lunedì 7 dicembre 2009

Portali a Parigi, Piero Bucchi!

Mi chiedo perché il palazzetto fischiasse ogni volta che veniva intonato qualche coro per il coach dell’AJ. E in fondo questo è lo spunto di riflessione più profondo che l’esibizione di ieri mi ha lasciato in eredità. Se lo starà chiedendo anche Travis Best, seduto a lato della panchina per tutta la durata dello stillicidio; magari, nella sua testona programmata (moooolto tempo fa) per giocare alla pallacanestro, avrà già trovato qualche risposta alla pressione sulla palla che rende impossibile l’esecuzione di qualsiasi gioco d’attacco. (E’ anche vero che dopo aver fisicamente visto il playbook, questo potrebbe essere anche un vantaggio. Ma è un’altra storia.. NdR)
La partita ha comunque fornito delle risposte dalle quali ripartire:
Spippoli non può tenere Petravicius, che effettivamente è Caio.
Non è possibile dare del coglione a tutti i giocatori quando escono dopo aver fatto una cazzata: due nomi a caso, Aprea e il Trattore.
Se non si è concentrati, è possibile guardare attraverso Muurinen e questo potrebbe essere un vantaggio qualora lo si facesse giocare senza maglietta: i blocchi invisibili!
Piero Bucchi, portali a Parigi!

Lido

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