì 22 luglio 2008

Inversione di tendenza

 



E così il signorotto qui sopra potremmo trovarcelo presto in Europa. L’Olympiakos ha offerto 20 milioni di dollari in 3 anni a , promettente ala degli Atlanta Hawks. Nonostante una meccanica di tiro molto brutta a vedersi, Childress è un giocatore utile e che sa segnare in diversi modi, oltre a essere dotato di un gran bell’atletismo. Non so in Europa che ruolo possa ritagliarsi e se il suo gioco, esaltato dai ritmi rapidi, possa risultare effettivo anche di qua. Ma il caso di Childress è interessante perché quest’estate sta solidificando con forza sempre maggiore l’inversione di tendenza (e di flussi "migratori") in atto nel basket mondiale, con giocatori americani anche di prima fascia diretti verso il nostro continente. E non solo americani, se vogliamo considerare i "cavalli di ritorno". Childress, Delfino, forse Garbajosa, molto probabilmente Nachbar, Jennings, Brezec, Navarro. L’anno scorso abbiamo avuto Jasikevicius, Greer, Jumaine Jones. Tutti giocatori che, negli ultimi due anni, hanno preferito l’Europa alla Nba. Come spiegare quest’inversione di tendenza? A mio avviso ci sono vari aspetti da prendere in considerazione:


1) Money, get away. Get a job with good pay and you’re okay. Le cifre sono esplose. Squadre greche e russe, e in minima parte le spagnole, anche se non possono competere per budget con i colossi americani, legati a quella santa cosa che è il salary cap, possono comunque rubare loro un giocatore di una certa importanza. E’ il caso di Childress che va in Grecia, è il caso di Delfino (9 milioni in 3 anni), è il caso di Navarro, sarà il caso di Nachbar. Merito anche di tasse più vantaggiose.


2) Livello di gioco. Anche in questo caso, ancora non siamo ai livelli globali della Nba, ma l’Eurolega inizia a diventare un fenomeno di grande attrattività. Inoltre, si gioca di meno e ci si allena di più, sotto la guida di veri e propri santoni della panchina. Questo può contribuire alla crescita dei giocatori più giovani, come Jennings, di cui abbiamo già parlato, e Childress, per l’appunto.


3) Ruolo. Navarro a Memphis era uno dei tanti, a Barcellona è considerato alla stregua di un dio. Jasikevicius, uno dei migliori play della storia nel pick and roll, in America veniva utilizzato come guardia tiratrice. Delfino e Garbajosa vedevano preferirsi giocatori meno talentuosi e meno intelligenti, solo perché più atletici. Brezec era un nono/decimo uomo, a Roma sarà in quintetto.

mercoledì 16 luglio 2008

Per passare il tempo d’estate…


Ok, forse non è il momento migliore per iniziare a curare la vostra dinastia su Basketsim, ma la mia ragazza (che per la palla a spicchi è più malata di me, figuratevi) mi ha contagiato con questo giochillo online, e allora ho deciso di iscrivermi e di iniziare un campionato rilevando una squadra a metà stagione, in modo da farmi le ossa. Mi trovate nella Lega 5.26, la squadra si chiama Dublin Drunkers. Se qualcuno è iscritto mi faccia un fischio. Il gioco mi sembra carino, certo la mancanza delle sostituzioni nella simulazione delle partite si fa sentire (cambi possibili solo in seguito a espulsione per falli). Di solito non sono un granchè, vediamo a sto giro come va.


E’ che il desiderio di basket e tanto, ma allo stesso tempo il panorama attualmente è pochino. Le Summer League alla lunga stancano, e molte partite sono senza telecronaca, il che non agevola chi vuole identificare i giocatori in campo, visto che le riprese sono da molto lontano. Il preolimpico è ancora nella fase iniziale, con sfide dalla disparità improponibile… e insomma ci si accontenta.


Intanto però arrivano buone notizie: sembra che ci siamo iscritti al campionato ed è arrivato anche il primo acquisto. Nikagbatse non è m’è mai piaciuto ma in tempi di vacche magre sempre meglio di un dito nell’occhio. Discreto difensore, comunitario, atletico, può mettere qualche piazzato. E’ già idolo a causa della sua recente squalifica per Thc, ma bisognerà affiancarlo a dei realizzatori.


Infine, ecco il momento della ruffianaggine. Oltre a ringraziare il solito lofa per la frequenza nei commenti, vorrei ringraziare alcuni blogger per le belle parole che ho letto dei confronti di questo umile posticino. In ordine casuale, 24 secondi , fingerRoll da Udine, che negli ultimi anni ha avuto la fortuna di vedere Jerone Allen da Philadelphia, e Delonte Arenas , con il quale mi sembra di condividere alcuni pupilli (Cerella, Fantoni, ma soprattutto coach Capobianco) e al quale dico che Gilberto mi piace assai ma non sarebbe il primo giocatore a cui offrirei il massimo salariale!


edit: BREAKING NEWS - Brandon Jennings a Roma. Qui il post su di lui. Non capisco se Roma davvero intende dare le chiavi della squadra a un diciottenne, che per quanto talentuoso, è senza alcuna esperienza. Vedremo come andrà. Sembra sia un pluriennale, il rischio è quello di perderlo appena accumulata la giusta esperienza. Ma il rientro economico (e pubblicitario) potrebbe essere ottimo. E inoltre il ragazzo potrebbe anche essere più pronto di quanto si pensi. In tal caso sarebbe davvero un colpaccio.

venerdì 11 luglio 2008

Invidia


E anche Jumaine Jones a Milano. L’Olimpia targata Armani ci ha letteralmente saccheggiato, senza che tra l’altro ci andasse in tasca qualcosa, minibuyout di Rocca a parte. Se per Bucchi il dispiacere c’è ma non è esagerato, per quanto riguarda Mason Rocca sarà da strapparsi il cuore solo il vederlo con una maglia diversa da quella azzurra. Jumaine Jones invece rappresenta, per quanto mi riguarda, il miglior giocatore che io abbia mai visto a Napoli. Molto di più di Lynn Greer. E’ un 3 che però nel gioco di Bucchi farà quasi sicuramente il 4, perché lui ama i 4 tiratori. Anche troppo. Mano educatissima da fuori e dai 4/5 metri, eccezionale giro e tiro, difensore abbastanza arcigno fin quando non incontra giocatori rapidi (subì parecchio Radulovic, per questo credo che in Europa non possa fare il 3 con continuità), rimbalzista di primissimo livello, ha il tempismo per la stoppata… E’ un americano dalla mentalità parecchio europea, dedito al lavoro, non si monta la testa, fa anche le piccole cose che servono. E poi è idolo: quando Monroe si presentò con quattro ungheresi al palazzetto e lo vedemmo uscire dal parcheggio con una sola ragazza, le altre tre erano nell’auto con lui. Sciupafemmine di primissimo livello, è sposato con Donna (di nome e di fatto), ma appena la signora torna negli States inizia il giro dei suoi donnoni.


Un fenomeno in campo e fuori, insomma, e a sto punto Milano fa davvero paura. Invidia, quindi. Se io mi chiedo se a questo punto Armani non faceva prima a rilevare la società napoletana, l’amico Francesco ha giustamente sottolineato come questo acquisto sia l’ennesima conferma di come quella appena passata sia la seconda stagione di fila buttata alle ortiche per motivi extra-cestistici…

mercoledì 9 luglio 2008

La storia di Brandon Jennings

 


Brandon Jennings è considerato, forse più di Ricky Rubio (almeno in America), il miglior play del draft 2009. E’ rapido, ha visione di gioco, fortissimo in campo aperto. E’ stato reclutato da Arizona e da coach Lute Olson, ma sembra che le cose potrebbero andare diversamente. Il programma originario era quella di fare il cosiddetto "one and done", cioè un anno di college per poi entrare nel dorato mondo Nba, che apre le sue porte solo a chi ha compiuto i 19 anni. Ma Jennings non vuole fare il college. Le chances di passare il test di ingresso sono poche, ma nel mondo del college basket qualcuno che ti aiuta quando sei in difficoltà di rendimento lo trovi sempre, se sai buttare quella palla a spicchi nel cesto. Così, ha annunciato di voler giocare in Europa da professionista, con la potenzialità di creare un vero e proprio trend di giocatori disposti a saltare il college, venire dalle nostre parti per un annetto e fare il grande salto.


La questione è ostica: sembra che il ragazzo abbia avuto offerte da diverse squadre europee, alcune delle quali italiane (Avellino?), per circa 300.000 dollarozzi. La mossa di Jennings, se funzionasse, potrebbe portare all’annientamento del college basket, almeno fin quando sopravviverà la vicenda dello "one and done". E non è detto che porti i suoi frutti. Quello che Jennings forse ignora è che il basket europeo, oltre ad avere caratteristiche di gioco (per fortuna) parecchio diverse da quello Nba (ma non tanto da quello Ncaa, a onor del vero), porta con sè una pressione che in America, specie al college, non si verifica. Insomma, al college se toppi qualche partita non succede molto, ti ha scelto il coach in un programma di reclutamento che ti prevedeva e che aveva fiducia in te. Al massimo ti fai un po’ di panchina. In Europa le cose cambiano, servono i risultati, per vincere qualcosa o - peggio ancora - per non retrocedere. E se giochi male ti tagliano. E là sono cazzi.


Posto che, per quanto talentuoso, io qualche remora ad offrire 300 cucuzze a un ragazzino di 18 anni le avrei eccome, gli scenari plausibili diventano vari. Quello positivo è che Jennings non soffra l’impatto europeo, che la squadra che lo ha ingaggiato possa godere delle sue buone prestazioni e che a fine giugno il play venga scelto parecchio in alto al draft. Quello negativo è che invece il ragazzo giochi male, faccia una stagione nella media o venga tagliato, vedendo crollare le sue quotazioni al draft e rovinandosi la carriera. E occhio che gli scout americani non stanno più seguendo la tendenza "europeista" degli anni precedenti.

martedì 8 luglio 2008

Divoscion, il sorteggio

E’ andata così così, anche se è prestino per parlarne. Iniziamo da Siena, che rischia di non qualificarsi come prima: il Pana quest’anno è una gran brutta bestia, con il rinforzo Pekovic sotto le plance, e anche il Barcellona sta mettendo su una bella squadra, con il ritorno di Navarro e l’arrivo di Andersen. Lo Zalgiris si candida a essere la prima delle "non aliene".

Roma può arrivare tranquillamente al secondo posto nel suo girone, se costruirà una squadra di buona fattura. Il Tau dovrebbe essere sicuramente primo, la Lottomatica può mettersi davanti sia al Fenerbahce di Tanjevic che a Lubiana e a Badalona. La Joventut ha già perso Fernandez, volato a Portland, ha cambiato allenatore e rischia di perdere anche Mallet.

Milano non ha un girone facile, ma può farcela. Cska e Real dovrebbero occupare le prime due posizioni, per la terza bisogna vedere da come si muoverà l’Armani Jeans. Se mette a segno almeno due colpi di primissima fattura, può anche arrivare seconda, sennò oscillerà tra la terza e la quarta piazza. Il Partizan, perso Pekovic, potrebbe essere l’eliminata eccellente.

Avellino potrebbe anche competere per il quarto posto con il Cibona, ma finora i segnali non mi sembrano esaltanti. Di certo al PalaDelMauro vedranno squadre interessanti, Maccabi e Olympiakos su tutte ovviamente. Malaga è forte, ma potrebbero fare qualche sgambetto eccellente.

lunedì 7 luglio 2008

Silenzio stampa?

Non lo è ma poco ci manca. Almeno fin quando non avrò la certezza dell’iscrizione per Napoli parlare della squadra mi sembra inutile. La prima bocciatura è arrivata ma non mi allarmo perché generalmente ci succede un anno sì e uno no. Però le ombre continuano a calare minacciose, finora il roster è composto dal solo Nardi, che nelle intenzioni della dirigenza dovrebbe essere il cambio nel ruolo 1/2. La mia idea è quella di abbandonare totalmente le mie idee cestistiche basate sui giocatori intelligenti e pieni di fondamentali, e fare una squadra basata su 4 americani giovani e talentuosi che possano portarci in salvo. Vedremo come andrà, i primi nomi che sono venuti fuori sembrano interessanti ma parlare del nulla è dannoso.

Chi si sta muovendo bene mi sembra sia Milano, anche se le squadre di Bucchi necessitano da sempre di un play realizzatore e di un 4 esterno, e questi spazi vanno ancora coperti. Però i giocatori presi (Mordente, Vitali, Rocca, Thomas) sono gente tosta, e sono curioso di vedere se si butteranno anche su Melli. Ancora troppo presto per esprimersi sulle altre, Siena compresa, con il tira e molla per McIntyre che a mio avviso mi sembra eccessivo per un giocatore che è sì fortissimo ma che comunque prima di Siena non aveva dimostrato più di tanto e che viene agevolato comunque dal sistema. Non voglio dire che T-Mac sia scarso, tutt’altro, ma credo comunque che di giocatori come lui se ne trovino.

In Nba mancano pochi giorni all’inizio delle Summer League, e intanto mi sembra abbiano perso tutti la bussola, offrendo massimi salariali a giocatori che non ti faranno mai vincere titoli, come Brand, Davis e temo anche Arenas.