domenica 31 gennaio 2010

A pensar male..

Premesso che dei Kings me ne frega una ceppa, la stella della franchigia di Sacramento è Kevin Martin, guardia leggera come una canna di bambù che trentelleggia con la stessa facilità con cui si rompe: anche quest’anno, dopo le prime 5 partite, è stato fermo ai box per ben 32 gare, fino al 15 gennaio contro i 76ers.
I Kings, che hanno anche i loro bei problemi societari, sono partiti 1-4; poi l’esplosione del simpatico Tyreke Evans e tra inizio novembre e metà gennaio il record è un incoraggiante 14 W - 18 L. Il rookie ha le chiavi e ne fa buon uso, Jason Thompson mette su numeri e solidità, Omar Casspi si ritaglia un ruolo importante. Poi torna la superstar e da allora sono 1-8.

martedì 26 gennaio 2010

Tiriamo le somme

Rispetto al campionato 2008/2009 (l’unico recente a 16 squadre), Siena e la sua motion offense si trovano allo stesso punto. Ma è sconcertante che, pur avendo segnato circa lo stesso numero di punti (1345 contro 1349), ne abbiano subiti molti di meno (993 contro 1060).
Come lo scorso campionato, le immediate inseguitrici sono staccate di 10 punti: la Milano di Bucchi prende il posto della Roma di Repesa. In comune, Sani Becirovic e la considerazione di principale alternativa a Siena… per intenderci, la stessa considerazione che ha Toldo come alternativa a Julio Cesar.
Caserta invece rappresenta quella che fu Teramo l’anno scorso, Avellino quello prima, e Napoli quattro stagioni fa: la meridionale simpatica, che gioca bene, ma che più di tanto non può rompere i coglioni.

Anche quest’anno tutte quelle che non sono Siena, ma degne di essere definite squadre, si trovano raccolte in 12 punti: alcune ridono (Caserta, Cantù, Biella, Montegranaro e ci metto anche la Virtus di Lardo), altre si meravigliano di problemi in regia che non ci si poteva assolutamente aspettare in fase di costruzione: Benetton e Roma. Treviso resta un bel progetto, ma troppe variabili sono andate allo stesso modo (male) perché il virgulto di Vitucci desse qualche frutto: Hackett poco leader, Kus il bel tiratore che da anni spingarda da fuori ma non un organizzatore, Cartier Martin chi? Quindi fuori Vitucci e dentro Gelsomino, generalmente bravo con i giovani, ma sempre che non gestisca le rotazioni con il cronometro come nella sua ultima esperienza romana. Capitolo Roma: Jaaber è una guardia che rende molto bene sugli scarichi, abbastanza bene in isolamento, molto meno bene quando deve costruire gioco. Su Vitali sapete come la penso. Il resto è una vagonata di ali, più o meno piccole, e Crosariol. Come ogni anno, Roma cerca di rafforzarsi attingendo un numero 4 dal mercato slavo (Askrabic, Golemac gli ultimi che mi vengono in mente), in questo caso al posto dell’impalpabile Tourè, ma per me è ancora in regia che serve qualcosa.

Piangono Pesaro, falcidiata dagli infortuni, Cremona, delusa da Forbes e con meno panchina di quanto non si aspettasse, e Ferrara, massicciamente intervenuta sul mercato, che anche l’anno scorso navigava in pessime acque prima di sfiorare i playoff a fine campionato.

Qualche premio:
MVP: Lavrinovic
Miglior Italiano: Aradori (menzione Mancinelli)
Rivelazione (e giocatore dal nome più bello): Ebi Ere (menzione Jeffrey Viggiano)
Miglior allenatore: Piero Bucchi
Miglior giocatore che si sapeva avrebbe cagato e così infatti è stato: James Thomas
Premio speciale “Alla veneranda età”: Randy Childress
Premio speciale “Gioco bene quasi solo quando non devo”: Michel Morandais
Miglior difensore: Mason Rocca
Premio speciale “A me mi piace”: Kennedy Winston

Quintetto ideale: Green (perchè sì) - Neal - Aradori - Lavrinovic - Eric Williams (contento Piero?)

P.s. Su un premio palesemente scherzavo, e non è il giocatore con il nome più bello.

lunedì 18 gennaio 2010

Il ritorno di Repesa

Il progetto intrapreso da Treviso quest’anno mi ha affascinato molto. Far crescere i giovani, innestandoli in una squadra dove ci sono comunque vecchietti (Nicevic, Kus) e americani (Wallace e soprattutto Neal) in grado di fare la differenza e contemporaneamente di prendere per mano sti ragazzi. Hackett, Gentile, De Nicolao, Sandri, Motejunas, Renzi. Un quintetto di riserva under20, con ragazzi di talento e pronti al grande salto.
Le ultime mosse della Benetton non mi hanno convinto più di tanto, e non perché possano essere sbagliate, ma perché mi sembra che alle prime difficoltà si stia decidendo di accantonare questo progetto e creare una situazione pericolosa in cui non si è né carne né pesce.
Treviso era già intervenuta sul mercato sostituendo un pessimo Martin con KC Rivers dopo aver visto che effettivamente l’ex Clemson poteva dare una mano sin da subito. Al momento non è che sia proprio così, anche se immaginarsi cifre simili a quelle di Latina, dove l’attacco reggeva completamente sulle sue spalle, era da matti. E nell’ultima gara, quella con Teramo, si son visti sostanziali miglioramenti.
L’ingaggio di una vecchia volpe come Tyrone Grant, impegnerà parecchio lo staff trevigiani per decidere che fare con gli accoppiamenti difensivi là sotto canestro, ma serviva a tappare le falle createsi con l’infortunio di Renzi (finora solo 2 minuti in campo) e quello successivo di Hukic. C’è da vedere se questo modificherà l’utilizzo di Motejunas, che alterna lampi di classe cristallina a imbarazzanti passaggi a vuoto.
Gli altri ragazzi: De Nicolao sta giocando minuti importanti con cifre magari non esaltanti, ma buttate un’occhiata ai suoi plus/minus. Gentile aveva visto abbastanza il campo finora. Sandri entra ed esce dalle rotazioni. Hackett, che tanto ci era piaciuto al college, per ora non si sta dimostrando convincente.
Ed effettivamente possiamo dire che Treviso manca di un play titolare, e che sta mancanza va avanti da inizio anno. E’ in questo contesto che non capisco la sostituzione di Vitucci con Repesa. Se vuoi far crescere sti ragazzi, Vitucci fino a fine stagione va benissimo. Ma se ti pigli un Repesa, da lui vai cercando risultati.

venerdì 15 gennaio 2010

Siena

Grazie ai suicidi di Roma, che aveva iniziato alla grande il proprio girone, e Milano, che si fa eliminare niente di meno che dal Prokom, solo Siena - guarda un po’ che sorpresa - passa tra le italiane. La Mens Sana passa con un 8-2 che farebbe ben sperare, se non fosse che il girone era scandalosamente facile (solo Siena e Barcellona hanno chiuso con un record positivo) e che le uniche due gare complicate, quelle contro gli spagnoli, sono terminate con un -19 e un -15.
Curiosità: Ndong ha 9 punti di media nel torneo, contro i verdi ne ha messi 19 e 13.

E’ anche una questione di abitudine, probabilmente. Siena finora ha giocato le uniche gare impegnative della sua stagione contro il Barcellona, non certo contro Caserta o Milano. Il Barcellona in campionato ha il Real Madrid e il Caja. Il Pana in campionato ha i derby con l’Olympiakos, in più nel girone s’è beccato proprio il Real e il Khimki.

martedì 5 gennaio 2010

Barili che rotolano

Svegliandosi dal torpore che lo attanaglia da quando è in carica alla Fip (e io che pensavo potesse essere d’aiuto al movimento…), Dinone Meneghin inizia a tuonare contro quanto sta accadendo a Napoli e l’operazione da lui avallata, prendendosene - e volevo pure vedere - inizialmente le colpe ma poi di fatto proseguendo nell’allegro scaricabarile al quale si sta assistendo da qualche settimana in città. Riassumendo brevemente quanto si legge dalle interviste concesse da Meneghin, la Fip ha avallato il trasferimento, però… anche la Lega ha dato l’ok. Però… il pubblico napoletano non ha aderito con entusiasmo al progetto, scoraggiando gli sponsor(!!!). Posto che parlo da ex possessore di abbonamento, che ha chiesto il rimborso ottenendo al momento una sottospecie di pagherò, tralascio commenti sulle motivazioni - passione per il basket a parte, che ha coinvolto qualche gruppetto di persone con la bava alla bocca per vedere sto sport - che potessero incentivare un napoletano ad abbonarsi ad una squadra composta per lo più da brocchi allenati dall’amatissimo Franco Marcelletti e con già qualche punto di penalizzazione in carniere. Tralasciando questo, caro Dinone, ma secondo te, a parte il mancato attaccamento del pubblico, perché mai un’azienda - in tempi di crisi tra l’altro, e con lo scotto del fallimento maioniano ancora bello caldo, che come puoi immaginare non aiuta molto a investire sul basket in città - avrebbe dovuto dare un solo euro a un presidente che già era noto per le gestioni “creative” e che ha basato il suo fare basket su eventuali aiuti delle istituzioni? Che poi, e qui apriamo un’altra parentesi, ci vuole un certo coraggio a fidarsi delle istituzioni napoletane e campane.
Dalla Legabasket Renzi ha risposto che loro, poretti, non avevano competenze, non avevano visto neanche i documenti consegnati alla Fip ma, visto che Rieti all’epoca del trasferimento era in regola con i conti, hanno semplicemente detto che si poteva fare e che la decisione spettava alla Federazione.
Ciò detto, l’intervista di Meneghin al Corriere dello Sport fa cadere le braccia. “Ancora non ho parlato con Papalia”. “La sua proposta? (ritiro dal campionato in corso in cambio della LegaDue il prossimo. Io ho finito le parole, ndV) Al momento ancora non so cosa fare”. “Voglio trovare una soluzione… devo capire come agire”…
Insomma, non sa dove sbattere la testa.

lunedì 4 gennaio 2010

Mario Triggiani uno di noi

Di ritorno da graditissime vacanze abruzzesi, ho pensato bene di godermi le ultime ore di vacanza. Niente farsa, quindi, per me. Tra parentesi il mio abbonamento è tornato nelle mani del caro Papalia, che, invece dei soldi promessi, mi ha ricambiato con una ricevuta che mi sa tanto di pagherò.
Comunque, non avendo assistito al kindergarten, lascio che a spiegare la partita sia tale Mario Triggiani, che si candida a penna preferita dei napoletani. Credo di non aver mai letto niente del genere, un capolavoro. Per chi non fosse a conoscenza di questo ennesimo atto della farsa, ricordo che sono stati mandati in campo gli Under19, quindi essenzialmente si parla di una “non partita”.


L’armata Biella asfalta una imbarazzante Martos
di Mario Triggiani


Nulla da fare, Biella si dimostra troppo superiore alla Martos Napoli, che non riesce a trovare il successo dopo una partita giocata davvero male dai suoi giocatori. E dire che per i primi 75 secondi la Martos Napoli aveva tenuto, portandosi in vantaggio per 5-4 grazie a cinque punti del suo numero 22, ma alla lunga Biella è riuscita a far sua la posta in gioco chiudendo la gara in vantaggio per 124-54.


Inutile spendere parole su un incontro che ha visto in campo i soli giocatori di Biella, con il loro coach che riesce a tenerli sempre sull’attenti ed evita cali di tensione quando Napoli si riporta sotto al 17’ con una tripla di Giovannoni (26-69). Con questa sconfitta la Martos si avvicina alla retrocessione, e se i giocatori ripeteranno la pessima prestazione odierna, in cui sono stati dominati dagli uomini di Bechi, le speranze di rimanere nella massima serie sono risibili, visto che la salvezza dista 12 punti. L’Angelico Biella, invece, si conferma squadra da playoff, ed aggancia un quinto posto che potrebbe essere molto utile in vista della post-season, ed è oramai certo che se i piemontesi riusciranno a replicare la straordinaria prova di superiorità vista quest’oggi, non è certo preclusa una sfida alla MontePaschi, che probabilmente avrà notato come Garri ed Aradori hanno strapazzato la squadra di coach Pasquini.


Pagelle


Molti giocatori della Martos verranno indicati per numero e non per nome in quanto chi scrive, come anche il coach Pasquini che si riferirà a loro chiamandoli per numero di maglia, ha conosciuto l’identità dei giocatori scesi in campo solo una volta arrivato al palazzetto.


MARTOS NAPOLI
Aprea (Nato l’1/11/1991, 111 minuti giocati in 13 partite di Lega A in carriera) 6,5 L’unico a salvare la faccia è il playmaker proveniente dalla ViviBasket. Dimostra di essere il più esperto cercando spesso l’uno contro uno. Purtroppo soffre la fisicità di Garri, che più di una volta lo mette in difficoltà. Comunque un prospetto su cui puntare, semmai l’anno prossimo dovesse esserci ancora il basket a Napoli.


Numero 6 (Filippo Bellini. Nato il 6/2/1992, 2 presenze in Lega A (22 minuti) in carriera) 6- Mette a referto ben 8 punti, con percentuali invidiabili, ma le tre palle perse pesano come macigni nella sconfitta della Martos


Numero 8 (Riccardo Ciavarroni. Nato il 13/05/1992. 3 presenze in Lega A (35 minuti) in carriera) 5 Le cifre mentono. Perde troppe palle a causa dei numerosi centimetri che cede all’avversario diretto. Da tre è imprecisissimo e non fa nulla per far salire di livello la squadra.


Domenicone (Nato il 15/04/1991. 9 presenze in Lega A in carriera, per un totale di 48 minuti)5 Altro prodotto della ViviBasket di Di Lorenzo. In passato era stato maggiormente lucido, mentre oggi l’eccessivo minutaggio alla distanza porta alla luce troppi errori di inesperienza.


Apuzzo (Nato il 14/6/1993. Debutto oggi in Lega A con 16 minuti) 5,5 Terzo ed ultimo giovane proveniente dal vivaio della ViviBasket. Commette errori da principiante soprattutto in ricezione quando non riesce a blocca re palloni che forse persino un diciassettenne saprebbe bloccare. Incredibile come scompaia di fronte alla pressione di giocatori di serie A.


Numero 13 (Simone Onofri. Esordisce oggi in Lega A con 16 minuti) 5,5 Anche lui rende molti centimetri agli avversari. Spicca un notevole balzo per catturare un rimbalzo in faccia ad Aradori, che però si assicura la presa del pallone dimostrando una superiorità, oltre che fisica, anche di capacità cestistiche.


Numero 15 (Francesco Cattani. All’esordio con 16 minuti)5 Non si fa notare in un campo di Lega A, dove sembra quasi un pesce fuor d’ acqua.


Numero 16 (Piero Santocchi. Esordio con 12 minuti per lui)5 Altro fantasma che vaga per il campo. Non si fa notare per tutta la sua permanenza in campo.


Numero 19 (Giacomo Gunnella. Esordio con 10 minuti)4 Pessima prova del giovane che perde nettamente il confronto con Damon Jones, il precedente possessore di quella maglia. Si fa umiliare dai giocatori di Biella non riuscendo con i salti a coprire il divario di centimetri che c’è tra di lui ed i giocatori di Lega A della società piemontese


Numero 22 (Matteo Giovannelli. Nato il 19/07/1992. In Lega A 19 minuti in 3 presenze) 6+ Porta due volte in vantaggio la Martos nei primi due minuti, grazie a 5 punti di qualità. Pian pianino scompare dalla partita, anche se si leva la soddisfazione di stoppare due volte Aradori (che comunque gioca una partita straordinaria umiliando il povero Giovannelli).


Pasquini (record 0-9 al suo primo anno di Lega A)6,5 Probabilmente la sua ultima partita da coach. Oggi non poteva fare nulla di più. Un grazie a lui per averci messo la faccia. Una grandissima persona, un tecnico che necessita di un po’ più di esperienza prima di essere catapultato in una situazione come quella della Martos 2009-2010.


ANGELICO BIELLA


Lombardi 6,5 All’esordio si comporta bene nonostante sia il più giovane di Biella. Dimostra che questa partita forse Biella avrebbe potuto giocarsela anche con qualche giovane in più. Ma non avrebbe dimostrato il dominio dimostrato.


Schultze (87presenze con la nazionale della Germania)6,5 Gioca bene tenendo il freno a mano tirato per evitare di farsi male in una partita che al terzo minuto aveva già espresso il suo verdetto. Le qualità cestistiche non si discutono, la prestazione neanche.


Soragna (Argento ad Atene alle Olimpiadi del 2004)6- Un po’ in ombra quest’oggi. E’ il primo a tirare i remi in barca quando la partita può considerarsi finita. Non tira “alla Soragna”, ma siamo sicuri oggi ce ne fosse bisogno?


Coleman 6+ Non eccelle, però dimostra sempre la propria superiorità quando i giocatori di Napoli tentano di stuzzicarlo con passaggi dietro la schiena oppure quando cercano per forza l’uno contro uno.


Maggiotto 7 Altro giovane di Biella. Si comporta davvero bene mettendo a referto punti e rimbalzi. Sotto il canestro domina sia da una parte che dall’altra.


Ona-Embo 6,5 Bella prestazione da parte del giovane francese, che riesce a mettere sempre in difficoltà i giocatori napoletani.


Garri (Argento ad Atene 2004) 10 Un dominatore. Ci mette fisico ed una cattiveria mai vista per strappare palloni dalle mani di Aprea. Sotto canestro mette sempre punti in faccia al suo avversario. Qualcuno afferma che contro dei ragazzini non si dovrebbe giocare così, ma Garri vuole giustamente dimostrare di essere superiore a Giovannelli (sua vittima prediletta).


Chessa 7 Gioca benissimo contro una difesa blanda. Spesso prende degli uno contro uno contro i giocatori napoletani ed il livello qualitativo della partita incredibilmente migliora quando a scontrarsi solo dei coetanei.


Smith 7 Altro giocatore che gioca alla grande quest’oggi. I napoletani cercano di superarlo sistematicamente e lui altrettanto sistematicamente rimanda gli avversari indietro avvalendosi anche meno del prevedibile del suo fisico.


Aradori (unico giocatore italiano che si presume nei prossimi anni possa approdare in NBA) 10+ Il più è per aver zittito i tifosi che lo contestavano quando prendeva le triple contro difensori alti molto meno di lui. Da vero professionista il suo obiettivo è quello di buttare la palla nel cesto, e lo sa fare davvero bene. Chi lo critica farebbe bene a mettersi nei suoi panni: ha bisogno di conquistarsi la NBA, e solo umiliando Onofri e Gonnella potrà mai farlo. Una volta dimostrata la sua superiorità decide di sedersi in panchina per non dar soddisfazione a chi lo contesta.


Achara 4 La vergogna della serata. Solo lui contro un ragazzo che gli dava una trentina di centimetri ed una decina d’anni, decide di non schiacciare passando la palla fuori ed evitando un umiliazione al ragazzino. Certi gesti andrebbero banditi dai campi di gioco.


All.Bechi 10 “Giocate duro! Siamo in Serie A!” Sarà un caso, ma dopo questa frase, pronunciata nel secondo quarto quando Biella è sul +35 contro cinque minorenni, la sua squadra porta a casa la vittoria.