martedì 29 dicembre 2009

Occasione persa, oppure no?

Campionato di calcio fermo, forse sarebbe stato il caso di programmare una giornata di campionato il 27 dicembre. Durante le feste le persone hanno meno impegni, e senza calcio, appunto, c’era molta più possibilità di vedere gente al palazzetto oppure di fare ascolti su Sky.
Poi però penso al trittico di partite di Natale che ha offerto la Nba, una più schifosa dell’altra, compreso il famigerato duello Bryant vs. LeBron, e magari è stato meglio così.

domenica 27 dicembre 2009

Vote for me!




  • Nel video in alto, uno dei motivi per cui adoro Steve Nash. Fenomeno in campo e fuori, oltre alla stima per aver intrattenuto piacevoli relazioni con Elizabeth Hurley.

    Ne volete altri?
    Steve gioca a calcio (sì lo so, sputtana il template, pazienza).


    Steve recita.


    Steve canta.


  • mercoledì 23 dicembre 2009

    Xmas Time

    Tanti auguri di buon Natale e felice anno nuovo da Francesco, Vittorio, e…






    lunedì 21 dicembre 2009

    Mimmo

    Avendo perso Tsaldaris, probabilmente il miglior comunitario visto a Napoli in tempi recenti (più completo di Stefansson, che però era difensore di gran lunga migliore), l’idolo della stagione diventa per forza di cose lui, Kimmo “Mimmo” Muurinen.
    http://www.basket.fi/@Bin/188758/Muurinen_Kimmo-tok-32.jpg


    In mezzo a questo disastro bisogna dire che è forse la sorpresa più lieta. Certo, hai sempre la sensazione che basti un soffio di vento per buttarlo a terra, con quel fisico e quel colorito cadaverico, ma se lo servi in movimento fa molto male con i suoi tagli (chiedere a Varese) e anche il piazzato da 3 è buono. Credo possa costruirsi una discreta carriera come comunitario in Italia. Peccato che, nonostante la doppia doppia di oggi, non sia un rimbalzista affidabilissimo.

    domenica 20 dicembre 2009

    Ultime notizie

    Napoli giocherà regolarmente a Teramo. Lo ha detto un comunicato.






    sabato 19 dicembre 2009

    Rivogliamo il Mario Argento!

    http://l.yimg.com/a/p/sp/tools/med/2009/12/ipt/1261254942.jpg
    Gara di inaugurazione NCAA per il nuovo Cowboys Stadium. I Texas Longhorns battono North Carolina con la solita prestazione di Damion James.
    Nella foto, in alto, il piccolo tabellone luminoso.
    Grazie a Rocky di Play.it.

    mercoledì 16 dicembre 2009

    The day after

    Avevo scritto un post chilometrico in cui esaminavo scelte passate e possibili prospettive future. Completandolo, mi sono reso conto che alla fine si trattava di battute sprecate, e che tutto è riassumibile con questa immagine.
    http://capitatoabarcellona.files.wordpress.com/2009/04/question-mark.jpg

    martedì 15 dicembre 2009

    Game over, ancora





    Dichiarazione del Presidente Dr. Gaetano Papalia in occasione di una conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio al PalaBarbuto.


    “Da oggi metto a disposizione della città e delle istituzioni territoriali campane il ruolo di Presidente della società. Resto il titolare delle azioni della società ma sono disponibile ad affidarne la guida ad un persona che, meglio di me e più efficacemente di me, possa toccare i tasti giusti, possa avere i canali più adeguati per un coinvolgimento del tessuto economico, imprenditoriale e politico locale. Una persona più adatta di me ad operare in questo senso su Napoli. Anche i ruoli di consiglieri di amministrazione sono messi a disposizione della città e delle forze napoletane che vogliano fare il bene della Nuova Basket Napoli. Ho sospeso oggi l’attività sportiva. Gli allenamenti riprenderanno quando ci perverrà un segnale deciso, determinato, forte tale da assicurare a questa società e questa squadra un immediato presente ed un futuro solido così come volevamo. Non lascio il controllo azionario della società e non lascio la sfida personale su Napoli. Non ho intenzione di trasferire la società da nessuna parte. Voglio solo che sia gestita da una persona più idonea di me. Nonostante i ritardi e le difficoltà gestionali, abbiamo allestito una buon roster che domenica scorsa ha dimostrato di poter vincere le sue partite e lo ha dimostrato contro una squadra come Varese che sta ottenendo risultati positivi, molto bene allenata e costruita. Sono particolarmente soddisfatto di vedere la squadra in crescita.


    Oggi ho parlato con una delegazione della squadra per spiegare il motivo per il quale ho sospeso gli allenamenti. I giocatori hanno dimostrato grande maturità e hanno apprezzato molto l’iniziativa presa. Ho voluto bloccare gli allenamenti finché non saranno chiari alcuni profili gestionali e a salvaguardia dei loro stipendi. Sono molto orgoglioso della sostanziale compattezza dimostrata dalla squadra.


    Il mio scopo è quello di usufruire di una guida e di un consiglio di amministrazione che più autorevolmente di me possano ottenere i risultati che finora io non sono riuscito ad conseguire. Sono lusingato della simpatia che hanno dimostrato nei miei confronti tutte le forze politiche cittadine. Pur ringraziando il Sindaco Rosa Russo Jervolino delle espressioni di apprezzamento che mi ha voluto rivolgere attraverso l’Assessore allo Sport Alfredo Ponticelli, devo necessariamente mettere a disposizione il mio ruolo per senso di responsabilità. Ringrazio anche il consigliere comunale Raffaele Ambrosino per le parole di stima nei miei riguardi pronunciate oggi nel corso nella riunione odierna del consiglio comunale. Stiamo attraversando una fase difficile e desidero che sia chiaro che il responsabile di tale situazione è il sottoscritto Presidente della Società. Questo è il giusto motivo che legittima a tutti gli effetti la necessità della mia sostituzione.


    Resterò ad assolvere a tutta quella serie di impegni operativi che impone una società dal ragguardevole budget economico come la nostra. Una società professionistica necessita di procedure di lavoro puntuali ed efficaci. Stiamo operando senza general manager e c’è quindi un’area di lavoro da coprire. Spenderò il mio tempo per coprire intanto quell’area con un’azione di supplenza operativa.


    Non sono riuscito finora a sbloccare delle risorse pur essendo state formalmente definite a livello contrattuale ed impegnate a livello contributivo. Si è determinata cioè una situazione di illiquidità che in questo momento non consente di garantire il pagamento delle remunerazioni. Ho sospeso l’attività sportiva totalmente. Chi arriverà avrà carta bianca. Tuttavia non sono stato con le mani in mano negli ultimi tempi. Ho intavolato già dei rapporti con persone di grande serietà che potrebbero essere importantissime per la società e hanno espresso un gradimento di massima rispetto ad un loro coinvolgimento.


    Nel caso non si dovesse muovere nulla, sceglieremo una guida tecnica per la presidenza della società che gestisca le risorse che si possono reperire, adegui il modello organizzativo in base alle risorse, pensando ad avere una società alla fine dell’anno che sia in grado di affrontare in maniera stabile il campionato successivo.


    E’ mia intenzione tutelare la società ed il pubblico napoletano. Continuo fortemente a ritenere che questa città sia un palcoscenico straordinario per il basket. Voglio ringraziare il pubblico che tutti coloro che sono venuti al palasport e che non hanno mia smesso di incoraggiare la squadra. Abbiamo perso dieci volte e hanno continuato ad applaudire. E’ gente straordinaria che è difficilissimo incontrare. Ha dato dimostrazione di cuore e di coraggio incomparabili”.


    ma vaffanculo va.

    Il tiro che poteva cambiare la stagione

    http://www.ddmind.com/public/immprofili/dir_LKAHNPZWMCKFBJTQJBDN/656333136.jpg


    Nell’angolo in basso a destra, la linea del tiro da 3 punti.
    Abbondantemente alla sua sinistra, Tsaldaris scocca il tiro (con fallo) che ci porta in parità, con un libero da tirare. Ma quel tiro sarà considerato da 2 punti.

    domenica 13 dicembre 2009

    31/01/2007-13/12/2009

    Il 31 gennaio 2007 Napoli si giocava l’accesso alle Top16 di Eurolega in casa contro la già qualificata Benetton Treviso. La domenica precedente, Napoli aveva giocato in campionato proprio a Treviso, e la vittoria tranquilla dei padroni di casa aveva permesso loro di qualificarsi per le Final Eight di Coppa Italia. Immaginare che Treviso ricambiasse il favore era il minimo, e tutti i segnali in campo rafforzavano questa ipotesi. Gara condotta agevolmente, nel quarto quarto Napoli smetteva di segnare e i trevigiani si rifacevano sotto grazie agli americani, pare foraggiati da Fadini e dalla promessa di un bonus vittoria. Una tripla di Goree dava la vittoria a Treviso, eliminava Napoli, e spalancava le porte alla rapida caduta della società di Maione. Diciamo che quella sconfitta, contando anche il mancato introito economico per una società già alle corde finanziariamente, ha segnato per noi l’inizio della fine.


    Il 13 dicembre 2009 Napoli si gioca forse più di una stagione con Varese. La Martos è ultima, a -2, senza vittorie e con tanti mugugni di giocatori che vorrebbero andare altrove. Serve una vittoria per continuare a sperare non tanto nella salvezza, quanto nella sopravvivenza. Dopo un avvio stentato, per la prima volta vediamo una squadra di basket. Oh, giochiamo alla grande. Gabini tira così bene che la sua mira sembra quella di Massimo Tartaglia. Poi, nel quarto quarto, gravati dai falli dei lunghi e dall’incapacità dell’allenatore, ci spegniamo. Si tiene botta con l’orgoglio, ma Morandais porta Varese sul +3. A quel punto Tsaldaris, sempre più idolo delle folle, si scopre Danilovic, corre verso la metà campo di Varese, lascia partire un tiro da 3. Segna e subisce il fallo. Gli arbitri dicono che è da 2. Scopro tante interessanti cose sulla mamma di Facchini.
    Comunque, pareggio. Rimessa di Varese. Morandais da centrocampo. Quando ho visto partire il tiro ho pensato che sarebbe entrata, lo ammetto. Solo rete.


    Il silenzio del palazzetto ricorda quello di quel 31 gennaio. E la sensazione che, come allora, le cose precipiteranno definitivamente, è la stessa.

    mercoledì 9 dicembre 2009

    Un po’ di storia

    La gara di Varese, contro l’ex Michel Morandais, potrebbe essere decisiva per la stagione. In caso di sconfitta non vedo come possa essere possibile placare le voglie di fuga di chi ambisce, a torto o ragione, a giocare in contesti differenti. Per prepararci a questa epica battaglia, credo sia giusto ricordare i cavalieri che fecero l’impresa. Sta a noi decidere se questi nomi rimarranno scolpiti per sempre nella storia oppure se, dopo esattamente venti anni, verranno rimpiazzati da Damon Jones & co.
    Alberti Lorenzo, Ban Marco, Bechini Stefano, Bortolani Lorenzo, Brembilla Alberto, Casarin Federico, Codevilla Massimo, Francescatto Antonio, Gibson Michael, Giordano Giancarlo, Johnson KenMayer Christian, Mc Gee Mike, Motta Giuseppe, Sala Marcello, Sari Cristian, Spagnoli Fabio, Tolbert Ray, Vettorelli Alberto. Allenatori Bardini Claudio e Bizzosi Stefano.

    lunedì 7 dicembre 2009

    Portali a Parigi, Piero Bucchi!

    Mi chiedo perché il palazzetto fischiasse ogni volta che veniva intonato qualche coro per il coach dell’AJ. E in fondo questo è lo spunto di riflessione più profondo che l’esibizione di ieri mi ha lasciato in eredità. Se lo starà chiedendo anche Travis Best, seduto a lato della panchina per tutta la durata dello stillicidio; magari, nella sua testona programmata (moooolto tempo fa) per giocare alla pallacanestro, avrà già trovato qualche risposta alla pressione sulla palla che rende impossibile l’esecuzione di qualsiasi gioco d’attacco. (E’ anche vero che dopo aver fisicamente visto il playbook, questo potrebbe essere anche un vantaggio. Ma è un’altra storia.. NdR)
    La partita ha comunque fornito delle risposte dalle quali ripartire:
    Spippoli non può tenere Petravicius, che effettivamente è Caio.
    Non è possibile dare del coglione a tutti i giocatori quando escono dopo aver fatto una cazzata: due nomi a caso, Aprea e il Trattore.
    Se non si è concentrati, è possibile guardare attraverso Muurinen e questo potrebbe essere un vantaggio qualora lo si facesse giocare senza maglietta: i blocchi invisibili!
    Piero Bucchi, portali a Parigi!

    Lido

    domenica 6 dicembre 2009

    Prossimamente su questi schermi

    …dal Palalido di Milano, Piero Bucchi e l’AJ in “ti piace vincere facile?”. Sparring partner, Napoli. All’interno, speciale dibattito “Petravicius è o non è Caio de La Spada nella Roccia?”
    Cronaca in diretta differita a cura della sezione nord di Basketblog.


    Petravicius

    giovedì 3 dicembre 2009

    Papalia vende!

    Fonti affidabilissime, interne alla società, mi hanno rivelato l’esistenza di una trattativa per la cessione della NSB. Trattative che sarebbero a uno stato avanzatissimo, insomma prossime alla chiusura. Si tratterebbe non di una vera e propria cessione, ma piuttosto di una fusione con un’altra società in difficoltà, appena i tempi lo consentiranno. Le trattative sono così avanzate che è già pronta una bozza per il nuovo logo societario.


    Signore e signori, i Napoli GabiNets!


    http://h.imagehost.org/0095/2loghi02.jpg

    mercoledì 2 dicembre 2009

    Nubi

    http://cafnr.missouri.edu/images/news/storm-team2.jpg
    Ma io non chiedo poi chissà che. Una società che possa vivere in tranquillità e darmi qualche anno di basket. Anche di medio/bassa classifica di LegaDue. Anche di B1. Pensare al gioco, non all’aspetto economico, con scioperi, penalizzazioni, Comtec e quant’altro. Chiedo forse troppo?

    domenica 29 novembre 2009

    Napoli-Treviso 64-96

    Mi chiedono: scrivi qualcosa sulla partita? E ci provo pure, ma che diamine vuoi scrivere? Uno vorrebbe parlare un po’ di basket, ma quello visto finora non lo è. Volessimo provare a parlare di basket, direi che almeno questa volta ho avuto la fortuna di poter vedere due signori giocatori, ossia Gary Neal e Sandro Nicevic. Il primo ha segnato in ogni modo, il secondo all’inizio ha sofferto un po’ Traylor, poi ha pensato bene di portarselo a quattro metri dal canestro e là - causa anche poca benzina del Trattore - non c’è stato più nulla da fare. Sempre su Treviso, grandissima delusione da parte di Daniel Hackett. Ho seguito con simpatia tutta la sua carriera universitaria, facendo il tifo per lui e nutrendo belle speranze. Ieri s’è visto un giocatore che non è riuscito ad impensierire un minimo Bonora e Aprea (Bonora e Aprea, eh) e un ragazzo nervoso, pronto a scattare al primo fischio contro. Visto che già recentemente se n’era venuto fuori con alcune dichiarazioni non proprio simpatiche, direi che c’è qualche problema anche a livello mentale. Da rivedere Motejunas.


    E noi? E che vuoi dire… non c’è gioco, non c’è intensità, le rotazioni difensive sono ridicole, i tempi delle sostituzioni e dei time out sono sballati, la palla è ferma, non c’è un blocco serio, non c’è un giocatore che possa far muovere le difese avversarie o battere l’uomo dal palleggio. Lo stesso Damon Jones che finalmente ha giocato una bella partita non sembra un giocatore da squadra che cerca disperatamente di salvarsi, ossia qualcuno in grado di prendersi una trentina di tiri a gara, magari sbagliandone la metà. Certo, è un signor tiratore. Certo, ha messo dei bellissimi canestri. Ma se volevo uno che passa il suo tempo ad aspettare lo scarico per mettere la tripla, riprendevo Malaventura, che magari difende pure, con tutto che porta sfiga.
    Il Trattore regge ancora poco in campo e i cambi sono inadeguati. Skele ieri ha fatto sei, pessimi, minuti. Tsaldaris cerca di fare pentole e coperti con il risultato che soffre come un dannato e perdiamo anche quello che può dare.
    Serve uno che segni tanto, che batta l’uomo dal palleggio, che abbia gambe fresche e tu vai a pigliare Travis Best (che, per carità, come conoscenza del gioco è anni avanti)? Mah…

    venerdì 27 novembre 2009

    Il grande bordello, nuova puntata

    Ho dovuto aggiornare.
    http://i47.tinypic.com/awcc60.jpg

    giovedì 26 novembre 2009

    Travis Best è così vecchio…

    … che Naismith già lo considerava un veterano.
    … che per stabilire la sua età esatta, bisogna tagliarlo a metà e contare i cerchi.
    … che non ha l’albero genealogico: si trova nella radice.
    … che invece della cicogna, l’ha portato uno pterodattilo.
    … che non ha foto di battesimo, ma graffiti.
    … che ha la carta d’identità scritta su un papiro.
    … che ha rappresentato il suo Paese ai Giochi Olimpici. In Grecia. Nel 776 a.C.
    … che il peccato originale in realtà l’ha commesso lui: compiendo sfondamento su Eva in un contropiede 3 vs 1.
    … che quando si mette il paradenti deve usare il Cukident.
    E’ nato prima l’uovo o Travis Best?
    … che per stabilire la sua età esatta, serve il carbonio 14.
    … che al compleanno usa delle candeline con gli esponenti. E nonostante ciò, quando accendono le candeline della sua torta di compleanno la Protezione Civile prepara i Canadair.
    … che nessuno si azzarda a tirargli le orecchie dopo la torta.
    … che se fosse stato lui il protagonista, il film Forrest Gump sarebbe iniziato con lo sbarco di Cristoforo Colombo.
    … che ci mette più tempo lui a contarsi gli anni che Kevin Kruger a guidare una transizione.
    … che quando andava a scuola non c’era ancora la storia.
    “Può ancora dare qualche minuto di qualità” - il coach su Trevis Best. Ai tempi dell’High School.
    … che ha rappresentato una soluzione valida e affidabile in regia per generazioni di general manager.
    … che il primo giorno di allenamento chiamerà rookie Bonora.
    … che quando è nato, di Springfield ce n’era una sola. Oggi ne sono 34.
    … che ha visto il big bang dalla finestra di casa sua.
    … che i Flinstones sono basati sulle sue memorie.
    … che il suo irresistibile cambio di mano è dovuto al Parkinson.
    … che non può iscriversi a Facebook perchè nel form non c’è il suo vero anno di nascita.
    … che è stato lui a spiegare a Dan Peterson il celebre gioco a L.
    … che ormai ha imparato a convivere con i problemi alla prostata. Dal diciannovesimo secolo.
    … che una volta sull’autobus Rita Levi Montalcini gli ha lasciato il posto a sedere.

    lunedì 23 novembre 2009

    Kevin Kruger è così lento…

    … che il suo terzo tempo è diviso in atti.
    … che non può andare da solo a comprarsi gli abiti perchè al negozio vien scambiato per un manichino.
    … che l’autovelox invece di scattargli la foto gli fa un dipinto ad olio.
    … che la ragazza l’ha lasciato per un eiaculatore precoce.
    … che ha cominciato da poco a digerire il tacchino del giorno del ringaziamento del ‘98.
    … che si farebbe doppiare da Luca Badoer.
    … che dopo una passeggiata in villa comunale a Mergellina è stato scambiato per un platano e per questo, potato.
    … che il santino che ha nella macchina gli grida di schiacciare quel cazzo di acceleratore.
    … che nella sua macchina ha solo le marce ridotte.
    … che al polso non ha un orologio normale, ma uno che indica solo giorni e mesi.
    … che Robert “Tractor” Traylor lo ha soprannominato “L’aratro”.
    … che quando fa una gara sui 100 con Pistorius, lo costringe a togliere le protesi.
    Kevin Kruger va sano e va lontano.
    … che dopo l’istant replay, sui campi da gioco s’è sperimentato il replay all’istant.
    Impiega meno tempo Nettuno a ruotare attorno al Sole che Kevin Kruger attorno a un blocco.
    … che sta ancora giocando la prima di campionato a Siena.
    … che quando balla un lento con la sua ragazza la musica deve essere su rewind.
    … che in una gara di lentezza può battere Chuck Norris.
    “Finalmente hanno messo la moviola in campo”. Aldo Biscardi dopo aver visto una partita di Kevin Kruger.
    … che se fosse stato lui al posto della tartaruga, Achille l’avrebbe raggiunto.
    … che una volta è stato investito da un’auto. Spinta da due tizi.
    … che una volta ha segnato un canestro in contropiede. Ma partendo dalla partita precedente.
    … che quando va in scooter i moscerini non muoiono sul parabrezza, ma dietro il casco.
    … che se gli riesce un crossover gli vien da vomitare.
    … che per lui l’inerzia non esiste.
    … che è giunto ad una definizione oggettiva di spazio e tempo. Rispettivamente, troppo e troppo poco.
    … che forse è anche più lento di Marconato.
    … che non terrebbe il primo passo di Bob Cousy. Il Bob Cousy di oggi.
    … che quando ha regalato ai compagni di squadra una cornice elettronica con le sue migliori azioni di gioco, tutti assieme l’han ringraziato per la bellissima istantanea.
    … che quando rallenta il ritmo crea un paradosso temporale.
    … che quando gli han fatto firmare il contratto l’hanno già rivalutato con l’inflazione del 2013.
    … che fa da testimonial ai Durex ritardanti.
    “Eppur si muove”. Galileo Galilei su Kevin Kruger.
    … che per fare un rientro difensivo deve aspettare il cambio di campo dopo l’intervallo.
    … che per vedere le sue azioni al replay premono fast forward.
    … che il giorno in cui il suo primogenito inizierà a camminare, non riuscirà a seguirne il primo passo.

    domenica 22 novembre 2009

    Meglio tardi che mai

    http://www.sportlive.it/wp-content/uploads/2008/03/carlo_recalcati.jpg
    Non abbiamo amato Charlie Recalcati, almeno quello degli ultimi tempi, e su questo blog ci sono un paio di post che lo testimoniano, basta fare una comoda ricerchina in alto a destra, che son pigro.
    Nonostante questo, un paio di cose vanno dette, ora che (finalmente) è stato annunciato che non sarà più il commissario tecnico della nazionale italiana.
    1) Recalcati va comunque ringraziato e apprezzato per aver spremuto al meglio un gruppo non di grandissimo talento, che ci ha portato al bronzo europeo e all’argento olimpico. Tutto quanto fatto dal 2005 in poi andrebbe invece gettato nel dimenticatoio, ma è un discorso troppo lungo per l’ora in cui sto scrivendo;
    2) non si pensi - e ribadisco, non si pensi - che l’addio di Recalcati risolva di colpo i problemi del movimento cestistico italiano, che a dirla tutta c’erano anche quando la nazionale vinceva, e anzi nascondeva questi problemi.
    E le soluzioni immaginate dalla Fip guidata dall’amico (di Recalcati) Dino Meneghin sembrano voler sfuggire al problema. Forzare l’utilizzo degli italiani è inutile se poi questi si dimostrano inadeguati o se c’è gente che per rispettare alla regola è costretta a tesserare Bonora o Rizzo, o ancora a portarsi in panchina in trasferta - come giocatore - l’assistente allenatore. Questa protezione dei giocatori italiani, che di conseguenza si trovano a chiedere cifre decisamente superiori al loro valore, danneggiando in questo modo le piccole, sono una soluzione “all’italiana” del problema. Cioè una non soluzione. Quali miglioramenti può portare al movimento la resurrezione di arzilli quarantenni o il tesseramento di ragazzini che non vedranno mai in campo?
    Gli italiani bravi, se son bravi, giocano. A Biella sta esplodendo Aradori. A Roma Datome ormai è una certezza. Varese ha preferito prendere un piccolo come Reynolds come USA al posto di Slay visto che Martinoni ha dimostrato di poter tenere il campo. La Benetton non si crea problemi a schierare Hackett, Gentile, Sandri, De Nicolao.
    Piuttosto, cerchiamo modi di promuovere il movimento. Obblighiamo i ragazzi della nazionale, in particolare i 3 USA ma anche quelli in cui i ragazzini possono immedesimarsi (Poeta, Rocca, Amoroso), a fare campagne di promozione nelle scuole. Creiamo una sinergia tra LegaA, LegaDue e A Dilettanti per lo sviluppo dei ragazzi. Ma non “coccoliamo” e premiamo dei giocatori mediocri solo perché italiani.

    venerdì 20 novembre 2009

    Dalla città delle tre T

    Turù, Turàs e Tetàs, rispettivamente il Torrone, la Torre e le Tette. Su queste ultime non ho potuto verificare.
    Così come non posso dir niente sullo gnocco fritto, almeno non quello del posto. Vi chiederete che vi scrivo a fare, a questo punto, e avreste anche ragione…
    Lo faccio per raccontarvi di un Greco che ha giocato 30 minuti da play, marcato l’ala piccola nonché avversario più pericoloso, soddisfatto due volte Megan Fox durante l’intervallo e risolto la fame nel mondo dopo la partita. Vi racconto di un Trattore con poca benzina, ma che ha dominato sui due lati finché ne ha avuto. Vi dico anche di Damon Jones, che vederlo giocare da bordo campo è uno spettacolo nello spettacolo.
    C’è stata una partita a tratti anche piacevole, giocata in un palazzetto “intimo”, molto civile e con una bella atmosfera (alla quale di sicuro contribuiva una splendida mulatta seduta dietro di me).
    Napoli ha tenuto basso il ritmo, unica possibilità di non prendere 40 punti da una squadra lunga e atletica…anche se, pur contenendo il ritmo, rispetto alle prime uscite Napoli sembrava la migliore edizione dei Suns di D’Antoni. Tutto bello, ma non abbastanza perché senza qualcuno che riesca a portare con tranquillità la palla in attacco, non si può tornare a casa con la parte buona del referto.

    giovedì 19 novembre 2009

    Abbiamo il play!

    http://photos-e.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/hs042.snc3/12947_1258306467164_1514725888_730034_7363745_n.jpg


    Ball handling eccezionale, grandi capacità di scaricare per il compagno libero, mani fatate, l’ideale per servire Damon Jones. Papalia prendici Tierry Henry!
    (seguono improperi ripetuti)

    mercoledì 18 novembre 2009

    Sticazzi di Cremona

    Stasera a Cremona il recupero della partita rinviata causa febbra. Prevista copertura di basketblog con lo stoico Dis/Impegno che ci racconterà ogni dettaglio della serata. E’ vero che Cremona abbonda di maggiorate?
    Loro vengono da una vittoria di 25 con Treviso e si tengono sui 90 punti segnati di media. Noi non abbiamo ancora un play, ne abbiamo presi 27 in un quarto in casa da Montegranaro, e ringraziamo il santo patrono di Rieti se ne facciamo 50.
    Le riprese della partita saranno utilizzate per il nuovo spot “Ti piace vincere facile?”
    In dubbio Brandon Brown e le nostre chances aumentano di un bel 2%. Quindi siamo a -8% di possibilità.
    Quasi sedici punti di media, cinque rimbalzi e quattro falli subiti a partita. Aridatece Gary Forbes.
    Giallo sulla non convocazione di Kevin Kruger. Sembra che in realtà la sua partenza con la squadra fosse prevista, ma che abbia impiegato quarantacinque minuti per percorrere i 20 metri che separavano gli spogliatoi dal pullman. I compagni se ne sono accorti solo all’autogrill a Frosinone.
    Detto questo, sti gran cazzi di Cremona, noi stasera si tifa Trap.
    http://soccerrepublic.eircom.net/Images/Downloads/hope-thumb.jpg

    lunedì 16 novembre 2009

    Problemi tecnici

    Essì signori, problemi tecnici. Quelli che non dovrebbero mai capitare, in un palazzetto di serie A e che invece hanno funestato il PalaBarbuto di Napoli proprio in occasione della delicata e accesa sfida tra i locali reatini e la Sutor Montegranaro. Di fronte a un pubblico abbastanza caldo nonostanto il consueto boicottaggio ultras, per festeggiare la bella iniziativa di Papalia che ha riempito il palazzetto di bambini entrati al simbolico costo di un euro, Napoli finalmente dava la parvenza di una squadra di basket. Di LegaDue, per carità, ma la stessa Montegranaro sembrava accomunata da simile destino, e così dopo trenta minuti di errori e orrori, ma comunque di agonismo, il tabellone segnava 48-48. Intervallo breve e tifosi speranzosi nella prima vittoria in campionato.
    Ma proprio in quel momento un guasto mandava in corto circuito la parte di tabellone dedicata al punteggio di Napoli, che si bloccava a quota 48 nonostante il campo esprimesse valori diversi. La Martos, infatti, giocava brillantemente: Kruger si dimostrava degno figlio di coach e orchestrava sontuose azioni di gioco che mandavano a segno a turno tutti i compagni di squadra; un brillantissimo sistema di blocchi ciechi organizzato da coach Pasquini liberava continuamente al tiro il mortifero Damon Jones che sgusciava sui blocchi come il miglior Reggie Miller e prestava fede al suo status di miglior tiratore del mondo e crivellava la retina da ogni posizione; Gabini dimostrava di valere tutti i tiri che si stava prendendo continuando a colpire dalla media e dalla distanza; Drobnjak ribadiva la superiorità tecnica della scuola slava mettendo in evidenza tutto il suo bagaglio tecnico in post. La partita si chiudeva sul punteggio di 81-78, prima vittoria in campionato di una Martos che adesso poteva iniziare a pensare alla salvezza.
    Ma purtroppo dopo la partita veniva comunicato ai tifosi festanti che, per il risultato finale faceva fede il tabellone, sbloccatosi da parte napoletana solo per un istante, per un canestro e fallo di Drobnjak. 51-78, quindi, il risultato che andrà negli almanacchi. Dannati regolamenti.

    “Non ho parole”, riferisce a fine gara il patron Papalia che affida i suoi pensieri ad un malinconico sfogo su Facebook con uno stato di 12000 caratteri.
    L’opinione di Emiliano Mondonico: “Non era questa la partita da vincere”.
    Nota a margine per la simpatica cubana che si è infilata nella macchina di Gabini a fine gara. Un minuto di silenzio.

    venerdì 13 novembre 2009

    Aspettando Napoli-Montegranaro

    Due squadre scarse, e quella in trasferta potrebbe giocare contro l’allenatore bestemmiatore. Si preannuncia grande basket domenica al PalaBarbuto.
    Attesi scontri tra le tifoserie: tra Rieti e Montegranaro non c’è mai stato buon sangue.
    Ultime news di mercato. Sfuma l’arrivo di Pooh Jeter, ha chiesto troppo miele. Papalia punta Tappo e Tigro, anche se per i suoi trascorsi equini non va sottovalutata la pista Ih-Oh.
    Previsto l’esordio di Traylor, per fermare la minaccia del trattore la Sutor intende ad affidarsi a Papagnò, a Lugilla e al brosciuttu.

    martedì 10 novembre 2009

    Lo Scream Team

    Frugando su un forum, ho ritrovato questo vecchio articolo di Page2 di Espn, tradotto in italiano. Era il 2004 e gli Usa facevano figure barbine in giro per il mondo. Lo metto per conservarne la memoria.


    OK, possiamo cominciare, adesso che Amare Stoudemire è uscito alla fine dal campo dopo che Carlos Arroyo lo ha fatto saltare con l’ennesima finta.


    Parliamo di sconvolgimenti. E’ come se i Washington Generals battessero i Globetrotters. Come se i Clippers si qualificassero per i playoffs. O come se Michael Moore votasse per George Bush.


    Dopo avere perso con un’isola-nazione con una popolazione solo di poco inferiore all’entourage di Allen Iverson, cosa può ancora accadere alla squadra di basket degli Stati Uniti? Cosa altro può succcedere ad una squadra che ha appena perso con un paese che ha mandato cinque giocatori nella NBA ed il cui miglior giocatore è stato in passato tagliato dai Toronto Raptors?


    Fortunatamente, Page 2 (la rubrica di espn.com, NdR) sa già cosa accadrà nel prosieguo del torneo olimpico…


    16 agosto
    Durante l’allenamento, Richard Jefferson schiaccia nel corso di un esercizio di tiro e lancia un fortissimo urlo. Larry Brown dice a Jefferson che forse dovrebbe lavorare invece sul suo tiro da gtre punti.


    17 agosto: USA contro Grecia
    Dopo la lugubre performance contro Porto Rico, gli scouts ed i coaches USA spendono ore ed ore nel guardare e montare video per la prossima partita contro i padroni di casa, la Grecia (in inglese: Greece). Solo al momento della partita Brown realizza che il film che hanno visto era in realtà “Grease,” (la pronuncia è identica, NdR), con John Travolta e Oliva Newton-John.


    Il piano della partita, incentrato sui raddoppi su Kenickie e nel negare la posizione a Danny Zuko viene rapidamente abbandonato. Stranamente, Brown dice ancora alla squadra di stare attenti a Rizzo sul perimetro.


    Gli USA perdono con la Grecia 93-58 tirando col 31 per cento dal campo. Più tardi, Stephon Marbury, che ha totalizzato 1 su 10, dice alla stampa: “Sapete, il fatto è che non sono così bravo come tutti credono. Pensate a questo: i Timberwolves vincono finalmente una serie di playoff - dopo che me ne sono andato. I Nets vanno a due finali consecutive della NBA, dopo che li ho lasciati. Aspettatevi i Suns molto migliorati quest’anno. Quanto ai Knicks, ok, diciamo solo che Spike Lee non si aspetta che battiamo i Pistons.”


    19 agosto: USA contro Australia
    Avanti 28-16 nel secondo quarto, Jefferson schiaccia con ferocia saltandoo più alto del ferro, lanciando un urlo terrificante. Brown dice a Jefferson di dare la palla a Tim Duncan e lasciargli tirare i tiri liberi.


    L’Australia alla fine vince 88-72. “La verità è,” prova a spiegare Shawn Marion, “che mentre riposavamo ieri sera in attesa della partita è arrivato Poppy con questo calendario di atlete australiane che posano nude. Bene, abbiamo individuato nel pubblico alcune di loro durante la partita, e dunque immagino non fossimo molto concetnrati sulla gara. E non fatemi altre domande, devo scappare. Ho un appuntamento con una giocatrice di hockey su prato.”


    20 agosto
    Durante la sessione di allenamento del giorno di riposo, la squadra statunitense sbaglia 43 consecutivi tiri da tre punti. Ma Iverson lancia un astuto alley-oop per Jefferson, che schiaccia la palla attraverso la retina, lanciando un tremendo urlo.


    21 agosto: USA contro Lituania
    Molti membri della Nazionale USA a momenti mancano la partita contro la Lituania dal momento che lasciare l’albergo, la Queen Mary II, sembra una sfida insormontabile.


    LeBron James ci mette quasi tutta la mattina nel tentativo di decidere quale porta della sua lussuosa suite lo possa condurre fuori dalla stanza.


    Nel cercare di trovare l’orario della navetta verso la terraferma, Carmelo Anthony cade in una accesa discussione con l’equipaggio della barca quando questi sembrano completamente confusi dalle sue domande quando lui si riferisce a se stesso solamente in terza persona.


    Lamar Odom non gioca proprio la partita: l’ultimo volta è stato visto in camera con “un pacco di benvenuto dalla delegazione di Amsterdam.”


    Occorrono circa tre ore per persuadere Dwyane Wade ad uscire dall’armadio dopo che erroneamente aveva ordinato “Titanic” dal servizio pay-per-view della nave.


    Alla fine, dopo avere promesso la medaglia d’oro per gli Stati Uniti, Carlos Boozer lascia la squadra e firma con l’Angola per più soldi.


    Jefferson sbaglia tutti gli otto tiri da 3 punti, ma sotto 51-19 nel terzo quarto, schiaccia la palla nella retina, lasciando uscire un primordiale urlo, e quindi cammina sul petto del difensore caduto a terra. I lituani tornano in attacco e infilano una tripla per il 54-21. La Lituania prosegue per la vittoria: 95-71.


    In seguito, Tim Duncan lascia la squadra, dicendo di voler tornare alle Isole Vergini per giocare con la loro Nazionale.


    22 agosto
    Michael Phelps viene reclutato in squadra per riempire il buco lasciato da Duncan. Brown dice che Phelps gli ricorda Duncan con la sua grande apertura alare e “dopo tutto, Duncan praticava il nuoto prima, no?”


    A causa di concomitanze nel calendario degli allenamenti, la squadra USA deve dividere il campo d’allenamento con le ragazze. Dopo che Lisa Leslie e Diana Taurasi segnano 23 punti senza alcuna reazione agli uomini, Brown lascia la squadra e si mette d’accordo per allenare l’Angola.


    23 agosto: USA contro Angola
    Nell’ultimo tentativo per passare il turno, la squadra USA affronta l’Angola, vittima designata. A Phelps viene data la vecchia uniforme di John Stockton, ma si lamenta che i pantaloncini sono troppo piccoli, così va in campo col suo costume da bagno. E immediatamente con le sue triple porta in vantaggio la squadra.


    Gli USA sono avanti di 14 punti all’inizio del terzo periodo quando Iverson prova un alley-oop, ma Stoudemire, Marion, Anthony e James, non essendo chiaro chi dovesse riceverlo, saltano contemporaneamente per prendere la palla, finendo con lo scontrarsi in aria, testa contro testa. Devono lasciare tutti la partita per commozione cerebrale.


    Phelps finisce con 36 punti, tutti da oltre l’arco dei tre punti, ma l’Angola, guidata da un eccellente piano di partita di Brown e dalla tripla doppia di Carlos Boozer, vendica anni di sconfitte contro gli USA con una vittoria per 78-77. Gli Stati Uniti hanno l’ultimo tiro per vincere la partita, ma Jefferson mette sul ferro la schiacciata alla sirena.


    David Stern (capo della NBA, NdR) è seduto nel suo enorme ufficio nel quartier generale della NBA. “Perfetto,” dice a se stesso, guardando la skyline di Manhattan. “Ho messo insieme la squadra esattamente come volevo, con un manipolo di giovani che venderanno un sacco di divise ma che non possono tirare. Il resto del mondo ora pensa di poter competere con noi. Questo renderà la NBA più popolare che mai nella storia. Non posso aspettare di mettere squadre in Europa. Giocano a basket in Norvegia? Posso pensare che Pechino riesca a mantenere una franchigia? Quanti miliardi meriterà il nostro prossimo contratto con la TV? Cominciamo con lo stampare quelle magliette di Giacomo Galanda. Saranno un enorme successo in Italia!”

    sabato 7 novembre 2009

    Cremona-Napoli (rinviata)



    E per la prima volta sullo schermocinematògrafo… il piccolo Matteo Spippoli!

    mercoledì 4 novembre 2009

    El Tractor

    Ufficiale l’acquisto di Robert Traylor, centro americano mai noto per la silhouette.


    Tractor


    Se sotto i 140 chili il Trattore dà una (grossa) dimensione interna alla squadra, sia parcheggiando l’ampio bagagliaio di cui è provvisto in post, sia con un buon tiro fronte a canestro. E in più è un passatore molto sottovalutato.
    Se è sopra i 140 chili.. beh, in ogni caso è un idolo!

    lunedì 2 novembre 2009

    Il grande bordello

    Il primo reality show ispirato al mondo del basket!


    http://img204.imageshack.us/img204/1662/grandebordellocopia.jpg

    domenica 1 novembre 2009

    La notte dei Martos viventi

    Sarebbe facile per noi parlare d’altro, che ne so, di come potessero i casertani gridare “Juve, Juve” dopo aver esultato per il terzo gol di Hamsik, ma noi non lo faremo. E’ talmente chiaro come questa squadra necessiti di una scossa che invitiamo i tifosi del Napoli basket a inondare il sito ufficiale della società (la pagina facebook di Papalia) con la seguente richiesta: PAPALIA PORTACI WALTER MAZZARRI.
    Detto questo, sarebbe bello parlare un po’ di basket, ma in queste condizioni è difficile. Soprattutto quando l’autoproclamato miglior tiratore al mondo fa 1/11. Eppure nel primo tempo c’era stata partita, e nel primo quarto, grazie a un Muurinen formato Nowitzki, eravamo anche avanti. Tsaldaris è probabilmente il miglior comunitario che io abbia mai visto a Napoli, peccato che sia finito qua nell’anno sbagliato.
    Del resto non parliamo, proprio perché ci piacerebbe parlare di basket. Previste novità in settimana, speriamo siano le ultime.

    giovedì 29 ottobre 2009

    Porta girevole

    Volevo scrivere che questo post aveva lo scopo di fare un po’ d’ordine, ma mi rendo conto sarebbe impossibile. Facciamo così, io metto i fatti, puri e semplici. Giudicate voi questi due mesi di montagne russe.


    5 agosto: conferenza stampa al PalaBarbuto, Papalia presenta la società. Della rosa dello scorso anno restano Gigena e Spippoli.
    9 agosto: Franco Marcelletti è l’allenatore (vabbè…).
    10 agosto: arriva il primo acquisto, è Lance Allred, centro che come vedremo ha la penna facile.
    11 agosto: il secondo acquisto è Davide Bonora, play di esperienza (pure troppa).
    17 agosto: arriva Terrence Oglesby, guardia USA con passaporto norvegese. E’ un 2 che ama tirare e fa solo quello. Marcelletti lo vorrà far ragionare, si arrenderà presto.
    20 agosto: è il turno di Dragisa Drobnjak, 4/5 dal cognome difficile. E mi fermo qui.
    22 agosto: JR Reynolds, visto a Soresina e campione di Francia, è la guardia titolare.
    24 agosto: altro tassello, Kevin Kruger, play.
    31 agosto: inizia il raduno, ci sono anche un finlandese anoressico il cui nome ricorda il vecchio capitano di Napoli, Kimmo Muurinen, e Sestokas, l’unico lituano che non sa giocare al basket. Alla fine si andrà sul Kate Moss di Finlandia.
    25 agosto: arriva lo sponsor, è la finanziaria Martos.
    14 settembre: primi addii. Oglesby non ha le caratteristiche adatte, Allred sputtana coach e società sul suo blog. Fanno entrambi le valigie.
    30 settembre: Kenny Adeleke, pivottone con breve passato Nba, sbarca in città.
    2 ottobre: arriva Dimitris Tsaldaris, greco ex Aris.
    6 ottobre: a cinque giorni dall’esordio in campionato, fugge JR Reynolds. Probabilmente per attriti con il coach.
    9 ottobre: viene presentata la squadra a bordo di una nave da crociera MSC. Aprea fischietta Titanic…
    11 ottobre: sgambata a Siena: -39
    15 ottobre: ecco il colpaccio. Damon Jones, personaggione con ricca carriera in Nba. Insieme a lui arriva Roberto Gabini.
    18 ottobre: sgambata con Avellino: -24
    19 ottobre: la penalizzazione viene ridotta di due punti, si son messi la mano sulla coscienza.
    21 ottobre: Damon Jones viene presentato alla stampa e ai tifosi. Alla conferenza non partecipa Marcelletti, di fatto esonerato. Non sarà fatto nessun comunicato ufficiale.
    25 ottobre: buona partita a Bologna, al 35′ si è sotto di 2. Finisce -14. Ancora male Kruger, e si pensa a quale play possa sostituirlo.
    26 ottobre: Tyrone Grant sbarca a Capodichino, fa un allenamento. Il giorno dopo va a Milano a ritirare il passaporto italiano e resta là.
    28 ottobre: arriva Armands Skele, 2/3 che in Lettonia spaccava i culi. Adeleke viene sospeso dal club per insulti a dirigenti e rifiuti ad allenarsi (almeno così dice Papalia su Facebook), il Mattino parla di un caso-Gigena, che sarebbe a Livorno per inadempienze dello scorso anno.


    Ho mal di testa.

    martedì 27 ottobre 2009

    Una partita di basket

    Ore 10:00 - L’alcool della sera precedente e l’ostilità del centro di Bologna nei confronti delle macchine suggeriscono un cambiamento di programma. Si pranza a Milano.


    Ore 13:00 – Pasta al forno con prosciutto cotto, provola affumicata e cavolo, “salamelle” con patate, frutta, caffè, limoncello e crostata. Mia madre contribuisce al buon esito della trasferta: non si segue la squadra a stomaco vuoto.


    Ore 14:45 – Partenza per Bologna


    Ore 16:50 – Arrivo alla Futur Show Station. Prima tappa in biglietteria, dove non hanno neanche stampato i biglietti per il settore ospiti. Scherzando, ipotizziamo di essere gli unici “napoletani” (il mio compagno di trasferta è bolzanino). Scopriremo che è proprio così.


    Ore 17:25 – Entriamo. La polizia, forse per far vedere che non sono là a non fare davvero un cazzo, ci controlla le tasche. Prendiamo possesso del settore ospiti, pensando a cosa fare per attirare un po’ l’attenzione dei tifosi avversari, che ci mancano clamorosamente di rispetto non dedicandoci neanche un coro.


    Ore 17:45 – Un altro napoletano nel settore accanto. Guarderemo la partita insieme, in piedi, appoggiati alle transenne che dividono le due zone. La curiosità è per Damon Jones: con tutto il cuore speriamo che sfoderi uno One-Man-Show, forzando tutto il forzabile per farci divertire. Intanto scopriamo di avere un bar dedicato esclusivamente a noi e ogni tanto andiamo a far compagnia al barista, sentendoci un po’ in colpa per la sua solitudine.


    Ore 18:15 – Il nostro pensiero va al mai rimpianto Franco Marcelletti: comunque vada, sarà un successo. Ed in un bel palazzetto non troppo vuoto, inizia la gara.


    Ore 18:35 – In effetti è una gara. La Virus è in controllo, ma non ci sentiamo in imbarazzo. Moss e Penn fanno pentole e coperchi, la nostra transizione difensiva è a dir poco rivedibile, però in qualche modo si gioca. Il primo quarto termina 20 a 12 per i padroni di casa.


    Ore 18:55 – Fine primo tempo. I ragazzi non mollano. Il punteggio recita 42-33, 9 punti di scarto che potevano essere tranquillamente meno. Sugli scudi, Dimitrios Tsaldaris e Dragisa “Udite Udite!” Drobnjak. Il greco spiega basket, realizzando 11 punti, ma non limitandosi a questo. Inoltre, smentisce chi lo considera solo un tiratore bucando più volte la difesa tortellina. Drobnjak, dopo un avvio da brividi, sfrutta delle buone ricezioni vicino a canestro trasformandole con discreta sicurezza.
    Jones? Molto ordinato, non troppo coinvolto, gioca un primo tempo più per gli altri che per sé. Si vede che con Tsaldaris parla una lingua per lo più sconosciuta ai compagni di squadra. Male Kruger (un buon canestro e basta) e Adeleke, troppo servito sul pick’n’roll (che non è arte sua) invece che con ricezioni statiche in post.


    Ore 19:30 – 12 -10 è il parziale del 3° quarto. Problemi di falli per il nostro centrone e per Mimmo il finlandese, non in buone condizioni fisiche. La difesa a zona dà qualche frutto, ma quando Kenny non è in campo soffriamo (e molto) a rimbalzo. Gabini dà senso alla sua gara assestando una mannaia mica da ridere a Fajardo, ma purtroppo la rissa viene subito scongiurata. Bonora a lungo in campo, Tsaldaris si raffredda e Jones scalda la mano.


    Ore 19:40 – Ad un tratto il tabellone recita 55-53 per i padroni di casa. Drobnjak continua a segnare ed è sfortunato quando un clamoroso dentro-fuori gli nega la tripla del sorpasso. La chiave della “rimonta” però ha su la faccia enorme di Kenny Adeleke (autore di 7 punti) e quella bellissima (cit.) di Damon Jones: ci aspettavamo un pazzo arrivato a fare la star in Europa, abbiamo un giocatore intelligente, non abilissimo a costruirsi il tiro, ma che prima si è messo a disposizione dei compagni e poi si è caricato la squadra sulle spalle. E che meccanica di tiro!


    Ore 19:55 – Non dico che ci eravamo illusi di vincere, però sentire un po’ di paura tra i bolognesi ci ha dato soddisfazione. Sanikidze e Fajardo sono degli ossessi a rimbalzo offensivo, e gli extra-possessi danno la vittoria ad una Virtus non molto precisa. Tsaldaris realizza 7 punti nel finale, permettendoci di superare gli agognati 60 punti.


    Ore 20:20 – Post partita: giocatori delusi per la sconfitta, ma c’è un po’ di ottimismo. Faccio i miei complimenti ad un frastornato Jones e al greco amareggiato. Il presidente invece è incontenibile. Si fanno voci, qualcuno probabilmente saluterà. Sabato prossimo il derby con Caserta, ma l’appuntamento principale è fissato per l’8 novembre: a Bologna sarebbe dovuto essere un brodino caldo, a Cremona di sicuro ci saranno gli gnocchi fritti!

    mercoledì 21 ottobre 2009

    The Hired Gun

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    photo by Pierre.

    martedì 20 ottobre 2009

    Desio stiamo arrivando!

    Atto di misericordia e i punti di penalizzazione passano da 4 a 2. Possiamo dire di aver battuto Siena. E probabilmente faremo la stessa fine delle squadre che hanno vinto con la Mens Sana negli ultimi anni. Sospiro di sollievo della Irge Desio, un altro paio di decisioni di questo tipo e il loro record di 0 punti in stagione è salvo.


    E ora, cinque facili mosse per evitare altre figure di merda. Non dico per salvarci, ma almeno per dare un senso a questa stagione. Ovviamente se ci sono i soldi, ma alla fine non si tratta di mosse costosissime. Insomma, non chiedo di prendere Gelabale come esterno comunitario e un 4 USA. Ma se volessero non direi di no.
    1) Mettere alla porta Franco Marcelletti. Non ci piacciono i matrimoni impossibili. Vorreste vedere Mazzone allenare la Lazio? No! E perché noi dobbiamo vedere il Professore sulla nostra panchina? Le sue scelte di mercato son scappate tutte, s’è fatto sfanculare persino da Muurinen che da quando è a Napoli avrà pronunciato sì e non tre parole. Volete un casertano in panchina? C’è Maurizio Bartocci libero. Brava persona, buon allenatore, appassionato e competente, non legato a un basket in cui si giocava 30 secondi a possesso, amato da tifosi e giocatori.
    2) Kevin Kruger. Ragazzo mio, mi spiace ma io bipedi così lenti non li vedevo da quando giocai a un torneo contro l’alterego di Filini pensionato. Per carità, hai delle qualità, sei un ragazzo disponibile anche se non sorridi mai, il tuo tiro non è certo quello visto con Avellino, ma la LegaA è per gente seria e cattiva. Vuoi passare tutte le domeniche col mal di testa perché i Dee Brown della situazione ti fanno impazzire? Non ti son bastati i lividi fatti da Hawkins e Sato? Ci son tanti lavori al mondo per un ragazzo bianco…
    3) Abbandonato il tristo mietitore, si libera un posto per un americano. Assodato l’arrivo di Damon Jones, al quale sarà necessario procurare il prima possibile un paio di compagne di classe di Noemi Letizia onde evitare fuga alla Anthony Carter/Scafati, la mia idea è che Tzatzikis da ala piccola possa soffrire, e tanto, la fisicità di gente come Forbes. Allora perché non puntare su una coppia di esterni Jones-Tsaldaris, che si completa bene, e giocarsi il jolly dell’americano su un 3 che metta palla a terra con rapidità, batta l’uomo dal palleggio e vada dritto al ferro? Qualcuno in grado di darci un po’ di dimensione interna. Mentre scrivo leggo che è stato tagliato Demetris Nichols.
    4) Chiamare il caro Minucci, promettergli lo ius primae noctis delle cheerleaders viste (poco) domenica, anche se a lui queste cose materiali non interessano, e chiedergli di accelerare le pratiche per il passaporto italiano di Tyrone Grant. A quel punto metterlo sotto contratto e fargli fare il cambio di Gabini e Adeleke.
    5) Tagliare Drobnjak (ma tutti qua gli slavi che non sanno giocare a basket?) e prendere un 2/3 comunitario che possa far rifiatare il greco e il 3 americano di cui sopra. Magari qualcuno a cui il pubblico è affezionato. Magari qualcuno che si sbatta in difesa per 10/15′ e che metta anche qualche piazzato? Magari irlandese. Magari Jay Larranaga.


    Per i ringraziamenti a fine stagione.

    lunedì 19 ottobre 2009

    Mortis-Avellino 58-82

    E che vuoi scrivere dopo una partita di questo tipo, se partita la si può chiamare? L’ideale sarebbe lasciare un post vuoto, ma il duro mestiere dello scriba impone rispetto per il suo pubblico. Innanzitutto l’atmosfera: palazzetto semivuoto rispetto agli standard degli ultimi anni ma, considerando la prevista assenza degli ultras, temevo molto peggio. Ovviamente i tifosi di Avellino fanno un bordello di pazzi, noi riusciamo a farci sentire giusto un po’ nell’ultimo quarto.
    Impossibile scrivere qualcosa di tecnico, in un contesto di questo simile. Certo, le rotazioni di Marcelletti sono qualcosa di incomprensibile, una sorta di platoon system che ha come logica l’errore: sbagli? Sei panchinato. E così Adeleke si fa 25 minuti, quando uno così, in questa situazione, dovrebbe lasciare il campo per ultimo.
    La realtà è che di giocatori di basket ne abbiamo due. Il centrone e il greco. Il primo ha fatto pentole e coperchi in avvio, ma se vai da lui per le prime sei azioni della partita lo spompi e qualsiasi allenatore, persino Pancotto, capisce la situazione e dice ai suoi di concentrarsi un po’ di più su di lui. L’altro è Tsaldaris, che davvero non capisco cosa abbia fatto di male nella vita per finire qui, visto che s’è fatto le sue belle stagioni di Eurolega da protagonista. Volendo essere generosi, possiamo inserirci anche il buon Muurinen, che poverino almeno si sbatte e se gli lasci il tiro piazzato la mette anche. Gabini invece fisicamente è ancora lontano dai tempi migliori, se mai ci sono stati.
    Il resto è sinceramente un pianto greco, da Drobnjak che commette un’infrazione di passi allucinante a Kruger che chiude con -39 di plus/minus e 0/9 al tiro, compreso un layup 1 vs 0 che finisce sotto (non su) al ferro. Ora, a Kevin voglio bene, è un ragazzo disponibile e una brava persona, anche se mi mette un po’ di tristezza quando ci parli, ma sinceramente la serie A non è cosa sua. Non ho mai visto un giocatore così lento, incapace di dare una minima accelerata all’azione. E questo lo paghi in attacco, dove giochi a ritmi da anni ‘30, ma soprattutto in difesa, dove perde sistematicamente l’avversario al primo passaggio, senza neanche bisogno di un blocco. Avellino faceva un passaggio e la nostra difesa era già sputtanata.

    sabato 17 ottobre 2009

    27/04/08 - 18/10/09

    Ok, c’è stato solo un anno di pausa. Non tantissimo, lo so. Ma vi assicuro che per me è stato lungo come un secolo. Domani si torna al PalaBarbuto. L’ultima volta, allenamenti a parte, era stato un Napoli-Biella, ultima giornata di campionato. Mason Rocca salutava il pubblico napoletano in lacrime, lasciandoci come ricordo una gara delle sue, con tanto di tripla doppia (26 punti, 16 rimbalzi, 10 falli subiti, 42 di valutazione). Keith Langford, forse in un momento di premonizione, d’altra parte è sempre stato un giocatore dotato di cervello, sbaglia di proposito allo scadere i due liberi regalandoci l’ultima soddisfazione. Quel giorno rimasi ancora più del solito nel palazzetto, lo vidi svuotarsi piano piano. Non sapevamo se l’anno dopo avremmo rivisto il basket, e così è stato.
    Domani si torna al PalaBarbuto. In un modo strano, neanche tanto pulito. Con una squadra che probabilmente ne prenderà 25 da Avellino. Ma non sarà certo questo a rovinarmi questa giornata.

    venerdì 16 ottobre 2009

    Prossima frontiera?

    La Nba sdogana le passeggiate. I giocatori potranno fare due passi senza palleggiare, in qualsiasi circostanza. Già c’era l’odiato semicerchio a far storcere il naso agli appassionati di tutto il mondo, ma con questa decisione diventa chiara la direzione verso cui la Nba vuole tendere: non il tecnico basket Fiba, ma lo Slamball!
    Diventa di fatto impossibile contenere una partenza in palleggio (due passi fronte a canestro senza mettere palla a terra sono per forza più rapidi di uno scivolamento), era già difficile prendere uno sfondamento. Su queste basi il miglior difensore della lega è per forza Dwight Howard. Che poi, visti i precedenti verrebbe da chiedere se i fischietti vorranno essere fiscali almeno sui due passi.
    Comunque, il commissioner David Stern avrebbe dichiarato che non intende fermarsi qua. Dopo la tolleranza zero contro i gesti di stizza, le reazioni emotive (soprattutto non violente, chiedere a Stat e Diaw), ma anche la difesa ed i fondamentali, farà guerra ai canestri: così piccoli e così alti rappresentano degli ostacoli insormontabili per gli aspiranti tiratori e schiacciatori asiatici, sudamericani e in genere di tutti quei mercati cui il circo della palla a spicchi da tempo strizza gli occhi.

    mercoledì 14 ottobre 2009

    Il Gaucho & il Dj

    http://daveknot.files.wordpress.com/2008/11/damon-jones2.jpg
    Abbandoniamo la nostra tradizionale scaramanzia e parliamo dei due probabili arrivi a Napoli. Innanzitutto bisogna prendersela ancora una volta con la sordità della dirigenza, che già due anni fa (anche se era dirigenza diversa) ci portò Jumaine Jones e ora sembra voler prendere Damon Jones. Ma cosa c’è di così complicato nel capire che noi VOGLIAMO DONTAE’ JONES?
    Detto questo, partiamo dall’acquisto più probabile, ossia quello di Roberto Gabini. Simpaticamente descrittomi da un amico biellese, dove è stato in prova, in condizioni simili a quelle di una balena arenata, il Gaucho non mi è mai piaciuto, l’ho sempre trovato dannoso come giocatore. Detto questo, a sta squadra serve un quattro che in attacco allarghi l’area per Adeleke e in difesa chiavi mazzate alla cecata. Bene Gabini, quindi.
    Damon Jones non ha bisogno di presentazioni. Giocatore folle, si è autodefinito il miglior tiratore dell’Nba e uno dei giocatori più belli. Gran realizzatore da 3, può dare una mano in regia a Kruger. Tuttavia non credo sia lui quello che ci serve, avrei preferito un 2/3 in grado di attaccare con continuità il canestro invece di un giocatore che prevalentemente tira da dietro l’arco e che non conosce il significato della parola “difesa”, creandoci decisi problemi di accoppiamento là dietro.
    Comunque, nel caso dovesse venire, ben venga. Soprattutto perché è un personaggione, ci farà divertire e probabilmente farà sbarellare Marcelletti. A questo punto lo schema principale sarà palla ad Adeleke sotto e scarico per i vari tiratori (Kruger, Tsaldaris, Jones, Muurinen).

    lunedì 12 ottobre 2009

    Vagliagli (sarebbe Siena-Napoli)

    Il suono della sveglia di domenica mattina alle 7, dopo una giornata passata col naso otturato, ha suscitato in me la più scontata delle domande: “Ma chi cazzo me lo fa fare?”. In realtà è andata alla grande. Oh se volete qualcosa sulla partita, se di partita si può parlare, andate qualche rigo più giù o su qualche sito serio.
    Viaggio tranquillo, si arriva nel ridente borgo di Vagliagli (15km a nord di Siena) che son le 12.30, in attesa di un paio di commensali che sono in zona. Antipasti senesi, degli ottimi salumi e un simpatico pecorino, tagliatelle con funghi porcini e una meravigliosa tagliata di cinta senese. Vino quanto basta per rimanere un minimo lucidi, gemellaggio con tanto di foto con sciarpe con una simpatica tavolata di arzilli “vagliaglini” che festeggiavano le nozze d’oro, foto, baci abbracci e torta. Il ristorante è la Taverna di Vagliagli, se passate da quelle parti e volete farvi una bella mangiata, fateci tranquillamente un salto.
    Il Palasclavo me lo ricordavo più bello. Nel nostro settore siam sette, folta rappresentanza. Siamo talmente insignificanti che una poliziotta mi lancia uno sguardo di pena e che i senesi ci dedicano un “Napoli merda” giusto per dare un senso alla nostra venuta.
    “Non faremo le vittime sacrificali”, ha detto il nostro simpaticissimo coach casertano. Una frase che si candida a leit-motiv della stagione. Detto questo, sin dai primi minuti sembra ovvio che ai ragazzi è pervenuto il mio messaggio: le ultime squadre a vincere con Siena in regular season sono state Varese e Bologna (Fortitudo), poi retrocesse. L’obiettivo è quindi quello di far vincere la Mens Sana per incrementare le nostre speranze di salvezza. Missione compiuta.
    Volete qualcosina di tecnico? E va bene… Kruger bella mano ma mi sembra giochi a una marcia, e molto bassa. Rischia di non battere mai un uomo dal palleggio in tutta la stagione, e la cosa brutta è che sembra saperlo e quindi non ci prova. Tsaldaris deve aver fatto qualcosa di male per essere finito qua in mezzo, tipo un mutuo a tasso variabile o roba del genere. Alla sua prima partita gioca 36 minuti in tre ruoli diversi. Muurinen come cambio è ok. Drobnjak nun se po’ guardà. Adeleke… hmmm… è in ritardo di preparazione, sembra mancare totalmente di verticalità e c’è pure il fatto che è bassino. Occupa bene l’area, però sembra avere solo movimenti in avvicinamento. Come rimbalzista è discreto, in difesa è pessimo.
    Urge un esterno da 20 punti in grado di attaccare con continuità il canestro (non Coby Karl, che però ha il pregio di essere il figlio di un coach rompicoglioni e quindi potrebbe sopportare Marcelletti. Quindi non Coby Karl) e un 4 titolare, che però deve essere italiano, a meno che non si voglia tagliare Drobnjak (per carità, se è buono dove si firma?).
    A parte questo tutto bene, e i ragazzi so’ simpatici.


    Ah, dimenticavo… Bucchi prrrrrrrrrr!

    martedì 6 ottobre 2009

    Ciao J.R.

    http://media.graytvinc.com/images/jrreynolds1.jpg
    Sarà difficile dimenticare il gesto della frusta fatto a Piero. J.R. Reynolds lascia Napoli, e a cinque giorni dall’inizio del campionato ci troviamo ancora più zoppi di prima.
    Ora si tratta di capire se, effettivamente, si tratta di una questione economica, come trapela da Eurobasket, o se hanno ragione le nostre fonti, solitamente affidabilissime. Che lasciano trapelare che il secondo addio “tecnico” di quest’anno potrebbe essere legato ad addii di altro tipo avvenuti in società, che hanno come filo comune la stessa persona.

    lunedì 5 ottobre 2009

    Ranking

    Atteso tanto quanto Chinese Democracy, Duke Nukem Forever e uno schema originale di Piero Bucchi, arriva il ranking di basketblog per l’ormai imminente campionato di basket! Donne, masturbatevi con il virtuosismo lessicale di Dis/Impegno, che ha sopperito alle mie mancanze dovute a inevitabili impegni (Fifa 2010 è Fifa 2010…).

    Ranking Serie A.

    1) …… e che ne parliamo a fare?
    2) AJ “Simpson” Milano: super quintetto, se Rocca sta bene anche una valida panchina (almeno per quanto riguarda i giocatori). Quest’anno Bucchi ha il play con le caratteristiche desiderate, due centri che rollano da far sentire profumo d’erba ganja e una guardia potenzialmente dominante. In più, gerarchie e ruoli sembrano definiti.
    3) Benetton. Treviso ci sta abituando a rose belle come la Lolita di Nabokov: il problema è proprio la giovinezza, eccessiva. E anche un po’ d’intimidazione a centro area. Ovviamente parlo di Lolita. Hackett ha le chiavi della squadra, alle sue spalle Kus, più un cecchino che una guida. Il rischio è quello di brancolare nel buio, nel frattempo ci gustiamo questi Motejunas e gli altri giovanotti che hanno tutto quello che serve per volare alto.
    4) Roma. Forse manca un’ala piccola. Scherzo. C’è l’equivoco playmaker, come sempre in presenza di Amadeus Vitali, Gentile deve ancora dimostrare di valere una panchina del genere e sotto canestro non sembra esserci troppa consistenza. Il talento però è tanto.
    5) Virus Bo. Lardo. Koponen. Moss. Basterebbe questo per metterla su un ideale podio. In realtà l’infortunio a Collins ed un reparto lunghi abbastanza carente a rimbalzo fanno scendere le Vu nere di qualche posizione.
    6) Cremona. Esterni tra i migliori della Lega per assortimento tra cui la pantera Forbes, che suo malgrado ha lasciato assaporare le sue grazie senza mai concedersi ai tifosi napoletani. Brandon Brown è una certezza per la squadra potenzialmente più divertente del campionato.
    7) Avellino. Anche qua, reparto esterni che ha tutto per essere devastante, la stella senza cielo Akyol ed il sottovalutatissimo “Uomo della Verità” sotto canestro. L’incognita? Forse il simpatico quanto imprevedibile presidente.
    8) Pesaro. Con Williams abile e arruolabile hanno un grande asse play-pivot, Sakota, Hicks a fare pentole e coperchi. Forse non è ancora completa nel settore esterni, ma sembra già molto solida. Senza Williams è un’altra storia…
    9) Biella. Tolti Smith e Soragna, non è proprio una squadra di filosofi del gioco. Però viene da un anno trionfale ed hanno il talento per giocarsela con (quasi) tutti. Qui è a metà classifica, ma nessun’altra squadra può come Biella finire altissima o scendere molto in basso.
    10) Teramo. Il Cocch è sempre il Cocch, ci sono Poeta e Amoroso. Ma sulla carta non convince. James Thomas dovrebbe essere un’idiosincrasia per tutti quelli che amano il gioco e con Jones al posto di Moss, Teramo si candida ad essere ostaggio delle proprie percentuali.
    11) Caserta. Bowers e Jones a guidare l’attacco, il tuttofare Ebi potrebbe essere una sorpresa del campionato. Qualche dubbio sui play e sui centri, ma Sacripanti sa il fatto suo. Playoff sicuramente alla portata.
    12) Cantù. Jerry Green è un signor giocatore, così come Markoishvili. Jeffers è un paraculo che si mette spesso nei guai, ma in un modo o nell’altro riesce a venirne fuori. E fisicamente è messo benino. Con lui che si butta dentro ed il Cardinale che spara da fuori, Cantù può andare forte. Ago della bilancia sono i minuti che Lydeka riuscirà a garantire e soprattutto Leunen.
    13) Ferrara. Due combo guardie in regia, il nobile decaduto Jackson, Jamison a fare legna. Ricambi sotto la sufficienza.
    14) Montegranaro. Frates non ci è mai piaciuto. Sappiamo che è un nostro problema, ma è anche uno dei motivi per cui mettiamo i simpatici marchigiani così bassi. Maestranzi è molto più di un’incognita, Hite e Marquinos garantiscono tanti punti, così come tolgono spazio all’eterna promessa Antonutti. Il reparto lunghi è molto “interno” e non molto atletico.
    15) Varese. Non c’è un centro, Childress va per i 38 e si rischia di dipendere troppo dalle prestazioni balistiche di Thomas. Il baby Martinoni può incantare, Morandais e Slay sono due teste di ciuffo.
    16) Napoli. Un cantiere. Con Adeleke e Tsaldaris ci hanno messo una pezza ma, scaramanzia o no, siamo sempre in fondo alla griglia. Il quintetto è fin troppo quadrato, l’apporto della panca in attacco è “limitato” (eufemismo), ma forse il mercato non è ancora chiuso. E c’è una settimana di precampionato in più degli altri.

    mercoledì 30 settembre 2009

    Black and White

    http://4.bp.blogspot.com/_M7_yPVHRcao/ShsQ45mzCmI/AAAAAAAABRQ/liIcZrzWHvY/s400/dimitris-tsaldaris-aris.jpg


    Non risolveranno tutti i nostri problemi, ma l’arrivo di Kenny Adeleke e quello possibile di Dimitris Tsaldaris colmano due importanti lacune che questa squadra si trascina. Certo, stona pensare che queste lacune vengano colmate (parzialmente) a poco più di una settimana dall’inizio del campionato, ma considerando che la prima giornata sarà alla fine l’ultima di precampionato, e considerato l’handicap con cui si è partiti e le difficoltà a reperire sponsor, si può guardare con un po’ di ottimismo.
    Contrariaramente al mio co-blogger, che preferisce aspettare l’esito degli eventi, resto comunque piuttosto pessimista su una possibile salvezza, a meno che la quota per non retrocedere non cali vistosamente rispetto all’ultimo campionato. Ora come ora mi sembra squadra da 7/8 vittorie, ma sarei pronto (e felicissimo) a fare marcia indietro nel caso Adeleke rimanga sano e smaltisca presto quei chiletti in più, Muurinen dimostri di poter reggere fisicamente in difesa coi 4, Kruger confermi quanto di buono dimostrato in precampionato.
    Potremmo presentarci così ai blocchi di partenza
    Kruger, Reynolds, Tsaldaris, Muurinen, Adeleke.
    Con Bonora a cambiare in regia, Tsaldaris e forse in alcuni momenti anche Kruger a dare due minuti di riposo a JR (già nostro idolo per il gesto della frusta fatto a Piero lo zerbino), Gigena a cambiare il greco, e Drbonjak come soluzione alternativa ai due lunghi. Spippoli bonus per fare qualche fallo.


    Sinceramente temevo peggio, e alla fine l’obiettivo personale quest’anno è quello di divertirsi e farsi qualche trasfertina carina. Probabilmente già da Siena.

    martedì 22 settembre 2009

    Post sessista





    No, a noi il basket femminile non piace tanto.

    lunedì 21 settembre 2009

    Panuozzo con dedica

    http://img78.imageshack.us/img78/6585/post341115362794ll6.jpg
    E nella giornata in cui Scariolo vince il titolo europeo con la Spagna, e il nostro pensiero non può non rivolgersi triste verso Recalcati, decidiamo di farci del male e andare a vedere il torneo a Scafati con i nostri eroi.
    Squadra solida, concreta, aggressiva in difesa per forzare le palle perse e partire subito in transizione, dove può colpire sia da fuori che con i lunghi dai piedi rapidi.
    Ma ora basta parlare di Brindisi.


    A quanto mi dice chi ha assistito (eroe) a entrambe le giornate di gara, la Napoli di oggi avrebbe battuto di 100 punti quella di ieri. Consideriamoci fortunati a non aver visto una gara, quella del sabato, che molti hanno definito come più triste dell’ultimo singolo di Mariottide. Le note positive arrivano da Kruger e Reynolds, il primo in grado di far girare la squadra anche se sfigato al tiro, il secondo bravo a variare il suo gioco alternando conclusioni dalla distanza ed eleganti penetrazioni. In settimana arriverà Adeleke, se è sano può essere un signor colpo, dando alla squadra atletismo, forza a rimbalzo e presenza dentro l’area. Si parla anche di Larranaga (e dire che nel nostro post precedente lo avevamo invocato quasi scherzando), e il suo arrivo ci renderebbe felicissimi, soprattutto dal punto di vista umano, evitando, per amor di mamma Irlanda, di riflettere su eventuali difficoltà legate all’alto minutaggio.
    Alcuni voti della serata scafatese:
    10 al panuozzo del Bugigattolo, che si conferma di primissima qualità.
    9 a noi che ci siamo divertiti.
    8 a Brindisi, intesa come squadra, forte e ben allenata, e come tifosi: un bel gruppetto, simpatici e colorati.
    7 a Oglesby, il papà in tribuna, lui in campo per due azioni, sostituito dopo un airball sulla sirena dei 24. Umiliato dal coach, voto che può salire a 10 se prima del suo taglio imminente si vendicherà in qualche modo.
    6 di stima a Allred, che continua a seguire la squadra anche se ormai è un ex.
    5 a Piero e alla sua ossessività per le fotografie.
    4 a Sestokas. L’unico lituano che non sa tirare. Alle indicazioni per il Palamangano.
    3 a Spippoli. Manco in C2 ho visto roba simile.
    2 alla nostra addetta stampa. Ma due di altissimo livello. Chi vuole capire ha capito.
    1 a Bonora. A prescindere. E per non aver alzato la coppa, grande quanto quelle del Subbuteo, del quarto posto (su quattro, abbiamo già le vertigini da alta quota) nonostante il nostro coro “alza la coppa, Bonora alzaa la coppaaa”.

    lunedì 14 settembre 2009

    L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare

    http://www.casertanews.it/public/images/200908/20090810064936_franco_marcelletti.jpg
    Nel momento in cui scrivo, il roster della squadra sarebbe il seguente:
    Kruger, Reynolds, X, Muurinen, Allred
    Bonora, Oglesby, Gigena (Sestokas), Drobnjak, Spippoli.


    Quindi mancherebbe un 3 italiano, con la possibile rinuncia a Sestokas per evitare di ruotare i comunitari.
    In realtà le cose non stanno propriamente così. Papalia ha praticamente tagliato, in diretta radio, Allred. Probabile che a seguirlo sarà anche Oglesby. Ora, il primo taglio sarebbe anche condivisibile. Il buon Lance ha fatto quella cazzata mostruosa di spiattellare sul suo blog una serie di pensieri sulla città, la società, il coach. Pensieri anche condivisibili, ma non ti mettono in buona luce dopo 4/5 giorni dal tuo arrivo. Soprattutto se poi in campo dimostri di non essere un fenomeno.
    Il caso Oglesby, invece, è diverso. Marcelletti lo vuole più ragionatore, meno istintivo. Ma chiunque abbia visto qualche minimo video di Oglesby sa che il ragazzo è uno che ama tirare (e lo sa fare). Se si voleva uno ragionatore, si prendeva un giocatore ragionatore, non si cercava di cambiare le abitudini di un ragazzino in quindici giorni. Detto questo, un eventuale taglio di Oglesby ridurrebbe ulteriormente la nostra pericolosità offensiva. Credo che invece un utilizzo mirato del tipo “entra, sparacchia e poi panchina” sarebbe utile alla squadra.


    Detto questo, l’ipotesi prevederebbe l’arrivo di un 3 americano e un lungo italiano. Si fanno i nomi di Chiacig e Marconato. Ottimi giocatori, per carità. Ma rimarrebbero dei problemi e se ne aggiungerebbero di altri. Uno dei due ex nazionale, più Muurinen e Drobnjak: chi segna? Squadra sbilanciatissima verso il perimetro. E il cambio della guardia?
    La soluzione migliore, ad avere i soldi, sarebbe tenere Oglesby e prendere Righetti+Chiacig con 4 americano e Drobnjak (diventato papà, auguri) a fare il finto centro di riserva. Ma è dispendiosa.
    La soluzione intermedia? Un 3 grosso fisicamente e dotato anche di gioco interno, alla Gary Forbes per dirne uno che mi hanno scippato, e Marconato, più realizzatore di Ghiaccione. E se volessero sbarazzarsi di Oglesby? Come mi facevano notare, ci sarebbe James Larranaga che noi tifosi aspetteremmo a braccia aperte.

    sabato 12 settembre 2009

    L’uomo del catasto

    http://www.sd148.org/GHS%20website/Student_pages/kolby/John%20Stockton.jpg
    Pensavo al povero John Stockton. Oddio, magari fossi io povero come lui. Una carriera meravigliosa come la sua, con quel fisico da impiegato, che non gli impediva di mulinare i gomiti più appuntiti dell’NBA, che non ha mai potuto mettere un anello al dito per colpa di quello là, His Airness, cannibale del basket come non se ne vedeva dai tempi di Russell e Auerbach.
    E cosa ti vanno a combinare quei cattivoni della NBA? Nello stesso giorno in cui John entra meritatamente nella Hall of Fame, ci fa il suo ingresso anche quel cannibalone di Jordan. E tutti a parlare di lui. E non si fa così…




    (ho idea che questo post piacerà particolarmente a un lettore)

    giovedì 10 settembre 2009

    Sgambatella (Brindisi-Napoli)

    Premettiamo che ruotare in 7 o in 8, che è già faticoso durante la stagione, dopo una settimana scarsa di preparazione costituisce un handicap tale da rendere “osservabile” solo la prima metà di partita.


    Nel panoramico palazzetto di Potenza, Brindisi batte Napoli 73-58, guidata da un Crispin di classe superiore, il solito Radulovic ed un buon Bryan. Detto ciò, l’abbiamo masochisticamente vista in differita su una rete satellitare. Che attaccamento.


    Inizio disastroso di Napoli, sia in difesa (pick’n’pop Crispin-Radulovic e Omar Thomas scatenato a rimbalzo) che in attacco, complice la classica sindrome di inizio stagione del “provare ad eseguire” senza conoscenza e condizione, piuttosto che giocare. Un timeout del prof sembra migliorare le cose, e Napoli tiene discretamente il campo fino a metà gara.


    Ci è piaciuto il fatto che ad ogni azione ci fossero tagli, anche in backdoor, segno che si sta provando a dare un’organizzazione e un equilibrio tra il dentro e il fuori.


    Per quanto riguarda i singoli: Muurinen si farà amare, perché sa rendersi utile in molti modi e può anche portare qualche buon punto alla causa.


    Kruger ha un tiro micidiale: quando tutto manca palla a lui dai 7 metri. In realtà ha alternato buone idee a cazzate, e sembra avere il vizio di chiudere prematuramente il palleggio. Nonostante non sia un grande atleta, può essere pericoloso in contropiede. Fatica in difesa, anche se contro Crispin avrebbero faticato in tanti.


    Reynolds è il giocatore più talentuoso della compagine, ma oggi è stato servito solo fuori dagli schemi e/o allo scadere dei 24 secondi: una specie di Mr Wolf dei poveri. Non si può prescindere dal suo coinvolgimento in attacco.


    Allred, reduce dal blog-gate, ha mostrato più ombre che luci. Le luci sono le buone mani (bel semigancio sinistro) mentre le ombre sono la presenza a rimbalzo e l’impressione che non sia sempre mentalmente pronto: ha mancato la ricezione di alcuni passaggi abbastanza semplici e Bryan, sicuramente sottovalutato ma pur sempre Sylvere Bryan, a tratti contro di lui è sembrato Hakeem The Dream. Poco coinvolto in post, dove può essere pericoloso, per lui vale lo stesso discorso fatto per JR.


    Oglesby non giudicabile: gioca col freno a mano tirato (ndr, per evitare serie di flessioni punitive?)


    Gigena lo conosciamo tutti, Sestokas è un decimo uomo.


    Assenti Bonora e Drobnjak, si è sofferto a rimbalzo e la preoccupazione, forse prematura forse no, è quella di avere una squadra non grossa, ma neanche veloce. L’ala piccola è una necessità: alla causa servono urgentemente punti e rimbalzi.

    venerdì 4 settembre 2009

    Un omaggio doveroso


    Alphonso Ford, five years today. Ciao Puma.

    giovedì 3 settembre 2009

    Focus: Hakan Koseoglu

    Basketblog inizia questa rubrica nella quale, sempre senza prenderci troppo seriamente, si analizzano alcuni tra i giocatori più stimolano la nostra curiosità, il nostro spirito critico e talvolta la nostra libidine cestistica.
    Primo soggetto oggetto di Focus è un giocatore dal nome ostico, come spesso capita quando si ha a che fare con chi proviene dalla terra di Ataturk: Hakan Koseoglu.
    28 anni e 183 cm per il playmaker del Pinar di Smirne, vincitore per distacco della classifica degli assist del campionato turco dove ne smazza quasi 8 a incontro. Mica pizza e fichi.
    Aggiungiamo che nell’ultimo campionato è andato ben 8 volte in doppia cifra con le assistenze, con due escursioni a 16. Ma non ci fermiamo qua. Rilanciamo che il buon Hakan può tranquillamente raggiungere o flirtare con i 30 punti… e il quadro è (quasi) chiuso.
    Koseouglu ha avuto una carriera cestistica che per certi versi può ricordare quella di Pozzecco: prevalentemente realizzatore ad inizio carriera (anche 18 punti di media), ha pian piano abbassato la media punti (ma non le percentuali) ed incrementato la voce assist. Gran palleggiatore ed estramamente rapido, si rende pericoloso prevalentemente attaccando il suo difensore. Maestro del penetra e scarica, da cui nascono gran parte delle sue assistenze, e abile nelle situazioni di pick’n’roll, Koseoglu è molto bravo nel leggere la difesa e tende ad arrivare al ferro. Di certo non un bel cliente in uno contro uno né in attacco né in difesa, dove muove le gambe e ruba palloni.
    Playmaker della nazionale turca, ha ormai acquisito una notevole esperienza internazionale e questa estate alcune voci l’hanno accostato alla neopromossa in A1 Soresina. Il fisico non certo da corazziere è una delle ragioni che nel 2003 gli hanno precluso una chiamata, così come il tiro da 3: se in giornata crivella, ma non è particolarmente costante.
    Koseoglu è un giocatore tanto spettacolare quanto pericoloso, sicuramente accentratore, con i tutti i contro (palle perse, forzature) che ne derivano. Il suo contesto tecnico ideale è quello di una squadra con buoni tiratori sul perimetro, che gli possano liberare spazio per le sue scorribande in area, ed un lungo saltatore che apra i regali recapitati nel pitturato. D’altronde, come dicono alla sua agenzia “può far segnare anche un cieco”.


    Hakan Koseoglu

    mercoledì 2 settembre 2009

    Gaudemus Igitur

    martedì 1 settembre 2009

    Righeira

    http://www.girlpower.it/images/gp3/sfide/alex_righetti.jpg
    Vamos a la playa, oh oh oh oh. I giornali dicono che il grande acquisto promesso da Papalia potrebbe essere Alex Righetti (nella foto sopra, gentilmente offerta da Google e dal sito girlpower, dove a quanto pare il buon Alex ha un discreto successo, essendosi classificato sedicesimo nella graduatoria degli sportivi italiani più belli. Per la cronaca ha vinto Toni). Grande acquisto forse più nel senso di oneroso che di impatto, ma la mossa non dispiacerebbe, anche se non credo modificherebbe più di tanto lo scenario in cui ci troviamo. Ne riparleremo più avanti, in caso di conferma.
    A margine, volevo evidenziare la piacevole sorpresa che ho avuto ieri leggendo il report di ShinyStat. Visite praticamente raddoppiate negli ultimi giorni, e non me lo aspettavo per un blog che per scelta non abbiamo mai pubblicizzato. Non son certo cifre che fanno girare la testa, ma l’idea che una trentina di persone possa aprire ogni giorno questa pagina a leggere le cazzate che scriviamo fa piacere. Sarebbe carino qualche commento in più, sarebbe ancora più carino che tra le visitatrici ci fosse Jessica Alba che, attratta dal nostro virtuosismo lessicale, ci lasciasse il suo recapito, ma ci accontentiamo.
    Mi sono chiesto del perché di questa crescita. Scartata la prima ipotesi, ossia che Dis/Impegno in mia assenza abbia continuamente pigiato il tasto F5, credo che la presenza di una squadra a Napoli possa aver attratto visitatori. Visitatori che magari, proprio ieri, giorno del raduno della squadra, si attendevano di leggere qualcosina. E invece noi, dispettosi e con una strategia poco commerciale, à la Fugazi, non abbiamo scritto neanche una riga.
    I motivi sono molto semplici: non c’eravamo. Dis/Impegno vive a Milano, il sottoscritto era tristemente tornato dalle ferie. E, come forse avrete capito, non ci piace scrivere di quello che non vediamo oppure sparare bufale di mercato tanto per aumentare i click al giorno. Anche per questo gli acquisti napoletani sono stati commentati poco. Altrimenti si fa la fine di quel sito che suggeriva il suo quintetto ideale per la Napoli di quest’anno, ignorando totalmente le regole e mettendo in rosa 4 USA.
    Perché ingannare i nostri venticinque (a volte trenta, molte più volte quindici) lettori?


    Sì, come vedete, ci siamo montati la testa.

    sabato 29 agosto 2009

    La federazione dei cachi?

    Da “La Tribuna”

    Clamorosi retroscena emergono sul caso-Kalnietis: il ricorso della Benetton non è mai arrivato alla Fiba, a quanto pare per colpa della Fip. Insomma, oltre al danno pure la beffa: una storia di ordinaria burocrazia. Da quest’anno una regola impone che nella gestione delle cause internazioni sia la federazione nazionale a far da tramite tra il club e l’organizzazione europea. Ebbene, la Benetton il 31 luglio, con largo anticipo rispetto alla «dead line» del 10 agosto, aveva pagato i 1500 euro previsti dalla tassa per il ricorso e spedito a Roma l’incartamento, ricevendo an-che la conferma dell’avvenuto arrivo. Da quel momento nessuna notizia, finché sei giorni fa la Fiba scrive alla Benetton, e per conoscenza allo Zalgiris, di non aver visto ancora nulla: tempo scaduto. E’ evidente che il ricorso della Benetton, partito regolarmente da Treviso ed arrivato a Roma, giace dimenticato in qualche cassetto dell’ufficio tesseramenti. E’ presumibile che in Ghi-rada avranno un diavolo per capello e che si sentiranno ulteriormente presi per i fondelli in una vicenda dai toni grotteschi, diventati ora kafkiani, dove un ragazzo di 20 anni che a marzo aveva firmato un triennale con Treviso decide improvvisamente di restare in patria, convinto dai quattrini del magnate russo Romanov e facendosi beffe anche del suo procuratore Capicchioni, ed ora una banale dimenticanza di un addetto, un episodio comunque molto antipatico, sta mandando a monte il lavoro di un club che pretende solo che gli siano riconosciuti i propri diritti: se il ricorso fosse arrivato e la Fiba avesse dato ragione a Treviso il triennale firmato da Kalnietis (che come giocatore ormai non interessa più) avrebbe potuto essere adeguatamente monetizzato, (si.fo.)

    lunedì 24 agosto 2009

    Un play da urla

    Vitor va via proprio nel momento topico!
    Tutto sommato non penso di fargli torto se dico che Basketblog è soddisfatto di come si sta sviluppando il mercato: manca ancora l’ufficialità, ma il play titolare con ogni probabilità sarà Fredd.. ehm, Kevin Kruger.


    Kevin Kruger


    Bianco, 26 anni, 1,88 è un play play, buono in transizione e che sa giocare il pick’n'roll. Inoltre è affidabile sia ai liberi che da fuori e a Napoli ciò è ancora più importante, perché l’esigente (ma non sempre competente) pubblico del Palabarbuto non lesina mugolii o fischi quando il playmaker non è troppo ferrato in questi due fondamentali.


    Mancano ora le ali titolari, che per forza di cose dovranno essere comunitarie.
    Per il ruolo di ala piccola si parla di Tavernari, nazionale brasiliano con passaporto italiano, giovanissimo di belle speranze e ottimo rimbalzista (anche se non è ancora chiaro se lascerà o meno l’università con un anno d’anticipo). Ci sono degli spifferi riguardo Nikagbatse, meno giovane e quindi più esperto, ma di speranze un pelino più limitate e probabilmente non adattissimo ad occupare stabilmente la posizione d’ala. Personalmente non mi dispiacerebbe il prestito di Viggiano, neoacquisto di una Milano sicuramente affollata nel settore esterni.
    Più misterioso è il ruolo di ala grande, per il quale non sembrano esserci ancora voci degne d’attenzione.
    In ogni caso, i titolari presi fino ad ora sanno passare bene la palla, così come Tavernari e lo stesso Nika.. il che ci lascia un barlume di speranza.
    Ma di questo ne parliamo a bocce ferme.

    domenica 23 agosto 2009

    Bella questa

    Ottima presa. Lo spot di guardia titolare è riempito da un giocatore giovane ma esperto, dotato di ottimo tiro e, seppur non particolarmente grosso, forte fisicamente e capace di attaccare il ferro.
    Per 2/5 lo starting five (che poi sono proprio il 2 e il 5) è composto da elementi di sicuro interessanti.
    “Curiosità” è la parola adatta a descrivere l’attesa per le prossime tessere, di un mosaico i cui contorni sono ancora molto sfocati.










    Intanto la Milano dell’amico Bucchi completa un super quintetto con Acker in guardia.

    sabato 22 agosto 2009

    A San Francisco non si parlava d’altro

    Dragisa Drobnjak: sembra delinearsi la panca, e anche decentemente… perché stiamo parlando di panca, no!?


    Il nuovo acquisto della NSB - Foto tratta dal sito della LegaAdriatica

    giovedì 20 agosto 2009

    Intervallo

    http://pessimesempio.files.wordpress.com/2009/01/intervallo.jpg
    A meno di un ritorno di fuoco di Dis/Impegno, al momento esponente di spicco della vasta comunità gay di San Francisco, le trasmissioni su basketblog saranno sospese fino a (almeno) il giorno 30 agosto.
    In tutto questo il roster napoletano dovrebbe arricchirsi di qualche tassello e dovrebbe anche esserci il raduno dei primi giocatori, ma francamente per i prossimi dieci giorni nuncenepofregaddemeno.

    martedì 18 agosto 2009

    Déjà vu

    http://media.scout.com/Media/Image/50/502710.jpg
    Leggermente undersized, ama tirare e lo fa bene e anche da molto lontano, oltre che dalla lunetta. L’identikit farebbe pensare a un ritorno di Mike Penberthy ma fortunatamente non siamo ancora ridotti a questo. Difficile possa infrangere, a differenza del biondino, i cuori delle tifose napoletane, ma Terrence Oglesby è la nuova guardia di Napoli. A una prima impressione, basata su cifre e qualche video (tra cui una meravigliosa schiacciata inchiodata sul ferro) ricorda clamorosamente MP3, sperando che almeno lui faccia qualcosa di più che fingere di difendere. Oglesby ha lasciato - a sorpresa - l’università di Clemson, un signor college, questa estate dopo solo due stagioni, quindi è giovane (1988) e di conseguenza non proprio espertissimo. Ma la notizia più importante, e preziosa, è che il giovincello ha un simpatico passaporto norvegese (ha anche disputato i campionati Under20) e di conseguenza abbiamo ancora due visti da spendere, a questo punto immagino per il play e per una delle due ali.

    lunedì 17 agosto 2009

    Troppo facile…

    … parlar male di questa Italia che si fa travolgere senza la minima resistenza dalla Francia dopo aver sofferto contro gli onesti finlandesi. Troppo facile invocare la cacciata di Recalcati. Troppo facile farsi due risate su mamma Rai che fa saltare il collegamento negli ultimi 30″ di una Finlandia-Italia punto a punto. Troppo facile ironizzare sull’età di Pandoro Bonora, l’acquisto di casa Napoli.
    E soprattutto fa troppo caldo per farlo, sono a Napoli da 3 ore e già la resistenza è agli sgoccioli.

    lunedì 10 agosto 2009

    Il pivot neosensibilista

    http://www.nba.com/media/dleague/l_allred_300_080129.jpg
    Proprio poco prima della mia prima settimana di ferie arriva l’ufficializzazione del nuovo pivot, Lance Allred. Nome non sconosciuto, Teramo era sulle sue tracce, anche se come giocatore mi è ignoto. Da quello che si vede da un video su YouTube non sembra malvagissimo, mani abbastanza morbide, tendenza ad allargarsi per il jumper dopo il blocco invece di rollare. Si spera non sia troppo soft. E qui entra in gioco il “neosensibilista”. Lance, che è praticamente sordo, ha scritto un suo libro sulla sua (breve avventura in Nba). Mormone, a quanto pare il suo sogno è diventare uno scrittore famoso.
    Indossa il 41, è fan del Grande Lebowski e per questo merita rispetto.


    “I am near finished with my second book, an historical fiction about a Teutonic Knight (yes, I am dork) and that has been taking up the bulk of my writing time. Not that I don’t enjoy writing here, but sometimes your priorities take you elsewhere, surely you can understand”.

    domenica 9 agosto 2009

    Autogol

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/4/4f/Franco_Marcelletti.jpg/150px-Franco_Marcelletti.jpg
    Nel corso della conferenza stampa di presentazione della società, Papalia aveva parlato della volontà di creare qualcosa che conquistasse i tifosi napoletani, che facesse sentire loro questa squadra.
    Il primo passo si rivela un errore clamoroso. Franco Marcelletti è il nuovo allenatore della Sebastiani. Una scelta sbagliata per due motivi. In primis, per una questione campanilistica. Marcelletti è stato l’allenatore della Caserta scudettata e della Reggio Emilia che contese la promozione in LegaA alla prima Napoli di Maione. Non riesco a immaginare un personaggio più odiato dalla Napoli cestistica. E’ come se Carletto Mazzone andasse alla Lazio.
    L’altro errore è che il coach non azzecca una stagione da una quindicina d’anni. Voglio capire che son pochi quelli disposti a venire in una squadra ancora senza giocatori e sponsor, ma siamo così sicuri che Bartocci (casertano anch’egli ma una vita a Napoli) non sarebbe stato disponibile ad allenare questa squadra?
    Con questo post basketblog se ne va in vacanza per una settimana. Si tornerà - brevemente - dopo Ferragosto. Buone vacanze ai lettori, con la speranza di non ritrovarci con Natali GM e Bulleri in regia.

    giovedì 6 agosto 2009

    Primi in classifica!

    Esordio a Siena, abbiamo già i due punti in tasca!

    Italietta

    Da dove vogliamo iniziare? Iniziamo da quintetto che s’è rivelato totalmente sbagliato? Come si può pensare di poter iniziare una gara con Poeta, Belinelli e Bargnani vuol dire che in difesa paghi dazio, soprattutto sul perimetro. E infatti i primi canestri francesi sono arrivati tutti nello stesso modo. Il piccolo batte dal palleggio l’italiano, rotazione del lungo italiano e scarico del piccolo francese per il compagno di squadra bestio che va a schiacciare.
    Il secondo quintetto ha cambiato le carte in tavola. Un po’ di difesa sul perimetro (Mordente), una regia ordinata (Vitali, e qui mi sorprendo perché sapete che come PG non è il mio ideale. Lo ha confermato però nel possesso finale lanciando la palla in tribuna), un po’ di intimidazione (un sorprendente Cusin), e finalmente l’unico giocatore con un po’ di atletismo in campo (Mancinelli).
    Belinelli discreto, qualche forzatura voluta, qualcuna meno. Bargnani a tratti invisibile, a tratti servito poco e male, ha messo qualcosina nel finale quando ha ricevuto palloni con maggiore continuità.
    Ma si è vista un’Italia ferma, che dava palla all’Nba aspettando facesse qualcosa, che provava a creare ma poi per la disperazione ai 20″ la passava a B&B. Un’Italia che ha giocato meglio quando ha dimostrato quell’approccio e quell’intensità difensiva che doveva avere dall’inizio, con un paio di stoppate, sporcando qualche pallone, difendendo forte e correndo subito dall’altra parte del campo.
    Peccato perché i francesi, a causa anche delle defezioni, son veramente scarsi.