martedì 30 dicembre 2008

Jordan Hill


Devo ancora vedere qualche partita di Oklahoma - e di conseguenza di Blake Griffin - quest’anno, intanto mi è capitato di vederne un paio di Arizona, e devo dire che mi è piaciuto molto Jordan Hill. Power forward che in un sistema D’Antoniano può anche fare il 5, Hill è lungo, atletico e rapido e può correre facilmente per il campo. Parlo di sistema D’Antoniano perché, se in giro si leggono molti paragoni con Chris Wilcox, ultimamente è venuto fuori quello con Amare Stoudemire con il quale in effetti ci sono somiglianze interessanti: Stat è sicuramente più potente fisicamente, ma Hill sfrutta meglio l’agilità ricevendo in post e andando a canestro scivolando lungo la linea di fondo per la schiacciata oppure convergendo verso il centro, spiazzando l’avversario con una serie di spin moves e lasciando partire un dolce semigancio sia con la mano destra che con la sinistra. Mette palla a terra anche se ogni tanto gli capita di perdere la maniglia. Inoltre, il jumper è da rispettare, perché può colpire tranquillmente anche da 5 metri. Come rimbalzista sa farsi valere, ha senso della stoppata.

lunedì 15 dicembre 2008

Stephen Curry



Il nome nuovo sulla bocca degli appassionati Nba, in vista del prossimo draft, è Stephen Curry, la guardia che sta disputando la sua stagione da junior nei Davidson Wildcats. In realtà, il nome di Curry è noto a chi segue il basket Ncaa almeno dallo scorso marzo, quando i Wildcats furono la cosiddetta “cinderella” (letteralmente Cenerentola, ossia la squadra rivelazione) del Torneo, andando avanti a suon di upset contro squadre decisamente più blasonate, con prestazioni da grandissimo realizzatore del figlio di Dell, quindici stagioni in Nba e un tiro da 3 la cui efficacia è stata trasmessa a Stephen. Gonzaga, ad esempio, era caduta sotto i colpi di Curry, autore nel secondo tempo di 30 dei suoi 40 punti totali. E anche la Georgetown di Roy Hibbert non aveva saputo trovare le giuste risposte al folletto con la maglia numero 30, che dopo un primo tempo in cui aveva messo a segno solo 5 punti, si era di nuovo scatenato nella ripresa, terminando la partita a quota 30. Nelle Sweet Sixteen era stata Wisconsin a cadere, e il ragazzo ne aveva messi altri 33, confermando la tendenza a segnare nei momenti caldi con 22 punti nel secondo tempo.


La splendida corsa di Davidson si era fermata a un passo delle Final Four, ossia all’ultimo tiro della finale dei Regionals, contro i futuri campioni di Kansas. Ultimo tiro che non era stato preso da Curry, che sulla rimessa (giocata non nel migliore dei modi) era stato triplicato ed era stato costretto a scaricare al compagno di reparto Jason Richards, la cui preghiera non era andata a buon fine.



Finita la carriera universitaria di Richards, che tra l’altro si era mostrato come uno dei migliori play puri del college basket, nella nuova stagione la palla è finita stabilmente nelle mani di Curry, vero deus ex machina di qualsiasi azione dei Wildcats. Un cambiamento causato non solo dalla separazione forzata dal compagno di reparto, visto in preseason ai Miami Heat, ma anche dalla consapevolezza che i dubbi avanzati sul suo futuro Nba riguardano il difficile rapporto tra il suo ruolo e un’altezza e soprattutto una stazza non proprio da guardia pro. In questo primo scorcio di stagione Curry ha dimostrato di poter giocare stabilmente da PG, almeno in ottica Ncaa. Tutte le azioni partono dai suoi polpastrelli, e i volenterosi - ma poco talentuosi, Lovedale a parte - Wildcats sono a sua disposizione. La visione di gioco è buona, sa trovare il compagno smarcato quando serve. Probabilmente deve migliorare nel trattamento di palla, visto che a volte pasticcia un po’. Di sicuro Curry non ha perso la vecchia abitudine di segnare: al momento è oltre i 30 punti di media: il piazzato è una certezza, il primo passo è rapido e sa tenere i contatti, l’arresto e tiro, con stepback e rilascio rapidissimo, è commovente. Contro Western Virginia, che giocava praticamente con cinque esterni e cambiava a ogni pick and roll, è andato forse per la prima volta in difficoltà. Poi ha preso la partita in pugno e ha segnato 13 degli ultimi 15 punti dei Wildcats, vincendo la partita.


Ora, in molti si chiedono cosa farà il ragazzo nella Nba e in che ruolo giocherà. Potrebbe fare la SG e avere affianco un play d’ordine, in grado di difendere sulle guardie. Potrebbe fare la PG, e in questo caso sarebbe ottimo se finisse in squadra con qualche stella abituata ad avere a lungo il pallone in mano, in modo da colpire sugli scarichi e da mitigare queste sue attuali lacune (comunque colmabili col tempo). Noi, da semplici appassionati, ci godiamo sto ragazzo. Se poi ai pro dovesse fare schifo (ma vedrete che non sarà così), ci sarebbero tante squadre da questa parte d’oceano pronte ad accogliere un trentellista…

martedì 9 dicembre 2008

Un martedì da leoni


Giornata intensa. Andiamo in ordine cronologico: Udine si rinforza prendendo Joe Forte. Gran bel giocatore ma testa disabilitata. La Snaidero sicuramente fa un salto di qualità, anche se la faccenda non mi convince. Credo che Udine avesse bisogno di una vera PG che potesse essere il secondo realizzatore della squadra dopo Anderson. Forte lo vedo più come SG che fa da play aggiunto. Inoltre, come detto, potrebbe non avere la durezza mentale per reggere un campionato che probabilmente si deciderà all’ultima giornata. La presenza di Sacchetti, però, lascia ben sperare. In bocca al lupo a Udine.


In serata arriva il botto: Repesa si dimette (la Fortitudo lo aspetta?) anche se c’è chi dice che abbia transato il contratto. Mossa inaspettata, ma Roma veniva da cinque sconfitte consecutive contro squadre non proprio del suo livello. Per ora tocca a Nando Gentile, sembra sia stato messo fuori rosa Allan Ray. Mi sembra che a Roma continui a regnare la confusione.

domenica 7 dicembre 2008

Gli occhiali di Vladimir


lunedì 24 novembre 2008

Ancora Toronto

 


(da Sam Mitchell Overloaded)


Sportitalia ci ha offerto la visione della pessima (non è colpa loro, per carità) Toronto-Boston. Ok, i Celtics sono uno squadrone, hanno una gran difesa e una bella circolazione di palla, ma i Raptors hanno fatto una figura barbina. Posto che non mi sembra un’ottima idea mettere Bargnani su Pierce, soprattutto se poi non sfrutti il missmatch in attacco, e posto che Andrea tanto male non ha fatto (primo tempo frenato dai falli, bene nel secondo), Toronto si è dimostrata di una pochezza unica tanto in difesa quanto in attacco. La difesa sembrava quella del dopolavoro, Calderon non teneva una penetrazione, a volte cambiavano sui pick and roll a volte no, perdevano posizione e cose di questo tipo. Di certo l’attacco non è andato meglio: protagonista in negativo ancora una volta lo spagnolo, che sorprendentemente sembrava la versione peggiore di Tj Ford, gettando palloni in maniera stupida. Circolazione di palla pari a zero, massimo tre passaggi per poi forzare un tiro da 5/6 metri con l’uomo addosso.

giovedì 20 novembre 2008

Alternanza da Mago

 


0-19-0-12-9-18-2-15-12-5-25 (and counting…)


Probabilmente Andrea si è lasciato coinvolgere dall’andamento schizofrenico delle borse di mezzo mondo, e così si spiegano le sue prestazioni. Certo, se trovasse un po’ di continuità positiva sarebbe a livelli davvero buoni. Sicuramente non lo aiuta l’incertezza sul suo ruolo: arrivato in Nba da 4, si è dovuto adattare a fare il 5 per convivere con Bosh. Dopo un’estate passata a metter su muscoli e movimenti da pivot, da qualche giorno viene schierato addirittura come ala piccola.


PS: un sentito ringraziamento a Puccio per il titolo.

lunedì 17 novembre 2008

Roma-Siena (and more…)

E’ andato quasi tutto secondo i piani. Pranzo ottimo dalla sora Ines ad Ariccia, compagnia di primissimo livello. Unico dettaglio: Simone aveva lasciato i biglietti in banca a Roma. Tentativo di recupero andato a vuoto, ci tocca ricomprarli e inoltre arriviamo pure a partita già iniziata.

Comunque… della cronaca della partita frega poco, l’avrete letta altrove e francamente non riesco ad essere preciso. Siena prende presto il largo. Roma decide di rifugiarsi nella tana del lupo provando a difendere a zona e viene puntualmente punita anche quando questa si trasforma in zone press. La Lottomatica riuscirà a rifarsi sotto ma sul -6 sprecherà un buon contropiede con Jennings.

In definitiva Siena nettamente superiore, e Finley potrebbe essere l’aggiunta dell’anno visto che se la sta cavando molto bene (a parte un paio di cazzate) con un T-Mac un po’ appannato. Lavrinovic allucinante, Shaun Stonerook invece mi eccita sessualmente e non ho problemi ad ammetterlo. A parte lo schiaccione, a parte la difesa, a parte il playmaking, ma dove lo trovate uno che vi fa 29 di valutazione con 4 tiri?

Su Roma la questione è un po’ più ostica. Non si tratta di demolire la Lottomatica, che è comunque una squadra discreta, ma quella vista oggi è davvero poca cosa e sembrava più un’accozzaglia di giocatori di talento allenati male, come dimostra la scelta della zona, come dimostrano i minutaggi col misurino, come dimostrano scelte che trovo assurde e che ora spiegherò. Lati positivi: un Hutson solido, giocatore la cui classe avevamo già apprezzato per poco tempo a Napoli e che con gli anni è maturato, e Jaaber vivace. Ma oggi Roma campava sulle folate di Jaaber, e con tutto il bene non è che puoi farci sto grande affidamento. Becirovic totalmente fuori dal match, Allan Ray totalmente fuori da questi livelli. Jennings ha fatto vedere un paio di buone cose quando ha giocato in campo aperto, ma per il resto c’è stata qualche scelta discutibile. Inutile tenerlo in campo, poi, se la palla la tiene Jaaber. Gabini 5 minuti in campo, ma abbastanza per compiere disastri su disastri. Poi c’è la faccenda Brezec: mai cercato, neanche quando Eze aveva 4 falli a metà del terzo quarto. Si discuteva con Dis/Impegno del fatto che Repesa potesse tenerlo poco in campo perché incapace di difendere su Lavrinovic. Ok, possibile. Ma, a parte che comunque lo poteva stancare in difesa (pur con tutti i progressi del lituano), a questo punto si tratterebbe di un acquisto sbagliato. Lo scudetto passa per Siena. Che senso ha, per la maggiore concorrente della Mens Sana, prendere un giocatore che contro i lunghi senesi non può essere schierato se non quando c’è Eze?

sabato 15 novembre 2008

Dinone ci prova

Non si può non essere contenti della decisione di Dino Meneghin di candidarsi a presidente della Fip. Il problema è che il pezzo che ho linkato non propone nulla di particolarmente innovativo per rilanciare il basket italiano. Insomma, sa tutto di già sentito.

Altro timore deriva dal legame con Recalcati… riusciremo a liberarcene, prima o poi?

L’intervento più urgente, però, dovrebbe essere il rilancio del dialogo con la Lega. Possibilmente costringendoli a eliminare quel cazzo di banner nel netcasting. Gliela do io l’America…

mercoledì 12 novembre 2008

Il programma di domenica

Se tutto va come deve andare, ecco il mio programma per domenica. Prima un lauto pranzo…



E poi la sfida della domenica, con la possibilità di vedere due dei migliori giocatori d’Europa.

 

martedì 11 novembre 2008

Succedono cose di cui non vorresti mai parlare. Triste pensare che delle persone possano morire mentre si recano a giocare una partita di basket. Ancora più triste se a essere coinvolti sono dei ragazzini. Le più sentite condoglianze ai familiari delle vittime e alla JuveCaserta.

venerdì 7 novembre 2008

Siena-Barcellona

Il quarto quarto della Mens Sana andrebbe fatto vedere ai bambini. Intensità difensiva pazzesca, attacchi ragionati con tante penetrazioni. Se volete vedere un giocatore dominare una partita senza segnare neanche un punto, Shaun Stonerook è l’uomo che fa per voi. La Gorgone ha preso i rimbalzi che doveva prendere, ha illuminato i giochi con i suoi passaggi intelligenti e ha portato blocchi fondamentali per i tiratori. Siena fino a quel momento aveva sofferto i pick and roll tra Lakovic e Vazquez e l’atipicità di Ilyasova. Poi Finley e Kaukenas hanno iniziato ad affondare nella difesa blaugrana. Il sipario lo ha fatto calare Henry Domercant: finta, passo, arresto e tiro poetici per rapidità di esecuzione ed efficacia.

martedì 4 novembre 2008

Shock

Billups e McDyess tornano dopo tanto tempo a Denver. Iverson sbarca a Detroit. Mettiamo subito le cose in chiaro: non sono un fan di AI, lo ritengo uno splendido solista. Il primo pensiero è stato a una concorrente in più per Dallas. Billups è in parabola discendente ma resta un giocatore fenomenale, McDyess - se resterà perché potrebbe non gradire la destinazione - ha anche lui visto anni migliori ma è un veterano solido e che può dare il suo contributo. I Nuggets erano un’accozzaglia di giocatori, con Mr. Big Shot in posizione 1 sembrano avere un senso e Anthony potrà essere il leader assoluto della squadra.


In ottica Pistons, è una mossa che ricorda un po’ quella di Dallas dello scorso anno per Kidd: si cerca di fare il colpaccio subito, altrimenti si va di rifondazione. Rasheed (che coppia nello spogliatoio!) è in scadenza, Iverson pure e libera parecchio. Intanto si cerca di far migliorare Stuckey, cioè il futuro, in PG e Maxiell e Johnson sotto i tabelloni. Certo, Iverson ha bisogno di parecchi minuti, ed è difficile che li conquisti come 2, visto che lì c’è Hamilton che probabilmente risentirà più di tutti della mancanza di Billups e del sistema di blocchi per liberarlo al tiro, visto che probabilmente aumenteranno gli isolamenti e che quando Iverson tocca palla difficilmente la molla se non come estrema ratio. 

lunedì 3 novembre 2008

Shootaround v.2

La sconfitta, netta, della Virtus a Pesaro lascia solo Roma e Siena davanti. Tra due domeniche si affronteranno e ci faremo qualche idea in più. Posto che Pesaro è un campo tosto, il -34 ridimensiona di parecchio i bolognesi. E allora, a meno che le altre non tirino fuori dal cilindro qualcosa di inimmaginabile, saranno queste due a giocarsela. Tra l’altro entrambe oggi hanno vinto in scioltezza.

Roma ha messo per la prima volta Teramo in difficoltà. Repesa non mi fa impazzire, con le sue rotazioni iperpompate, ma va detto che sta mettendo Gigli e Datome in condizione di esprimersi al meglio. La nazionale potrebbe aver ritrovato due importanti pedine. Ne avrebbe trovata anche una terza, ma finché ci sarà Recalcati sulla panchina dubito che Mancinelli riuscirà mai a trovare grande spazio. Intanto Mancio sfiora i 20 di media a partita, con più del 65% da 2 e quasi il 50% da 3.

La F è una squadra pazza, e il suo miglior giocatore rappresenta al meglio questa pazzia. Qyntel Woods avesse un po’ di testa sarebbe un fenomeno, ma probabilmente non sarebbe da queste parti. Venerdì contro Rieti ha sfiorato la tripla doppia con una prestazione totale.

Milano ancora in affanno, ma oggi parliamo di Montegranaro. Garris dimostra, nel caso ce ne fosse bisogno, l’importanza di avere un play in squadra. Non consideriamo neanche l’ultima azione vincente, ma è proprio la gara in sé. Forse aveva qualche sassolino dalla scarpa da togliersi, così come sicuramente li avevano Brandon Hunter ("non capisce gli schemi") e Simone Flamini, costretto e centellinato per due anni da Bucchi a fare il tappabuchi come 4 quando è palesemente un 3. Simone ha giocato la sua solita intensissima gara difensiva e in più ha messo 3/4 da 3.

Un piccolo sguardo alla LegaDue. Di Marcelus Kemp e Kyle Hines ne abbiamo già parlucchiato su questo blog, e se la stanno cavando alla grande. Da tenere d’occhio questo Zabian Dowdell, che sta segnando (tanto) con percentuali irreali. 36 stasera.

Ho visto Portland-San Antonio e mi sono innamorato dei Blazers. Eccitante è il vocabolo che ritengo più adatto a descrivere questa squadra. Posto che gli Spurs rischiano di faticare parecchio fino al ritorno di Ginobili, nonostante un Duncan che resta tuttora il miglior giocatore al mondo, quello di Portland è un progetto affascinante. Tantissimo talento, tantissima gioventù. Certo, per ambire ai massimi livelli mancano giocatori di esperienza, ma Roy è già un leader e Aldridge si sta configurando come ottimo secondo violino, mettendo su una vasta gamma di movimenti offensivi che unisce a una dose straordinaria di atletismo. Aspettando Oden, perennemente alle prese con guai fisici, il resto della squadra è di gran livello. E anche lo spot di 3, che sembrava essere il punto debole, ha visto alzare le sue quotazioni, con il miglioramento progressivo di Outlaw e l’arrivo di un sorprendente Batum. E poi c’è Rudy, e che ne parliamo a fare.

venerdì 31 ottobre 2008

Welcome back Jerome

  


C’è curiosità nel rivedere in campo Jerome Allen, che ha firmato per Veroli. Allen è sicuramente il miglior play visto a Napoli nell’era Maione: non un gran tiratore da fuori, con una meccanica strana, ma abile nel dettare i tempi della squadra e soprattutto nel tirar fuori il meglio di sé nei finali di gara. Ricordo perfettamente una stagione in cui decise 3 gare di fila all’ultima azione, con un recupero e un contropiede. Si era ritirato dopo aver giocato a Udine, con le ginocchia in fiamme, tornerà in LegaDue. In bocca al lupo. 

mercoledì 29 ottobre 2008

Bulls-Bucks

Buono l’esordio di Derrick Rose, ma mi sono focalizzato un po’ sui Bucks. C’è tanto da lavorare, Bogut va coinvolto di più come passatore, e il matrimonio tra Ridnour e Skiles non mi sembra affatto dei più solidi. Mi stupirei se superassero le 35 W.

martedì 28 ottobre 2008

Finalmente si comincia anche di là

Diciamoci la verità: non se ne poteva più. Mancava quel rito quotidiano, di prima mattina, di accendere il pc e vedere i risultati della notte Nba. E’ una stagione difficile da decifrare, al momento nessuna mi sembra tanto più forte delle altre. I Celtics devono essere in grado di riconfermarsi, ma KG e Allen hanno un anno in più e la partenza di Posey si farà sentire parecchio, specie quando sarà il momento di mettere la museruola a James o Bryant. A est i Pistons devono dimostrare che il problema era Flip Saunders. Occhio che Sheed è nel contract year, potrebbe venire fuori una bella stagione. I veri rivali però potrebbero essere i Cavs, se Mo Williams dimostrerà di essere la seconda opzione valida per LeBron. Phila mi sembra buona ma non so perché c’è qualcosa che non mi convince, così come Atlanta che ha una panca corta corta. I Magic sono a una PG dalla finale di conference, sempre se SuperDwight non incoccia uno Sheed in una serie precedente. I Raps mi piacciono pochino, per fortuna c’è Calderon, sperando in un Bargnani più deciso. David Lee st’anno potrebbe fare grandi numeri. 


A ovest direi Lakers su tutti, credo che alla fine siano quelli più indicati alla vittoria finale. Però ho alcune riserve: a) l’inserimento di Bynum e la coesistenza con Gasol e Odom; b) la perdita di Turiaf potrebbe pesare parecchio. Inoltre non hanno risolto il problema principale, cioè la mancanza di un difensore perimetrale e uno interno. Dopo di loro, gli Hornets, con talismano-Posey, e poi Spurs (anno pari e Ginobili fresco in vista dei playoff…) e Rockets se Adelman fa quadrare il cerchio. I Jazz devono migliorare la difesa ma possono dire la loro, seguirò con grande interesse Portland che è una squadra giovane ma talentuosissima. 

Per Dallas non ho grandi attese, mi farebbe piacere arrivare ai PO e giocarcela il più possibile, magari con un buon contributo da Bass e - perché no - Gerald Green. Buona stagione a tutti!

lunedì 27 ottobre 2008

Shootaround v.1

Provo a inaugurare questa rubrichetta di pensieri sul campionato o altro.

Teramo c’è andata vicino, vicinissimo. Non stupisce che a decidere la partita più complicata di Siena dal Maccabi a oggi sia stata un’azione targata Shaun Stonerook, il metronomo della Mens Sana. Tripla doppia sfiorata per lui, con 9 rimbalzi e la chicca di 8 recuperi (e mettiamoci pure i 4 assist). Nel momento in cui ha subito il fallo che lo ha portato in lunetta per i tre liberi decisivi, aveva 1/6 dalla lunga distanza. Capobianco (di cui questo blog è fan da tempi non sospetti, anche da quando non esisteva) ha avuto poco da un Hoover stranamente timido e da un Moss impreciso. Ma ha avuto tanto, per la seconda gara di fila, da Jaycee Carroll. Jaycee è un attaccante micidiale: al college, pur se non di primissima fascia, aveva segnato anche 44 punti in una partita. Sembra quei classici bianchi tiratori, ma in realtà non disdegna buttarsi dentro ed offre un buon contributo anche a rimbalzo.

Con Siena ci sono Roma e la Virtus: la Lottomatica si fa valere a Biella. Brezec continua a mettere cifre su interessanti ma a rimbalzo si fa notare poco, e così devono rimediare i Gabini, i De La Fuente e i Datome. Questi ultimi due, in particolare, possono rappresentare la marcia in più per la squadra di Repesa, in un ruolo che molti (e mi ci infilo a metà, perché un rendimento simile di Datome francamente non me lo aspettavo) ritenevano scoperto. La Virtus continua ad avere molto da Boykins, mentre Ford si conferma re dei tabelloni. Udine francamente al momento sembra davvero poca cosa, anche se la coppia venezuelana ha messo su - per la prima volta - buone cifre.

Milano e Fortitudo, per motivi decisamente diversi, sembrano le grandi più in difficoltà. L’Armani Jeans aspetta Vitali, ma intanto mi sembra abbia dei grossi buchi nelle posizioni 1 e 4, e basandosi il gioco di Bucchi particolarmente su questi due giocatori, possiamo immaginare il problema. Vitali sarà fondamentale anche per contribuire alla ripresa di Rocca, ma a Milano sembra mancare più che altro una prima opzione offensiva, qualcuno a cui dare la palla in quei (non rari) momenti in cui la palla non entra. Hawkins potrebbe esserlo da un punto di vista tecnico, ma mentalmente non sembra pronto. Intanto si è parlato di un possibile arrivo di Nick Fazekas, meteora a Dallas, qualche buona partita con i Clippers. Mano morbida, rimbalzista discreto, ho dei dubbi sulla tenuta difensiva contro i 4 europei. Potrebbe switchare di posizione in difesa con Sow e Rocca? La Fortitudo invece è un cantiere aperto: Forte a quanto pare è stato fatto fuori per motivi comportamentali, Gordon e Barron sono infortunati, Huertas deve ancora calarsi nella realtà italiana. Non basta così il talento di Woods e Mancinelli e la concretezza di Malaventura.

Per la lotta salvezza, prime vittorie per Ferrara, trascinata da un Collins monumentale, e Caserta. Detto di Udine, non si può non ammirare il buon inizio di Montegranaro e Rieti, due squadre che hanno vissuto un’estate travagliata. La Premiata ha rinunciato a Kemp e Rice per affidarsi a un colossale Brandon Hunter, a due volpi come Garris e Minard e al talento di Bryce Taylor. A Rieti Lardo rischia di fare un (altro?) miracolo, dopo aver perso Pickett e soprattutto Harvey.

domenica 19 ottobre 2008

FantaNba

E come ogni anno, anche in questa stagione partecipo a due leghe di FantaNba, su hoops. Sono due leghe da 16 squadre ciascuno.


La prima è quella del forum di TgmOnline, e il roster è: Chauncey Billups, Derek Fisher, Jameer Nelson, Louis Williams, LeBron James, Linas Kleiza, Al Thornton, Marvin Williams, David West, Darko Milicic, Mehmet Okur, Samuel Dalembert.


La seconda invece è con i ragazzi di Basketime: Steve Nash, Mike Bibby, Joe Johnson, Mickael Pietrus, Peja Stojakovic, Ryan Gomes, Lamar Odom, Andray Blatche, Drew Gooden, Tim Duncan, Marcus Camby, Nene Hilario. Quest’ultima mi sembra decisamente più forte. 

Piero Bucchi (ok, è presto, però…)

Non avendola vista, attendo il commento di Lofa.

venerdì 17 ottobre 2008

Sugli stranieri

Mi sembra che la mossa di Meneghin abbia perlomeno ottenuto il risultato di coinvolgere spesso la Gazzetta in queestioni riguardanti il nostro basket. Sul sito è reperibile un’intervista, ma soprattutto un sondaggio sul basket che vorremmo. Sondaggio che - pur prendendolo con le pinze per l’attendibilità - contiene dati contraddittori, e dimostra che la confusione non c’è solo tra i dirigenti cestistici, ma tra gli stessi tifosi. Se, infatti, la maggioranza dei tifosi ritiene che gli italiani nel nostro campionato debbano essere la maggioranza e vorrebbero una riduzione a tre o addirittura due extracomunitari per squadra, la stessa maggioranza ha votato per l’opzione "mi interessa la forza, non il passaporto di un giocatore" e afferma che davanti alla tv si gusta di più una partita di Nba che una della Nazionale o del campionato.

lunedì 13 ottobre 2008

Strana domenica

Per non pensare all’inizio del campionato ho deciso di allontanarmi dalla città. Abbiamo fatto una gitarella fuori porta e gozzovigliato. Ma al ritorno non ho resistito e sono andato a vedermi i tabellini. A parte la giornata-no dei miei pupilli sparsi per la penisola (Jamont Gordon in primis), riequilibrata almeno dalla giornata-sì di quelli che disputano il campionato di LegaDue (Kyle Hines in primis), ho accolto con un sorriso i primi due punti di Teramo, la squadra che per una serie di motivi (Capobianco, Poeta, Moss, Carroll, Cerella, Brown) avrà la mia simpatia quest’anno. Siena ha ricominciato là dove aveva terminato, e le due vecchie conoscenze (Bucchi e Mason) hanno colto una vittoria importante su un campo difficile.

venerdì 10 ottobre 2008

Bestemmia volante

Stavo scrivendo un bel post lungo lungo di presentazione al campionato (ne parliamo oggi su Rbg alle 18) ma ho simpaticamente chiuso il browser senza aver salvato. Un pezzo di letteratura andato perso, pazienza.


Per farla più breve, ecco il ranking: Siena, Roma, Virtus Bologna, Milano, Fortitudo Bologna, Treviso, Avellino, Cantù, Pesaro, Teramo, Caserta, Ferrara, Biella, Montegranaro, Udine, Rieti.


Invito tutti, specie i ragazzi di FingerRoll, alla grattatio pallorum. 

giovedì 9 ottobre 2008

Mentalità vincente e spirito del gioco

Frego pari pari dal blog di kcjones, ma credo che questa frase di Shaun Stonerook incarni il gioco che così tanto ci piace: "Il basket non è solo segnare. Se fosse stato così non avrei giocato così tanto. Ci sono molti aspetti importanti per essere un team vincente. C’è la difesa, ci sono i rimbalzi, devi essere bravo a piazzare i blocchi e poi, è chiaro, anche a fare canestro. Dobbiamo essere presenti su entrambi i lati del campo. Per quanto mi riguarda cerco di dare sempre il massimo dove la squadra ha più bisogno di me per vincere. Il basket è un grande sport e sono felice di essere parte di esso".

Contratti, doppi contratti, contratti di immagine

Rifacendomi a quanto scritto in altre sedi da Paolo Citrini, perché nessuno si è soffermato sulla questione del contratto di Ruben Wolkowyski? Per chi non lo sapesse, Scafati ha subito una penalizzazione sulla classifica dello scorso campionato perché aveva depositato un contratto (sbianchettandolo!) a cifre decisamente più basse. La pratica dei contratti in nero, o dei contratti "di immagine", per gonfiare i compensi dei giocatori, è nota a chiunque o quasi frequenti un palazzo dello sport. Di conseguenza, le cose sono due: a) la Lega e la Fip non frequentano i palazzi dello sport; b) stanno continuando a chiudere più di un occhio per faccende di questo tipo, quando - per il bene di questo sport - sarebbe stato giusto approfittare del caso Wolkowyski per far scoppiare la bolla e fare un po’ di pulizia in questo sport.

mercoledì 8 ottobre 2008

Avellino/2

Torno a parlare della questione Avellino, visto che il blog è stato linkato su un forum di tifosi avellinesi, e c’è stato anche un post di un ragazzo. Se ho capito bene, la sua tesi è che Dickau ad Avellino avrebbe giocato (causa problemi alla schiena, immagino) una decina di minuti, e giustamente era uno spreco di risorse e di denaro. Dall’altra parte, Dickau in America può fare senza problema il giocatore di rotazione a prezzo molto minore. E’ una tesi giusta, per carità. Certo, mi sembra un po’ strano rinunciare all’investimento principe della società a pochi giorni dal campionato. Mi dispiace che qualcuno abbia pensato che io stessi mandando delle "secce", come diciamo da queste parti, agli avellinesi. Eppure c’è anche un bell’ "in bocca al lupo", che è stato bellamente ignorato. Eppure è la loro mascotte…


Semplicemente, penso che se fossi in Avellino, non starei tranquillissimo, per una serie di parallelismi che ha evidenziato anche il buon Zio James di basketime e che ci stanno, ed è inutile negarlo: a) vittoria della Coppa Italia; b) ottima stagione con accesso all’Eurolega. E fin qui tutto a posto. c) necessità di ampliamento del palazzetto (con il presidente che spende in prima persona); d) istituzioni assenti, e di conseguenza anche soldi assenti; e) minacce di abbandono. A questi si sono aggiunti f) sconfitta in Supercoppa; g) cambio del play titolare.


Sono tantissime coincidenze, molte delle quali inutili al nostro discorso, ma io francamente un po’ sarei preoccupato. Che poi magari Avellino ci abbia anche guadagnato dalla rinuncia a Dickau, visto che intanto ha preso Diener e Nardi, oltre a Best, ci può anche stare. Ma le coincidenze ci sono. Saluti agli Original Fans da un "napulillo".

lunedì 6 ottobre 2008

Meneghin su Repubblica

Interessante l’intervista al Dinone nazionale su Repubblica. Rilancia la faccenda degli italiani che vanno aiutati ma non trovano spazio. Mah, condivisibile ma fino a un certo punto. Resto dell’idea che se è uno è bravo, gioca. Certo, probabilmente la maggior parte delle società punta sugli americani anche per un fatto di nomi, di incassi, di spettacolo, di abbonamenti. Però se sei bravo in serie A ci giochi. Certamente, i ragazzi dovrebbero essere messi nelle condizioni di crescere e di fare i loro errori senza angosce, senza la paura di essere tolti alla prima incertezza. In un altro post avevo proposto la possibilità di dare vita a una sorta di campionato under22, ma non so quanto cambierebbe la situazione, visto che si tratterebbe sempre di partite tra ragazzini e visto che comunque lo sforzo economico sarebbe ingente. Si potrebbe pensare, invece, ad affiliazioni con società minori vicine territorialmente, per far giocare i ragazzini in b1 o in LegaDue per un paio d’anni e poi tornare a casa pronti per entrare in rotazione nella massima serie.

domenica 5 ottobre 2008

A quest’ora

Sarei dovuto essere a Roma ad assistere alla prima di campionato. E vabbè.

giovedì 2 ottobre 2008

Avellino

La situazione in Irpinia non sembra delle migliori. Dan Dickau, il play con esperienze Nba acquistato quest’estate e con lo stipendiuccio superiore al milione, è stato tagliato. Si è parlato di problemi alla schiena che gli impedissero di giocare con frequenza. Ma Dickau ha firmato nella notte con i Golden State Warriors, tanto male non dovrebbe stare. Avellino, invece, ha ripiegato su un giocatore decisamente più economico, Travis Best.


Da osservatore esterno, l’impressione è che Avellino stia percorrendo la stessa parabola negativa che abbiamo percorso noi. Nello stesso anno vittoria della Final Eight e qualificazione all’Eurolega, stessi problemi di palazzo dello sport da ampliare, stessa volontà dei due presidenti di anticipare i soldi per i lavori, steso atteggiamento del Comune di fronte alla necessità di sborsare questi soldi anticipati. Ercolino è già sbottato in paio di occasioni, ha minacciato di affidare la società al Comune. In bocca al lupo, ma l’impressione è che anche loro - come noi - abbiano fatto il passo più lungo della gamba.


Cambiando argomento e facendo il solito spottino, domani alle 18 su Rbg parleremo del basket di mamma Africa.

mercoledì 1 ottobre 2008

Podcast

Per chi volesse sentire qualche vecchia puntata, hanno messo su i podcast. Basta andare alla pagina del programma, cliccare sulla puntata che interessa (ovviamente già andata in onda) e poi su CLICCA PER ASCOLTARE LA PUNTATA IN PODCAST.

martedì 30 settembre 2008

Del più e del meno

Mentre segnalo come al solito che il martedì saremo in onda, come sempre alle 18 su Rbg, discutendo di risse Nba storiche, ritengo opportuno riflettere un po’ sulla situazione del movimento in Italia a pochi giorni dal via, con ricorsi ancora pendenti, un calendario che ancora non esiste, e cose amene di questo tipo. Non ci vuole certamente un genio per capire che la situazione è grigia tendente al nero. Una nazionale in difficoltà, risorse limitate, nuove frontiere del gioco con tanti denari. Intanto noi ci troviamo in preda a una marea. Chi deve vigilare non vigila, e le pezze per rimediare alle furbate di qualcuno vengono messe in ritardo abnorme. Non si riesce a investire sui vivai, e intanto ci si scervella su quale formula sia la migliore (o la meno peggio?): 4+2, 3+3, 2+4. Non credo che gli spettatori (a proposito, unica notizia buona, quelli aumentano) vadano a vedere una partita per seguire un italiano o un americano o un croato. Vanno per vedere basket, del bel basket, perché alla fine parliamo del gioco più bello del mondo, e allora chissenefrega del passaporto. Resto dell’idea che la Lega debba, in maniera indolore, staccarsi da una Fip purtroppo allo sbando, e dare vita a un proprio campionato. Di cose da fare ce ne sarebbero parecchie, ma è il problema è sempre quello. Chi può interessarsi al prodotto basket in un paese che comunque è decisamente calciofilo? Fare una Lega chiusa comporterebbe imprenditori appassionati, che decidano di dare vita a realtà solide. Ma il basket è - per fortuna, più che purtroppo - uno sport che attecchisce molto in città sicuramente non enormi, come Biella o Montegranaro ed altre. Quindi l’ipotesi di dare vita a una Lega che abbia, ad esempio, vincoli di strutture (palazzetti non meno capienti di tot) in Italia non può funzionare. Si potrebbe "costringere" le società, o le franchigie che dir si voglia, ad avere obbligatoriamente una squadra di under 23 da schierare, prima di una partita di campionato, contro la under 23 dell’avversaria, per dare vita a un campionato giovanile.

Sono solo cazzate che mi sono venute in mente mentre scrivevo queste due righe, sono sicuro che qualcuno ben più dentro al sistema di me possa fare decisamente di meglio. La mia speranza, però, è che a decidere del futuro del basket italiano possano essere persone che il basket lo hanno vissuto e giocato. Non freddi manager o pseudoesperti di marketing.

giovedì 25 settembre 2008

Born To Be Wild

Domani alle 18 su Rbg parleremo di un idolo assoluto: Dennis Rodman.


Spero poi di poter tornare ad aggiornare il blog con maggiore regolarità, che ultimamente ho avuto un po’ da fare. 

martedì 23 settembre 2008

Italia sì, Italia no

Oggi alle 18 Uno spicchio tira l’altro si occuperà del particolare periodo della nazionale italiana. Sintonizzatevi su Rbg e se volete sentire della buona musica accendete i vostri lettori multimediali alle 17 per ascoltare Five O’ Clock. Per commenti e altro, e per rispondere al sondaggione di questa puntata: spicchio.rbg@hotmail.it

domenica 21 settembre 2008

The End

Dunque, non so cosa verrà fuori da questo post ma facciamo un tentativo. Innanzitutto, bisogna ricordarsi che - per quanto bello - è pur sempre un gioco. Quindi parliamo di quello che magari per noi tifosi è un dramma, ma tenendo ben in considerazione che i drammi sono ben altri. Diverso aspetto, invece, è quello che coinvolge chi lavorava in società e che si ritrova in mutande. Ecco, lì è giusto parlare di dramma, e Bartocci&Costa, così come tutti quelli che lavorano in società, dal medico al magazziniere, sono le prime vittime di questa situazione.


Una situazione che, francamente, non era inaspettata. Oddio, visto il -15 pensavo di essermela scampata. E invece non è stato così. Almeno noi abbiamo avuto il tempo di prepararci, al contrario di Capo d’Orlando che, a mio avviso, paga la volontà della Fip di ridurre il campionato a 16 squadre e paga la nostra situazione. La loro violazione è decisamente meno grave della nostra, anche se c’è ed anche se Sindoni non mi sembra affatto uno stinco di santo.


Metto subito le cose in chiaro dicendo che accetto, così come tutti i tifosi napoletani (basta leggere su Basketime), le decisioni della Fip. Insomma, la situazione era diventata intollerabile, in passato si era chiuso più di un occhio (e non solo per noi…), con la falsificazione del documento si è andati oltre. Purtroppo è andata così, e almeno non dovremo vedere più scene come quella dello sciopero nella ultima Napoli-Scafati. Le cause sono tante: il gruppo Maione vive un momento pessimo e si è fatto, più di una volta, il passo più lungo della gamba. Ho sempre sostenuto che la vittoria della Coppa Italia fosse arrivata, paradossalmente, troppo presto, che la società non fosse pronta, che le basi non fossero solide, che i risultati sempre in crescendo ci rendessero poco avvezzi a soffrire. La qualificazione all’Eurolega ha fatto il resto. Maione ha anticipato i soldi per il rifacimento del PalaBarbuto, e là è stato il primo patatrac. Il Comune è ancora debitore, non so se di tutta la cifra o solo di una parte. Parliamo comunque di parecchi soldi. Intanto, iniziavano i lavori per il Mario Argento, ma finivano prima di subito. Lo storico palazzo dello sport è ancora lì, con le tribune al vento, a dimostrare l’ennessimo fallimento di una città. Il secondo guaio è stato quella Napoli-Treviso di fine gennaio. Bastava una vittoria per andare alle Top16 di Eurolega, pochi giorni prima eravamo andati a Treviso lasciando loro una facile vittoria che gli permetteva l’accesso alle Final Eight. Non si sa se ci fu accordo o meno, se qualcuno lo violò. Fatto sta che perdemmo una partita ridicola, niente Top16, niente soldi. E poi gli scioperi degli ultimi anni, gli stipendi non pagati e via dicendo. In tutto questo Maione continuava a illudere i tifosi meno attenti, parlava di assegno in bianco per Greer… Il comunicato di ieri è l’ennesimo esempio di un personaggio che tanto ha dato al basket italiano ma che non è stato in grado di porsi dei limiti, non ha voluto aiuto quando la squadra aveva toccato l’apice, ha voluto cercare comunque di guadagnare qualcosa nonostante gli acquirenti interessati scappassero dopo la visione dei libri contabili.


E ora? E ora non si sa che succederà. E la questione è triste, perché mi mancherà non solo per l’aspetto del gioco, in un campionato che mai come quest’anno sembra interessante. Ma mi mancherà perché adoravo l’ambiente al palazzetto, gli amici con cui guardare la partita e commentare, persone con cui rimanere a lungo nel palazzo anche dopo la fine della partita. E all’improvviso tutto questo ci viene scippato via. Firmerei per una B1, ma la sensazione è che qui si rischi di rimanere per parecchio tempo senza una squadra.


A margine, due parole su Fip e Lega. Sarebbe anche il momento che i signori in questione si accomodassero alla porta. Scandaloso che gli organi di vigilanza non vigilino, e che al 20 settembre ancora non si sappia chi (e contro chi) scenderà in campo il 5 ottobre. Direi che quest’anno si è abbondantemente oltrepassato il ridicolo. A contribuire a quest’oltrepassamento, la decisione (passato al momento un po’ sottosilenzio, coperta dalla notizia delle esclusioni) di ridurre in maniera graduale gli stranieri che parteciperanno al campionato italiano, destinato a scendere di livello proprio ora che si stava rivedendo la luce. Francamente, non lo ritengo il modo migliore per stimolare la crescita di un movimento. Poi, se a loro piace un campionato imbottito di Zacchetti, Infante e Cotani (con tutto il rispetto, però…), se lo tengano. Se poi un giovane italiano in virtù di queste regole si sente legittimato a sparare cifre blu per il contratto, di gran lunga superiori al prezzo medio di un buon americano, non venissero a lamentarsi della spaccatura del campionato e se vincono solo quelle 2 squadre. 

sabato 20 settembre 2008

Piango


Non doveva finire così. Aggiungerò qualcosa a mente fredda. Forse.

venerdì 19 settembre 2008

New York, New York

Oggi alle 18 su Rbg puntata di Uno spicchio tira l’altro dedicata al rapporto tra la città di New York e il basket. Secondo me è venuta abbastanza bene, se avete cinque minuti ascoltatela e fatemi sapere che ne pensate. Se non fanno casino, replica alle 22.


Intanto annuncio che le puntate del 30 settembre e del 3 ottobre probabilmente saranno sul campionato italiano. Se avete qualche domanda o qualche cazzata per movimentare un po’ la trasmissione fatemi sapere! Per qualsiasi cosa spicchio.rbg@hotmail.it


 

mercoledì 17 settembre 2008

-15

A Napoli fa freddo. Molto freddo. Quindici punti di penalizzazione, in attesa del Consiglio Federale che potrebbe comunque darci un bel calcio in culo. Allora, vediamo un po’ che posso dire, cercando di essere il più obiettivo possibile. Mettiamo subito le cose in chiaro: innanzitutto c’è tanta vergogna. Non dovrei essere io a vergognarmi, perché il pezzotto non l’ho di certo fatto io. Ma mi vergogno perché la mia squadra ha imbrogliato, perché la squadra della mia città ha imbrogliato. Seconda cosa: la pena. Dunque, si è parlato molto di radiazione, ho letto molti interventi da Varese (che guardacaso doveva salire nel caso fossimo stati radiati) che se la prendono con l’ingiustizia e cose di questo tipo. Mi dispiace per loro, però sono costretto a far notare che il regolamento della Fip non prevede la radiazione per fatti di questo tipo. La stampa ne ha parlato spesso e probabilmente li ha influenzati, ma bastava leggere il regolamento. I 15 punti sono giusti, a mio avviso. Poteva essere leggermente più pesante, ma io credo sia una sentenza abbastanza giusta, perlomeno a norma di legge. Poi si può dire che era più giusta la radiazione, che era più giusta la retrocessione in LegaDue (che forse ci avrebbe fatto comodo). Ma la legge prevedeva la penalizzazione, e penalizzazione doveva essere.


E mo’? Mo’ sono cazzi, ovviamente. La penalizzazione vuol dire che non avremo sponsor. Niente sponsor, niente soldi. Niente soldi, niente stipendi. Insomma, la salvezza, anche in caso di riduzione a 10/12 punti, è praticamente impossibile. Per quello dico che una retrocessione in LegaDue ci avrebbe paradossalmente fatto comodo, perché probabilmente ci avrebbe fatto guadagnare un anno. Peccato perché sta squadra secondo me poteva sorprendere. Attendiamo altri sviluppi.

martedì 16 settembre 2008

Ready? Go!

Parte oggi alle 18 un progetto che mi vede protagonista assieme al caro amico robbiatese Marcello. Lui è nordico e collabora con RBG, la radio dell’Università di Bergamo, conducendo la splendida trasmissione Five o’clock, su tutto ciò che è anglosassone. Il martedì e il venerdì, proprio appena finito Five o’clock, andranno in onda cinque minuti dedicati al basket, dall’improbabile nome di Uno spicchio tira l’altro. Il link vi rimanda alla scheda del programma, parleremo del mondo di basket, di storie e di personaggi. La prima puntata è un po’ improbabile perché alla fine ci presentiamo, ma vi posso assicurare che la seconda, su New York, è molto carina. Quindi, se avete cinque minuti di tempo libero, il martedì e il venerdì alle 18 (e forse anche in replica alle 22), andate sul sito di RBG, cliccate su play e ascoltate i nostri deliri. Poi castigateci via mail a spicchio.rbg@hotmail.it


Per i ggiovani c’è anche il gruppo su Facebook

venerdì 12 settembre 2008

Missed


Se qualcuno avesse notizie dell’avvocato Mario Maione ci facesse sapere qualcosa. Il signore è letteralmente scomparso dalla scena dell’informazione napoletana da qualche mese, lasciando la patata bollente nelle mani del povero Ario Costa e compagnia cantante. Non me ne abbiate a male se non seguo passo per passo quanto sta accadendo alla società e alla squadra. Sarebbero parole inutili. Tra l’altro, l’entità della faccenda la sappiamo solo da un paio di giorni, dall’udienza in procura che ha visto il nostro avvocato difensore non presentarsi (…), lasciando al proprio sostituto il compito. Singolare la motivazione: doveva partecipare al ricorso del Napoli calcio contro le curve chiuse. Capisco che riaprire le curve per Napoli-Reggina sia più importante di un’eventuale radiazione. Comunque, a quanto pare la frittata è più che grossa. Se pezzotto è stato, meritiamo di essere puniti severamente, ahinoi. Ora come ora firmerei per una retrocessione di ufficio in LegaDue o anche in B1, con la speranza che di conseguenza Maione cali il prezzo per la cessione della società e che qualche imprenditore sia interessato all’acquisto. Sempre se non capita di nuovo che fuggono una volta data un’occhiata ai libri contabili. Ci sarebbero tantissime considerazioni da fare, tante cose da dire, tanta amarezza da manifestare. Ma ne parleremo nelle prossime settimane, temo. Intanto, ho trovato questa foto curiosa, che sembra incarnare il canto del cigno. Vista la situazione, e vista anche la squalifica inflitta a Jumaine Jones per aver firmato un doppio contratto, l’immagine porta con sè un terribile carico di amara ironia.


 

martedì 9 settembre 2008

Coming soon


Presto, molto presto, sui vostri Windows Media Player (o altro lettore)… 

domenica 7 settembre 2008

C’era una volta…



… una Nazionale, e soprattutto un gruppo. Una Nazionale capace, dopo aver perso le prime due partite nell’Europeo svedese, di battere la Bosnia in una gara ridicola e da quel momento svoltare fino al bronzo. E l’anno dopo il clamoroso argento olimpico. E gli stessi Mondiali giapponesi, con prestazioni convincenti e vittoriose fino alla partita con la Lituania, persa nel risultato ma vinta nella gara a chi sciupava di più. Il movimento non ha saputo trarre frutti da questi successi, e dall’arrivo, anno dopo anno, di tre italiani in Nba. Il trasferimento del basket italiano dalla Rai a Sky ha generato un innalzamento della qualità del servizio, ma ha totalmente azzerato la presenza dello sport nel servizio pubblico. Non che mezza partita a settimana fosse molto, ma sempre meglio di niente. La stessa Nazionale, fiore all’occhiello degli anni passati, che aveva conquistato pubblico anche non appassionato, è stata mandata sul satellite. Non si è pensato a fortificare il movimento, a promuoverlo, grazie appunto ai 3 italiani d’America. Ragazzi che, comunque, in campo internazionale devono ancora dimostrare tutto. E che appunto per questo preferiscono evitare l’appuntamento agostano con la maglia azzurra (Gallinari a parte, ma sono due anni che passa l’estate rotto). Detto questo, vanno rimarcate un altro paio di cose. La prima è che Recalcati, non lo si scopre certo oggi, ha fatto il suo tempo. E’ stato bravissimo a trarre il massimo da un gruppo di talento medio/alto, ma non altissimo. Un gruppo che aveva voglia di sbattersi e lottare. Ma già agli scorsi Europei si era visto che la situazione gli era sfuggita di mano. Era il momento di iniziare un nuovo ciclo, nel quale bisognava integrare alcuni veterani con il gruppo dei giovani. Non ci riuscì. L’Italia giocò male ma, soprattutto, senza la voglia di gettare il sangue che aveva contraddistinto le edizioni precedenti. A quel punto, probabilmente, avrebbe dovuto passare la mano, ma visto che la Fip non diceva nulla, è rimasto al suo posto. Ed eccoci ad oggi. La qualificazione è ormai una chimera, si dovrebbero vincere le ultime 3 partite. Contro "corazzate" del calibro di Ungheria, Bulgaria e Finlandia. Le prime due già ci hanno battuto. Un risultato intermedio potrebbe portarci al torneo di "riparazione", che assegna l’ultimo pass europeo. L’ultimo posto ci condannerebbe al clamoroso torneo per evitare di retrocedere in Division B. Uno smacco. Il problema è anche il buco generazionale. La nidiata post-Mordente e pre-Hackett/Datome non ha prodotto giocatori da Nazionale. Forse Mancinelli, che però gioca pochissimo. Bisogna tener conto anche di questo aspetto. Siamo in una sorta di limbo, attendendo la crescita dei due di cui sopra, di Poeta (il migliore in questi giorni, e infatti contro i bulgari ha giocato 4′…), di Crosariol (se mai ci sarà). Gente che comunque non potrà mai prendere in mano la situazione o essere la prima opzione. Per quello c’è bisogno dei tre Nba. Sempre se si degnano.

martedì 2 settembre 2008

All’orizzonte


Mi tengo sull’enigmatico.

domenica 31 agosto 2008

Roster completo


Con l’arrivo di Dickens (notare le braccina) e Draper, il mercato è concluso. In generale direi che la squadra non è malaccio, rispetto a quanto potessi immaginare, almeno per quanto riguarda il quintetto. La panchina invece mi spaventa parecchio. Vediamo in breve il roster, consci che ci attende un anno di tribolazioni, che firmerei per una salvezza all’ultima giornata. E sperando soprattutto che Maione li paghi, sti ragazzi.


In regia, dunque, c’è Dontaye Draper. Non lo conosco, ha fatto buone cose in un college non certo celebre, poi è finito in Australia dove è stato il sesto uomo dell’anno. Da noi avrà molte più responsabilità. Piccolino, sembra la nostra versione di Morris Finley, magari più rimbalzista. Lui dice di essere un buon difensore, lo speriamo tutti. Ad affiancarlo nel reparto guardie sarà Nikagbatse: non sono un suo grande fan, ma ha voglia di riscatto, è atletico, difende duro e può mettere qualche piazzato. A cambiare i due sarà Mike Nardi, reduce da un’annata in chiaroscuro a Montecatini. A Villanova il ragazzo mi piacque parecchio, ma ho letto che nello scorso anno è stato un po’ arruffone. Comunque è adatto al gioco rapido che sembra utilizzeremo, e tra l’altro completa un reparto pieno di giocatori in grado di farsi valere anche a rimbalzo.


Il nostro 3 è un mio pallino, Gary Forbes. Impressionante primo passo, gran realizzatore. La speranza è che capisca subito il gioco europeo e che continui a buttarsi dentro, a prendere rimbalzi e a migliorare da fuori. L’altra ala sarà appunto Kaniel Dickens, che invece è un pallino della mia ragazza (eggià!). Mano morbida, buona propensione a rimbalzo, testa un po’ disabilitata. Ma può essere una bestia e potrebbe anche fare il 5 in un quintetto rapidissimo. A cambiare Forbes (e forse in alcuni momenti anche Dickens) sarà Sotirios Gioulekas, greco di buona esperienza proveniente dalla LegaDue con una discreta mano ma con scarsa propensione a rimbalzo. Cambio del 4 sarà Thomas Viglianco, italoamericano che sembra dotata di un buon tiro da fuori (ma carente negli altri aspetti del gioco, a quanto pare).


Infine, i pivot. Eddy Fobbs viene dalla Turchia, lo descrivono come un giocatore attento ai rimbalzi. Dalle cifre è un ottimo stoppatore. Toccherà a Draper recapitargli palloni comodi da schiacciare nel canestro. Max Monti (sob…) completa il roster.

venerdì 8 agosto 2008

Bocce, anzi palle, ferme


Basketblog va in vacanza (meritata) per una ventina di giorni. Come annunciato, niente copertura olimpica. Anzi, se qualcuno poi me le racconta mi fa una cortesia. A sentirci a settembre, e grazie dell’attenzione dimostrata in questi primi mesi di vita.

giovedì 7 agosto 2008

Questo è buono!



Leviamoci il dente. Non è un gran tiratore da 3, o perlomeno è un tiratore da fuori discontinuo. Ma è uno slasher fenomenale, batte l’uomo con facilità, andrà in lunetta sei/sette volte a partita e darà una grande mano a rimbalzo. Ama andare a sinistra e concludere con qualche cambio di direzione prima di arrivare al ferro, non tralasciando l’arresto e tiro o lo scarico. Gran bella presa. Ne avevo già parlato qui. video 1 e 2.

martedì 5 agosto 2008

Olimpiadi (sob)


Quest’anno difficilmente vedrò le Olimpiadi. Domenica parto per una settimana in Abruzzo. Dubito che mamma Rai faccia vedere tanto basket, e non potendo sfruttare la potenza dello streaming mi dovrò arrangiare. Al mio ritorno mi dirigerò verso la Corsica, e ciao ciao Olimpiadi. Peccato (oddio, per fortuna… vado in vacanza) perché il torneo olimpico di quest’anno rischia di essere davvero interessante già dai gironi, visto che 3 squadroni (Usa, Spagna e Grecia) sono finiti nello stesso girone e anche gli ottavi vedranno subito scontri interessantissimi. Ma vediamo un po’ nel dettaglio.


GIRONE A: Argentina, Australia, Croazia, Iran, Lituania, Russia. Dunque, iniziamo dai campioni, che probabilmente non sono più quelli del 2004 ma restano una squadra ostica da battere in gara singola. Tutto dipende dal El Contusiòn, al secolo Manu Ginobili. Se il signorino sta bene con questa caviglia che gli crea problemi da un po’, allora non ci sono problemi e l’obiettivo è il podio. Se invece la caviglia brucia, il roster manca della profondità (soprattutto nel settore lunghi) delle ultime edizioni della Selecciòn. E allora si potrebbe anche non arrivare primi nel girone e beccare la terza dell’altro gironcino. Sarebbe da evitare. La Russia è campione europeo in carica dopo una splendida finale, è una squadra tosta ma per competere con l’Argentina o gli Stati Uniti (giusto per dirne due tra le favorite) avrebbe bisogno di una bocca da fuoco più costante di JR Holden, russo "per meriti sportivi". La Lituania è la vecchia volpe di queste competizioni: livello altissimo e probabilmente ultima chiamata per il gruppo storico (Jasikevicius, Kaukenas, Siskauskas). Se sono in giornata possono battere chiunque, ma difensivamente restano sempre anni dietro ad altre grandi realtà. Croazia e Australia dovrebbero giocarsi l’ultimo posto a disposizione per il passaggio del turno: vedo favoriti gli europei e la loro linea verde, ma rischiano di soffrire nel confronto diretto le due torri Andersen e Bogut. Ultimo l’Iran del quale però ho letto belle cose. Faranno esperienza.


GIRONE B: Angola, Cina, Germania, Grecia, Spagna, Usa. Gli States non possono permettersi più figuracce, dopo i passi falsi ad Atene e ai mondiali, dove subirono una lezione di gioco dalla Grecia. Temo sia l’anno buono per loro, Bryant  (al quale perdoneranno sicuramente le molteplici infrazioni di passi) e Redd sono giocatori perfetti per il basket Fiba, e Carmelo Anthony con la sua atipicità può essere molto fastidioso, avendo tranquillamente la stazza per fare il 4, ma essendo molto più rapido e abile nel mettere palla a terra. Nello stesso girone, la Spagna è sicuramente la concorrente più accreditata, con il roster più completo del torneo per talento e mix tra esperienza e gioventù. Faccio affidamento su di loro per non far vincere gli yankees. Secondo me però hanno più chances di batterli nel girone, sempre se scoprono le loro carte, che in un’eventuale gara secca. La Grecia è un osso duro, con la sua difesa terribile e l’intelligenza di Diamantidis e Papaloukas. Guai a sottovalutarli. L’ultimo posto se lo giocano Cina e Germania, e se sulla carta non ci dovrebbe essere paragone, nonostante i tedeschi non siano una squadra di fenomeni (con un’eccezione e mezza), non so quanto l’organizzazione sarebbe felice di una repentina eliminazione di Yao e soci. A buon intenditor… Chiude la solita Angola, veterana dell’ultimo posto nella competizione.


Qui trovate i roster, se vi interessano. Buone Olimpiadi a tutti!

sabato 2 agosto 2008

Eddy


Il primo visto americano se ne va con Eddy Fobbs. Due metri e undici, discreti risultati in un college di infima categoria, ha vagato un po’ per il mondo prima di approdare in Turchia. Nell’ultimo anno 12+8, e se confermasse queste cifre da noi sarebbe un ottimo risultato. Ora bisogna assolutamente trovare un playmaker in grado di dargli quelle 3/4 palle da schiacciare nel canestro. Due sono i nomi che ho in mente. Uno, a quanto pare preso in considerazione dalla stessa società è già sfumato, e giocherà presto l’Eurolega. L’altro lo trovate in un vecchio elenco che ho scritto per questo blog… Fobbs non lo conosco, a quanto pare è un discreto rimbalzista e al college si è segnalato come ottimo stoppatore. Per il budget che ci ritroviamo, non mi aspettavo molto di meglio. Speriamo bene, e ora mancano 3 americani. Saranno decisivi.