giovedì 30 dicembre 2010

Cosa ricorderemo di questo 2010

Ripercorrendo anche i post del blog, gli eventi cestistici che difficilmente dimenticheremo:

- La Madness più bella degli ultimi anni, da Samhan all'ultimo tiro di Gordon Hayward
- Gli addii a John Wooden e Manute Bol
- Gara-7 raccontata da Gerry
- La buffonata estiva di LeBron, le prime difficoltà e la rapida trasformazione in squadra
- La tripla di Teodosic e le difficoltà di Rubio
- L'idea che a Teramo qualcosa dovesse cambiare
- Millsap che ne fa 11 in 28 secondi
- Dennis Rodman a telefono con la radio mentre una signora succhia "something"
- Il pene di Oden
- Dallas che vince difendendo (lo riscrivo, Dallas che vince difendendo)
- Once Brothers
- Il 30+30 di Kevin Love
- L'ennesima farsa napoletana
- Le schiacciate di Blake Griffin

giovedì 23 dicembre 2010

sabato 18 dicembre 2010

PANIC!

Stan Van Gundy, costretto dal dress code alla cravatta, accompagna con un possente rutto una delle intelligenti iniziative di Vince Carter
I Magic hanno premuto il tasto "Panic". Cinque sconfitte nelle ultime sei partite, con l'unica vittoria arrivata contro i soliti benefattori dei Clippers, e il contemporaneo sorpasso in cima alla division da parte dei cugini di Miami (che invece sembrano aver trovato la quadratura del cerchio), hanno spinto la dirigenza a muoversi verso una totale rivoluzione. Scriviamo a bocce non ancora ferme, e quindi potrebbe cambiare ancora qualcosa, ma le trade ormai sembrano andate in porto.
Ricapitolando, da Orlando si muovono verso Phoenix Vince Carter, Mickael Pietrus e Marcin Gortat, più una prima scelta futura. Dall'Arizona arrivano Jason Richardson, Hedo Turkoglu e Earl Clark. Contemporaneamente, i Magic spediscono ai Washington Generals... ehm, Wizards Rashard Lewis in cambio nientemeno che di Agent Zero.
Il primo aspetto da analizzare è l'individuazione dei colpevoli: Vince Carter e Rashard Lewis. Non ci voleva molto. Voglio dire, che Carter non fosse il giocatore ideale per arrivare al titolo è cosa nota. Discorso differente per Lewis, che ha dato un valido, per quanto discontinuo, contributo nella prima stagione ai Magic, ma negli ultimi due anni ha visto calare in maniera clamorosa il proprio rendimento. Aggiungiamoci che, per quanto autore di diversi tiri pesanti, non è che sia questo cuore di leone, e che il suo è uno dei contratti più scandalosi della Nba, e il quadro è completo. E se l'unico modo per liberarsi di un contratto così pesante è quello di fare una scommessa, i Magic hanno puntato grosso su un giocatore dal talento enorme oscurato dai tanti avvenimenti extracestistici. Ma Arenas dal pino potrebbe rappresentare un elemento preziosissimo per le speranze di Orlando, anche se prevediamo tanti mal di testa per coach Van Gundy...
Concludendo il discorso relativo alla Florida, bisogna registrare l'arrivo di Jason Richardson, che dovrebbe contribuire a rimettere in sesto un attacco quest'anno troppo stagnante, e il ritorno di Turkoglu nella squadra che lo aveva portato ad ottenere il contrattone che si porta dietro.
Insomma, i Magic rischiano. Hanno capito che qualcosa andava cambiato e hanno voluto farlo subito. Si privano di pezzi importanti (Gortat dava minuti di qualità, dopo Barnes va via anche Pietrus e la difesa perimetrale ne risentirà). Nel migliore dei casi, il Turco viene rivitalizzato dall'aria della Florida e Gilberto fa il bravo: abbiamo di nuovo una contender. Nel peggiore dei casi ci saranno tante ulcere per Stan, altro che mal di testa.
Interessante lo scenario in casa Suns: Gortat entra a far parte di un pacchetto lunghi che con Frye, Warrick e Lopez è più valido di quanto si possa pensare. Carter con Nash può vedere le proprie cifre salire rapidamente. Pietrus è fatto dal sarto per questa squadra: difesa e tiro da 3. Se poi qualcosa dovesse andare storto... beh, il contratto di Vince ha una Team Option che è lì proprio per non essere esercitata...
Infine, Washington: capisco che mandare via Arenas era un'urgenza impellente, ma Lewis prende 20,5 milioni quest'anno, 22,1 il prossimo e 23,7 nel 2013. E leverà minuti a Blatche e McGee. Contenti loro...

giovedì 16 dicembre 2010

La questione Avellino

"Talentuosa point guard undersized in saldo: chi offre di più?"

Delle sinistre coincidenze tra l'Avellino di Ercolino e la Napoli di Maione ho già parlato in altre occasioni (1, 2 e 3), beccandomi anche della ciucciuettola (ossia la civetta, insomma mi hanno detto di portar sfiga).
Fatto sta che ora Ercolino se ne esce con questo scritto

“Ritengo doveroso comunicare che le condizioni economiche della S.S. Felice Scandone hanno raggiunto un livello di estrema difficoltà. Entro il prossimo 21 dicembre occorrerà versare 91.225 euro di contributo Federazione Basket 2010/2011. Il mancato versamento comporterebbe l’applicazione dell’art. 18 del regolamento federale concernente l’esclusione dal campionato.
Colgo, inoltre, l’occasione per ribadire la volontà di garantire un futuro alle imprese del Gruppo Ercolino e quindi ai dipendenti, ai fornitori ed a quanti hanno creduto ed investito nella nostra organizzazione, mi impone di non poter distogliere più alcuna risorsa, neanche minima, da poter indirizzare al basket.
Nel ringraziare Silvio Sarno, Walter Taccone, Francesco Passariello, , Pasquale Alborea, Miranda, Carlo Matarazzo e Salvatore Pugliese per il contributo elargito quale ultimo intervento utile per corrispondere gli stipendi, auspico che le energie imprenditoriali e professionali e non ultimo, istituzionali della città di Avellino, da me già più volte sollecitate, vorranno coscientemente intervenire a sostegno della difficile situazione”.

Vincenzo Ercolino

Io porterò sfiga e 90mila euro una società come Avellino potrebbe anche trovarli, ma temo che purtroppo un po' di marcio in Irpinia ci sia.

lunedì 13 dicembre 2010

Signor Sterling, ma non dovrebbe insultare gli avversari?

Da Hoopshype

Sterling ha espresso il suo disappunto sulla prestazione di Baron Davis insultandolo dal suo posto durante una partita casalinga dei Clips. Tra le frecciate di Sterling: "Perchè stai giocando?!", "Perchè hai preso quel tiro!?", "Sei fuori forma!"




Se non fosse che sono i Clippers, la scena sarebbe paradossale. Il Barone, che recentemente ha affermato di voler giocare fino a 38 anni (perché, ci chiediamo noi, ha ripreso?) si è detto frustrato della situazione.
I Clippers avrebbero bisogno di una squadra da titolo per sperare di fare un primo turno di playoffs. Noi, che però siamo dalla loro, prendiamo atto dell'ennesimo capolavoro e ringraziamo sentitamente.

sabato 11 dicembre 2010

Il presidente a costo zero

Innanzitutto, permettemi un piccolo riassunto delle puntate precedenti.


Antonio Cirillo, presidente Nuova Pallacanestro Napoli, 6 luglio 2010
 “Ad un certo punto della passata stagione, mi fecero notare che la mia era diventata la prima squadra cittadina. Ebbi un sussulto d’orgoglio. Tempo dopo, seppi che la Fip stava per lanciare l’iniziativa legata alla creazione della cosiddetta lega di sviluppo. Fu in quel momento che capii che era possibile dar luogo a questo progetto”.
Amedeo Salerno, presidente Coni prov. Napoli, 6 luglio 2010
“L’anno scorso non mi sono fatto vedere, perché avevo le mie perplessità su quel progetto. Quest’anno ero indeciso (perché?, nda), ma alla fine ho deciso di venire a testimoniare con la mia presenza il sostegno a questa iniziativa che ritengo sia più che mai valida”.
 Antonio Cirillo, La Stampa, 15 ottobre 2010
«Il progetto pone le sue radici nell’interesse che questa città ha per il basket – ha spiegato il presidente -. Partendo da una tradizione gloriosa si pone l’obiettivo di riportare, in tempi verosimilmente brevi, una società napoletana ai massimi livelli del basket nazionale, cosa che ad oggi può sembrare solo un sogno».
Francesco Carotti, La Stampa, 15 ottobre 2010
Manca ancora un main sponsor, ma a breve si potrebbe chiudere un accordo con una azienda del fotovoltaico (...) Insomma, il progetto stavolta è serio. A testimoniarlo è anche la notizia che la Nuova Pallacanestro Napoli ha intenzione di acquistare i trofei della Basket Napoli (uno scudetto di LegaDue e una Coppa Italia), che saranno messi all’asta per coprire (parte) dei debiti della vecchia società. Un segnale importante teso a dare continuità ad un progetto ambizioso. 
Nicola Alfano e Antonio Cirillo, Il Roma, primi giorni di novembre 2010
Come annunciato non più di cinque giorni fa dal presidente Cirillo, questa sarà la settimana degli sponsor e del pagamento degli stipendi arretrati. «Stiamo cercando di costruire qualcosa d’importante – continua Cirillo – e l’arrivo di questo nuovo sponsor è emblematico del grande interesse che la Npn sta riscuotendo. Ora non resta che formalizzare l’accordo col main sponsor che spero di poter presentare tra giovedì e venerdì a margine di una conferenza stampa in cui chiariremo quanto accaduto nella scorsa settimana».
 Michele Giordano e Nicola Alfano, Il Roma, 11 novembre 2010
A furia di gridare al lupo al lupo nessuno gli diede più retta. Piccolo accenno ad uno dei racconti più celebri per introdurre le novità di casa Np Napoli. Doveva tenersi quest’oggi, stando alle promesse delle scorsa settimana del presidente Cirillo, la conferenza stampa di presentazione del main sponsor ma, a quanto pare, l’atteso annuncio è stato rinviato a data da destinarsi, come sottolineato dal responsabile dell’ufficio marketing della Npn Michele Giordano: «Non presenteremo il main sponsor in questo fine settimana – commenta Giordano – e questo perché non ci sono i presupposti per poterlo fare». Tradotto in soldoni prima bisognerà pagare gli stipendi arretrati: «Una cosa è certa – continua Giordano – il presidente Cirillo ci ha messo soldi e faccia per riportare il basket a Napoli circondandosi di grandi professionisti e facendo diversi sacrifici. La squadra va forte ed al PalaBarbuto oltre che ad un buon basket tutti stanno ammirando un’organizzazione da serie A. Eppure ad oggi l’imprenditoria napoletana vera e propria non ha risposto come si sperava nonostante l’intervento dei vertici della Fip campani».
Nicola Alfano, Il Roma, 3 dicembre 2010

Come un castello di sabbia la Np Napoli pare venir giù poco alla volta. Debiti, bugie e colpi di scena sono oramai all’ordine del giorno in casa della neonata società partenopea. Un film già visto, arricchito stavolta dalla deflagrazione della “bomba stipendi”. In settimana, infatti, capitan Di Lembo e compagni si sono allenati a singhiozzo in segno di protesta nei confronti del presidente Cirillo che, in barba all’accordo preso col team alla vigilia del match con Sassari, non è riuscito ancora a regolarizzare i pagamenti arretrati. Un patto d’onore non mantenuto dall’amministratore delegato della Npn che ha portato alla “quasi serrata” dei giocatori, ieri in campo a ranghi ridotti. Una scelta a cui si aggiunge, con responsabilità ed attaccamento alla maglia, la decisione di scendere regolarmente in campo domenica, nonostante tutto, a Roma. La situazione però rischia di precipitare da un momento all’altro con le banche non più disposte a concedere credito all’avv. Cirillo atteso al saldo dei debiti e dei Nas alla Fip. Una situazione debitoria da aggiornare continuamente al pari di un bollettino di guerra, aggravata ulteriormente dai 35mila euro che Cirillo deve ancora versare nelle casse del presidente del Battipaglia, Giancarlo Rossini, per perfezionare l’acquisizione del titolo di B Dilettanti preso la scorsa estate.  
Lettera dei giocatori, 3 novembre 2010
Come ormai noto a tutti, la Nuova Pallacanestro Napoli SSDRL versa purtroppo, dall’inizio della stagione, in una difficile situazione finanziaria. Ciononostante la squadra ha sempre dimostrato in campo il massimo dell’impegno e della professionalità, non mostrando mai nessun sentore del disagio che purtroppo persiste relativamente alla mancata corresponsione degli emolumenti. In data 14 novembre, nonostante il ritardo di ben 34 giorni sulla prima mensilità, l’avv. Cirillo ha sottoscritto, per concessione della squadra, un accordo di rientro finanziario in deroga alle scadenze contrattuali, stabilendone delle nuove entro le quali la proprietà si impegnava ad effettuare i pagamenti dei primi tre stipendi, contando di rientrare a regime entro il mese di Gennaio, con il pagamento della quarta mensilità. I termini di questo accordo solo sedici giorni dopo la firma sono stati disattesi. Ad oggi, 3 dicembre, la squadra ha percepito solo due terzi della prima mensilità, quando invece avrebbe dovuto ricevere il terzo stipendio (il 30 novembre). Detto accordo prevedeva inoltre l’astensione da qualsiasi prestazione sportiva da parte degli atleti in caso di inadempienza. Malgrado tutto la squadra ha deciso di riprendere gli allenamenti nella giornata di giovedì, per dimostrare ancora una volta, l’attaccamento alla maglia ed il rispetto per i tifosi ed appassionati della Nuova Pallacanestro Napoli, nonché per preparare al meglio, come finora sempre fatto, nonostante le sopraccitate difficoltà, le due impegnative trasferte che attendono la squadra.Tuttavia il team al completo si riserva di prendere ulteriori decisioni laddove non dovesse ricevere significativi riscontri da parte della proprietà.
Gli atleti della Nuova Pallacanestro Napoli 



Dunque, mi trovo per la terza volta in tre anni a scrivere del fallimento di una società cestistica napoletana. Per il secondo anno di fila, non si arriva neanche a mangiare il panettone.
Se vi aspettate spiegazioni su come questo sia possibile, avete sbagliato posto. Quello che è avvenuto a Napoli in queste ultime settimane è per me totalmente inspiegabile. Napo-Rieti veniva da una situazione malata, con metastasi ovunque. Solamente l'illusione di poter rivedere un po' di basket di vertice (quello degli avversari ovviamente) dal vivo aveva spinto qualche centinaio di poveri illusi (me compreso, ovviamente) a seguire le vicende della squadra più disastrata che abbia mai calcato i parquet italiani. A dicembre, dopo mesi di divertentissime (ci tocca ridere su certe cose) vicende societarie, è finita come molti ricordano.
Quest'anno, si diceva, è diverso. Un progetto serio, piccoli passi, partendo dal basso. Si può salire un po' per volta, basta reggere un anno. Ci sono anche gli ultras, felici di vedere una maglia senza torre merlata e un progetto made in Napoli. La squadra gioca bene e vince. Al palazzetto siamo abbastanza, a sta squadra ci teniamo. Ed è finita di merda anche in questo caso, sempre a dicembre.
Non credevo ci riuscissero, ma Papalia e Cirillo sono riusciti a farmi riabilitare Maione.

Non capisco. E' vero, Napoli è una città calcistica. C'è la crisi economica e figurati se ai privati gira di sponsorizzare una squadra di basket. Ma quale squadra di B2 può contare dai 500 ai 700 spettatori fissi nelle gare interne? Le altre squadre non sopravvivono con sponsor minori?
Qua ci troviamo di fronte a un capolavoro. Di fronte a un caso di un presidente a costo zero, che in quattro mesi e mezzo ha cacciato due terzi di una sola mensilità (alla squadra, lo staff eroicamente ha continuato a lavorare aggratis). All'acquisto di un titolo senza cacciare un euro. Il primo pensiero deve appunto andare a giocatori e staff. Eroici, immensi.
Probabilmente si è trattato di un clamoroso salto nel vuoto senza paracadute. E a pagarne le conseguenze saremo ancora una volta noi poveri appassionati e tifosi di basket. Perché quest'altra farsa potrebbe aver messo l'ultimo chiodo sulla bara della pallacanestro napoletana.

venerdì 10 dicembre 2010

Ricomincio da capo

Vivendo a Milano, quest'anno non ho seguito con troppa assiduità le vicende della NPN. Dove la prima N sta per Nuova. Un'occhiata al tabellino la domenica, dopo le partite, qualche commento da parte di Drunkside e poco più.
L'altra settimana, però, mi trovavo a Napoli e ho fatto la mia presenza al PalaBarbuto per il derby con Giugliano.
Mi era mancato. Le chiacchiere con vecchi amici, la lenta transumanza verso il posto, l'attesa della gara mentre i giocatori si riscaldano. La familiarità, per qualcuno "appartenenza", con dei colori che sono in campo a rappresentare sì Napoli, ma un po' anche me.
Tra la Nuova pallacanestro Napoli e le Vecchie non erano solo i colori ad essere comuni. Certo, la Napo-Rieti si allenava con delle canotte amaranto che poco avevano a che fare con la tradizione, ma in campo era sempre biancoazzurra. Le affinità vanno oltre: esclusa la Martos, i risultati in campo sono sempre stati più che buoni, se non ottimi. Vero, ultimamente non il miglior pino sulla vetta del monte della LegaA, ma un decente arbusto in un campionato dignitoso.
Il sostegno del pubblico penso non sia mai mancato. A noi tifosi di Napoli, davvero, bastava solo poter andare al palazzetto.

martedì 7 dicembre 2010

Elogio della "Vanolic"

Dis/Impegno, nella sua preview al campionato, l'aveva indicata come possibile squadra sorpresa del campionato e come sicura squadra simpatia. Al momento i fatti sembrano dargli ragione.
Cremona gioca un bel basket, è il quarto miglior attacco del campionato ed è terza per punti segnati. A guidare questo insolito melting pot italo-slavo, con un pizzico di salsa americana, è il giovane coach sloveno Tomo Mahoric, già giramondo dei parquet, tra gli artefici della favola Lietuvos Rytas.
Una squadra d'attacco, dicevamo. Intanto, la vittoria contro Caserta è arrivata grazie a degli ottimi momenti difensivi, al dominio a rimbalzo (46-37) e ad una piacevolissima circolazione del pallone, con tanti extrapass, che ha portato sempre a buoni tiri.
E così, in una giornata in cui le polveri statunitensi erano bagnate (4 punti Foster, 2 del "bulgaro" Rowland con 1/7 al tiro), abbiamo potuto assistere al manifesto della classe operaia che va in Paradiso. 21+8 per Sekulic, 9+8 per un tenacissimo Drozdov, qualche giocata difensiva di alto livello di Formenti, e soprattutto 13 minuti di altissima qualità per Lorenzo D'Ercole, che si sta scrollando di dosso l'etichetta di "promessa" per fare il primo salto di qualità.
Ma ogni squadra come si rispetti ha bisogno di un leader. E la Vanoli lo ha individuato in una vecchia conoscenza del basket italiano, quel Marko Milic che a 33 anni continua ad essere uno dei migliori (se non il migliore) giocatori di post basso visti in Italia negli ultimi quindici anni. Le sue azioni in vernice e le sue scivolate sulla linea di fondo restano materiale da far visionare allo stremo ai ragazzini che si avvicinano a questo sport.
Mahoric ripete giustamente che è necessario tenere i piedi per terra.
Bisognerebbe spiegarlo a lui...

lunedì 6 dicembre 2010

Giorgio Boscagin uno di me

Lo ammetto: ero scettico. Inizialmente non avevo tutta questa voglia di andare ad Avellino. Per vedere cosa? Una passeggiata sui rimasugli di Teramo? La mia colossale pigrizia spingeva per una domenica sul divano.
Alla fine invece ci siamo messi in moto verso il PalaDelMauro. Diciotto euro per una curva, mortacci loro. Hanno fatto bene i teramani a restare a casa. Almeno però si vede bene.
La cronaca, come sempre, la potete leggere altrove. Noi ci limitiamo ad alcune annotazioni.

AVELLINO: male, malissimo. A lungo fossilizzata sul tiro da 3, è fortunata che Dean trova il primo tempo della sua vita (sette triple consecutive). L'attacco si basa sull'improvvisazione più totale, la difesa spesso consiste nel "facciamo tirare gli avversari così poi tocca a noi". Scelta che potrebbe anche avere un senso, se almeno poi corressero, anziché attaccare a difesa schierata. Un plauso a Vitucci, però, per il coraggio di aver levato un catastrofico Green al 25simo (-15 di plus/minus) e non averlo più rimesso, anche se forse si poteva fare un tentativo con lui e Spinelli contemporaneamente in campo. Troppo leggeri? Vero, ma 20 minuti di Lauwers sono troppi. Spinelli (+14 di plus/minus, 9 assist) ottimo per 19 dei 20 minuti giocati, mettendo in ritmo tanto Dean quanto finalmente Troutman. Poi forza una tripla e sugli ultimi possessi si lascia andare a passaggi poco piacevoli in una gara punto a punto. Troutman... mamma mia, io lo adoro ma non c'era proprio. Sonnacchioso a rimbalzo, soft in attacco. Non era lui. Meglio Johnson, sottoutilizzato. Thomas... mah, a me lui piace parecchio, ma nel primo tempo si limita al compitino, facendo il tiratore sugli scarichi. Rientra più vivace, riceve qualche pallone in post, attacca di più il canestro.
Comunque nel complesso una squadra che con quel roster potrebbe fare MOOOOOOOOLTO meglio.

TERAMO: bello vederli festeggiare a fine gara come avessero vinto l'Eurolega, quasi increduli. Il gruppo c'è, il talento resta pochino, i buchi son tanti. Però mai dire mai. Il problema principale è in regia: il play lo ha praticamente fatto Diener per buona parte del match, con Zoroski ad agire sugli scarichi. Per carità, niente di male, ma così metti un discreto freno a mano a Drake che fino a prova contraria è il tuo miglior giocatore. Anche quando è entrato Rullo (una decina di minuti discreti) non portava lui palla. Quando poi è toccato a Zoroski condurre i giochi si è visto un po' di casino (maluccio soprattutto quando pressato), nonostante il tabellino alla fine dica 8 assist. Insomma, un ritocchino in regia non sarebbe male, magari affiancando questo mister X a Zoro e Diener. Diciamo che fino al 39simo, con Spinelli dominatore e Avellino vincente, il titolo del post era "l'importanza di avere un play". Passando ai lunghi, Fletcher continua a non appassionarmi ma vabbè. Polonara ha fatto un paio di assist di altissimo livello. Il tabellino recita 4 rimbalzi offensivi ma tre vengono dalla stessa azione in cui ha preso il rimbalzo del suo tiro. Necessita di carne sto ragazzo. Davis... beh, premettendo che non sono un suo grande fan, che la mano fosse ottima si sapeva. Diciamo che se si limita a tirare è un giocatore utilissimo. L'importante è che non faccia altro!
Ottimo il 43-26 a rimbalzo. Quindi, ben venga il 3, ma un ritocchino in regia non sarebbe male.


Man of the match: Giorgio Boscagin. L'ho sempre schifato ma per prendere una palla vagante stava mettendo a repentaglio la vita di un arbitro (finito prima contro la transenna e poi violentemente a terra). Per questo merita stima imperitura.

Nota di colore: il vicino di posto con l'alito rivelatore di un pranzo a base di una sana pasta e fagioli. Difficile dimenticare espressioni come "hanno paura di tirare a porta", "ma perché è sempre palla loro?" (rimessa Teramo dopo canestro di Avellino e timeout Banca Tercas) e "ma c'amma fa' con sti tiri liberi, serve qualche tiro da tre". Il signore in questione, insieme con i due che erano davanti a noi, hanno lasciato il loro posto sul punteggio di 88-88 a pochissimi secondi dalla fine. Mah.
(In generale pubblico piuttosto freddo, a parte gli Original Fans che hanno cantato ininterrottamente).


Fatto sta che io vado a vedere Teramo e la Banca Tercas finalmente vince. Un noto (anche alle forze dell'ordine) blogger mi deve una birra.

domenica 5 dicembre 2010

The Chainsaw Massacre

Inutile provare ad analizzare la gara, anzi, lo facciamo lo stesso. Una violenza carnale.
Forse perdere a Varese è stata una fortuna per Siena, che ha viaggiato quasi a fari spenti sino ad oggi. Oggi, forse, nascondersi sarà più difficile.

venerdì 3 dicembre 2010

Nuova squadra, vecchi problemi

E' incredibile come in questa città non si riesca a fare pallacanestro in maniera sana neanche ai livelli più bassi. I problemi son sempre i soliti.

È ormai destino che la Napoli del basket viva storie tormentate. Mentre la squadra vola nel campionato di B con otto vittorie in dieci partite e un clamoroso secondo posto in classifica per una neopromossa, ora il match più impegnativo la Nuova Pallacanestro Napoli lo deve giocare fuori dal parquet. Dopo aver ottenuto dalla Federbasket lo slittamento al 9 dicembre del pagamento dei debiti Nas, ovvero 59mila euro di tasse sull'ingaggio degli atleti svincolati, il club azzurro è comunque alla canna del gas per ciò che riguarda il pagamento degli stipendi ai giocatori. Lo scadenzario che lo stesso presidente Cirillo aveva proposto agli atleti è stato purtroppo disatteso e quindi sia mercoledì che ieri mattina la squadra non si è allenata, chiedendo le spettanze. Ieri sera, dopo una lunga riunione nello spogliatoio, una parte della rosa di coach Massaro ha effettuato una parziale seduta. Oggi è annunciato un comunicato dei giocatori. Domani intanto c'è la trasferta di Roma e il rendimento potrebbe fatalmente risentirne. Il mancato ingresso del socio Antonio Gallitelli, che doveva mettere nel piatto 160mila euro, è stato forse decisivo per la crisi attuale. Gli sponsor ci sono ma finora non hanno ancora versato un euro. Mentre il marchio Wind è in stand by. Il presidente Antonio Cirillo ha fatto sapere che entro martedì sarà pagata la tranche di stipendi arretrata ma è il saldo dei debiti Nas a preoccupare. Senza quei 59mila euro, la Npn giovedì prossimo sarà esclusa dal campionato. E per Napoli sarebbe l'ennesimo delitto perpretato ai danni dello sport dei canestri.

E ancora

B Dil C: N.P. Napoli, lettera aperta dei giocatori sul caso stipendi

Come ormai noto a tutti, la Nuova Pallacanestro Napoli SSDRL versa purtroppo, dall’inizio della stagione, in una difficile situazione finanziaria.

Ciononostante la squadra ha sempre dimostrato in campo il massimo dell’impegno e della professionalità, non mostrando mai nessun sentore del disagio che purtroppo persiste relativamente alla mancata corresponsione degli emolumenti. In data 14 novembre, nonostante il ritardo di ben 34 giorni sulla prima mensilità, l’avv. Cirillo ha sottoscritto, per concessione della squadra, un accordo di rientro finanziario in deroga alle scadenze contrattuali, stabilendone delle nuove entro le quali la proprietà si impegnava ad effettuare i pagamenti dei primi tre stipendi, contando di rientrare a regime entro il mese di Gennaio, con il pagamento della quarta mensilità. I termini di questo accordo solo sedici giorni dopo la firma sono stati disattesi. Ad oggi, 3 dicembre, la squadra ha percepito solo due terzi della prima mensilità, quando invece avrebbe dovuto ricevere il terzo stipendio (il 30 novembre). Detto accordo prevedeva inoltre l’astensione da qualsiasi prestazione sportiva da parte degli atleti in caso di inadempienza. Malgrado tutto la squadra ha deciso di riprendere gli allenamenti nella giornata di giovedì, per dimostrare ancora una volta, l’attaccamento alla maglia ed il rispetto per i tifosi ed appassionati della Nuova Pallacanestro Napoli, nonché per preparare al meglio, come finora sempre fatto, nonostante le sopraccitate difficoltà, le due impegnative trasferte che attendono la squadra.

Tuttavia il team al completo si riserva di prendere ulteriori decisioni laddove non dovesse ricevere significativi riscontri da parte della proprietà.