lunedì 4 gennaio 2010

Mario Triggiani uno di noi

Di ritorno da graditissime vacanze abruzzesi, ho pensato bene di godermi le ultime ore di vacanza. Niente farsa, quindi, per me. Tra parentesi il mio abbonamento è tornato nelle mani del caro Papalia, che, invece dei soldi promessi, mi ha ricambiato con una ricevuta che mi sa tanto di pagherò.
Comunque, non avendo assistito al kindergarten, lascio che a spiegare la partita sia tale Mario Triggiani, che si candida a penna preferita dei napoletani. Credo di non aver mai letto niente del genere, un capolavoro. Per chi non fosse a conoscenza di questo ennesimo atto della farsa, ricordo che sono stati mandati in campo gli Under19, quindi essenzialmente si parla di una “non partita”.


L’armata Biella asfalta una imbarazzante Martos
di Mario Triggiani


Nulla da fare, Biella si dimostra troppo superiore alla Martos Napoli, che non riesce a trovare il successo dopo una partita giocata davvero male dai suoi giocatori. E dire che per i primi 75 secondi la Martos Napoli aveva tenuto, portandosi in vantaggio per 5-4 grazie a cinque punti del suo numero 22, ma alla lunga Biella è riuscita a far sua la posta in gioco chiudendo la gara in vantaggio per 124-54.


Inutile spendere parole su un incontro che ha visto in campo i soli giocatori di Biella, con il loro coach che riesce a tenerli sempre sull’attenti ed evita cali di tensione quando Napoli si riporta sotto al 17’ con una tripla di Giovannoni (26-69). Con questa sconfitta la Martos si avvicina alla retrocessione, e se i giocatori ripeteranno la pessima prestazione odierna, in cui sono stati dominati dagli uomini di Bechi, le speranze di rimanere nella massima serie sono risibili, visto che la salvezza dista 12 punti. L’Angelico Biella, invece, si conferma squadra da playoff, ed aggancia un quinto posto che potrebbe essere molto utile in vista della post-season, ed è oramai certo che se i piemontesi riusciranno a replicare la straordinaria prova di superiorità vista quest’oggi, non è certo preclusa una sfida alla MontePaschi, che probabilmente avrà notato come Garri ed Aradori hanno strapazzato la squadra di coach Pasquini.


Pagelle


Molti giocatori della Martos verranno indicati per numero e non per nome in quanto chi scrive, come anche il coach Pasquini che si riferirà a loro chiamandoli per numero di maglia, ha conosciuto l’identità dei giocatori scesi in campo solo una volta arrivato al palazzetto.


MARTOS NAPOLI
Aprea (Nato l’1/11/1991, 111 minuti giocati in 13 partite di Lega A in carriera) 6,5 L’unico a salvare la faccia è il playmaker proveniente dalla ViviBasket. Dimostra di essere il più esperto cercando spesso l’uno contro uno. Purtroppo soffre la fisicità di Garri, che più di una volta lo mette in difficoltà. Comunque un prospetto su cui puntare, semmai l’anno prossimo dovesse esserci ancora il basket a Napoli.


Numero 6 (Filippo Bellini. Nato il 6/2/1992, 2 presenze in Lega A (22 minuti) in carriera) 6- Mette a referto ben 8 punti, con percentuali invidiabili, ma le tre palle perse pesano come macigni nella sconfitta della Martos


Numero 8 (Riccardo Ciavarroni. Nato il 13/05/1992. 3 presenze in Lega A (35 minuti) in carriera) 5 Le cifre mentono. Perde troppe palle a causa dei numerosi centimetri che cede all’avversario diretto. Da tre è imprecisissimo e non fa nulla per far salire di livello la squadra.


Domenicone (Nato il 15/04/1991. 9 presenze in Lega A in carriera, per un totale di 48 minuti)5 Altro prodotto della ViviBasket di Di Lorenzo. In passato era stato maggiormente lucido, mentre oggi l’eccessivo minutaggio alla distanza porta alla luce troppi errori di inesperienza.


Apuzzo (Nato il 14/6/1993. Debutto oggi in Lega A con 16 minuti) 5,5 Terzo ed ultimo giovane proveniente dal vivaio della ViviBasket. Commette errori da principiante soprattutto in ricezione quando non riesce a blocca re palloni che forse persino un diciassettenne saprebbe bloccare. Incredibile come scompaia di fronte alla pressione di giocatori di serie A.


Numero 13 (Simone Onofri. Esordisce oggi in Lega A con 16 minuti) 5,5 Anche lui rende molti centimetri agli avversari. Spicca un notevole balzo per catturare un rimbalzo in faccia ad Aradori, che però si assicura la presa del pallone dimostrando una superiorità, oltre che fisica, anche di capacità cestistiche.


Numero 15 (Francesco Cattani. All’esordio con 16 minuti)5 Non si fa notare in un campo di Lega A, dove sembra quasi un pesce fuor d’ acqua.


Numero 16 (Piero Santocchi. Esordio con 12 minuti per lui)5 Altro fantasma che vaga per il campo. Non si fa notare per tutta la sua permanenza in campo.


Numero 19 (Giacomo Gunnella. Esordio con 10 minuti)4 Pessima prova del giovane che perde nettamente il confronto con Damon Jones, il precedente possessore di quella maglia. Si fa umiliare dai giocatori di Biella non riuscendo con i salti a coprire il divario di centimetri che c’è tra di lui ed i giocatori di Lega A della società piemontese


Numero 22 (Matteo Giovannelli. Nato il 19/07/1992. In Lega A 19 minuti in 3 presenze) 6+ Porta due volte in vantaggio la Martos nei primi due minuti, grazie a 5 punti di qualità. Pian pianino scompare dalla partita, anche se si leva la soddisfazione di stoppare due volte Aradori (che comunque gioca una partita straordinaria umiliando il povero Giovannelli).


Pasquini (record 0-9 al suo primo anno di Lega A)6,5 Probabilmente la sua ultima partita da coach. Oggi non poteva fare nulla di più. Un grazie a lui per averci messo la faccia. Una grandissima persona, un tecnico che necessita di un po’ più di esperienza prima di essere catapultato in una situazione come quella della Martos 2009-2010.


ANGELICO BIELLA


Lombardi 6,5 All’esordio si comporta bene nonostante sia il più giovane di Biella. Dimostra che questa partita forse Biella avrebbe potuto giocarsela anche con qualche giovane in più. Ma non avrebbe dimostrato il dominio dimostrato.


Schultze (87presenze con la nazionale della Germania)6,5 Gioca bene tenendo il freno a mano tirato per evitare di farsi male in una partita che al terzo minuto aveva già espresso il suo verdetto. Le qualità cestistiche non si discutono, la prestazione neanche.


Soragna (Argento ad Atene alle Olimpiadi del 2004)6- Un po’ in ombra quest’oggi. E’ il primo a tirare i remi in barca quando la partita può considerarsi finita. Non tira “alla Soragna”, ma siamo sicuri oggi ce ne fosse bisogno?


Coleman 6+ Non eccelle, però dimostra sempre la propria superiorità quando i giocatori di Napoli tentano di stuzzicarlo con passaggi dietro la schiena oppure quando cercano per forza l’uno contro uno.


Maggiotto 7 Altro giovane di Biella. Si comporta davvero bene mettendo a referto punti e rimbalzi. Sotto il canestro domina sia da una parte che dall’altra.


Ona-Embo 6,5 Bella prestazione da parte del giovane francese, che riesce a mettere sempre in difficoltà i giocatori napoletani.


Garri (Argento ad Atene 2004) 10 Un dominatore. Ci mette fisico ed una cattiveria mai vista per strappare palloni dalle mani di Aprea. Sotto canestro mette sempre punti in faccia al suo avversario. Qualcuno afferma che contro dei ragazzini non si dovrebbe giocare così, ma Garri vuole giustamente dimostrare di essere superiore a Giovannelli (sua vittima prediletta).


Chessa 7 Gioca benissimo contro una difesa blanda. Spesso prende degli uno contro uno contro i giocatori napoletani ed il livello qualitativo della partita incredibilmente migliora quando a scontrarsi solo dei coetanei.


Smith 7 Altro giocatore che gioca alla grande quest’oggi. I napoletani cercano di superarlo sistematicamente e lui altrettanto sistematicamente rimanda gli avversari indietro avvalendosi anche meno del prevedibile del suo fisico.


Aradori (unico giocatore italiano che si presume nei prossimi anni possa approdare in NBA) 10+ Il più è per aver zittito i tifosi che lo contestavano quando prendeva le triple contro difensori alti molto meno di lui. Da vero professionista il suo obiettivo è quello di buttare la palla nel cesto, e lo sa fare davvero bene. Chi lo critica farebbe bene a mettersi nei suoi panni: ha bisogno di conquistarsi la NBA, e solo umiliando Onofri e Gonnella potrà mai farlo. Una volta dimostrata la sua superiorità decide di sedersi in panchina per non dar soddisfazione a chi lo contesta.


Achara 4 La vergogna della serata. Solo lui contro un ragazzo che gli dava una trentina di centimetri ed una decina d’anni, decide di non schiacciare passando la palla fuori ed evitando un umiliazione al ragazzino. Certi gesti andrebbero banditi dai campi di gioco.


All.Bechi 10 “Giocate duro! Siamo in Serie A!” Sarà un caso, ma dopo questa frase, pronunciata nel secondo quarto quando Biella è sul +35 contro cinque minorenni, la sua squadra porta a casa la vittoria.

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