venerdì 27 giugno 2008

Draft 2008

La prima cosa da dire è come sono andati i mock. Mi bullo un pochino:


Draftexpress 8/14
Basketblog 6/14 emoticon
Espn 6/14
Buffa 5/14
nbadraft 5/14
nba.com 5/14


Dunque, analizzando la faccenda, direi che è un draft piuttosto strano. Fino alle prime 10 scelte è andato su binari prevedibili, poi è successo di tutto, a parte Lee che alla 22 aveva strappato una promessa dai Magic. La fascia tra la fine del primo giro e l’inizio del secondo è piena di giocatori interessanti, che possono tranquillamente rivestire un ruolo importante. Chalmers a Miami, ad esempio, rischia seriamente di essere il play titolare. Douglas-Roberts un ottimo cambio degli esterni, e così via.


1) Rose a Chicago. E qui poco da dire, scelta che ci sta, qualcuno prepari le valigie.
2) Beasley a Miami. Per rimanerci, questa è la novità. Si saluta Marion per un 5?
3) Mayo a Minnie. Scelta comprensibile, dovrebbe andare a Memphis, dove dubito effettuerà un passaggio nell’intera stagione.
4) Westbrook a Seattle. Per carità, avevano bisogno di un play, ma RW alla 4 è veramente pompatina. In USA piace parecchio, a me sembra stupido.
5) Lopez a Memphis. E poi a Minnesota, dove con Al Jefferson farà una coppia di lunghi ben assortita.
6) Gallinari a NY. Per me è una bella situazione, non si curasse dei fischi e pensasse a giocare.
7) Gordon ai Clippers. Prevedibile, giocatore interessante.
8) Alexander ai Bucks. Milwaukee ha fatto il colpaccio prendendo Jefferson per niente. A sto punto il mio pupillo vedrà il campo più da 4 che da 3, mi sa.
9) Augustin ai Bobcats. E te pareva che Jordan faceva una cosa buona. DJ è valido, ma è basso basso.
10) Brook Lopez ai Nets. Lacrimoni versati, voleva Charlotte. Ma a NJ avrà parecchio spazio.
11) Jarred Bayless ai Pacers. E poi ai Blazers. Bel colpo di Portland, se Bayless capisce che il leader è Roy mettono su un bel repartino.
12) Jason Thompson ai Kings. Lo ignoro.
13) Brandon Rush a Portland. E poi a Indiana. Era una presa discreta per i Blazers, sarà buona per i Pacers, può difendere e coesistere con Tj "gioco a cazzo" Ford.
14) Anthony Randolph ai Warriors. L’atletismo c’è, sapesse giocare a basket sarebbe meglio, ma sono dettagli.


su qualche altra pick
17) Hibbert ai Pacers. E qua è interessante, il ragazzo potrebbe essere una bella steal.
20) Ajinca a Charlotte. Ma Brown sarà contento di sto draft? Un nanerottolo e un gigante con due braccia chilometriche, entrambi parecchio grezzi.
23) Koufos ai Jazz, altra bella scelta al draft per Utah. Il ragazzo crescerà sotto le cure di Sloan.
24) Ibaka ai Sonics. Mah.
25) Batum ai Rockets e poi a Portland. Pritchard, genio del male, rischia di aver colmato il buco nella posizione 3 e aggiunge tanto atletismo.
27) Arthur ai Blazers e poi a Memphis. Mi sa che il ragazzo avrà parecchi minuti, è l’unica vera bestia tra i lunghi Grizzlies.
28 ) Greene ai Grizzlies. Altra sceltina buona, se Mayo gli passa la palla. Era la scelta dei Lakers, gli poteva servire.

giovedì 26 giugno 2008

Tonight Is The Night


Volevo aggiornare il mock ma le variabili sono così tante che m’è venuto il mal di testa. Il nodo dovrebbe essere Seattle con la 4: se prenderà uno tra Bayless e Westbrook tanto quanto il draft potrebbe porsi su binari prevedibili; se invece dovesse buttarsi su Lopez (e i Grizzlies su Love) i lunghi di alta fascia finirebbero e sarebbe il casino totale. Visto che le previsioni sono saltate, a questo punto andiamo avanti con le speranze. E’ un draft strano, perché a parte 3/4 giocatori (e ci metto il Gallo), sono tutti elementi che andrebbero scelti 10 scelte dopo quella effettiva. Buoni giocatori, ma pochi fenomeni. Insomma, le speranze. Per quanto riguarda Gallinari, non mi interessa la scelta. Basta che vada in una realtà che creda in lui e che abbia un progetto. Le migliori mi sembrano i Knicks, i Nets e direi anche i Blazers, ma dubito arrivi alla 13. Poi ci sono i miei pupilli: Joe Alexander dovrebbe andare ai Bucks con la 8, Chris Douglas-Roberts è a fine primo giro, una posizione ideale per lui, che potrà contribuire da subito in una realtà vincente. Ovviamente non cito Rose che ormai è destinato a Chicago. In bocca al lupo al Gallo e vediamo come va!

lunedì 23 giugno 2008

Mock draft 3.0 (e basta!)


A pochi giorni dal draft, ecco il mio ultimo mock. Spero di azzeccarne almeno una!


1) CHICAGO BULLS: Derrick Rose. Ormai pare definitivo, e vorrei anche vedere. Nativo proprio della Wind City, prototipo della point guard del 2000, è l’unico giocatore del draft sul quale metterei la mano sul fuoco.
2) MIAMI HEAT: Michael Beasley. Testa pazza, talento a grappoli, però Miami potrebbe darlo via per Mayo, che tanto piace a Wade (e a sorpresa anche a Riley).
3) MINNESOTA TIMBERWOLVES: OJ Mayo. Eccallà. Le cose sono due: o si scende per prendere Lo-Lo (Love o Lopez), o si prende Mayo. A quel punto le soluzioni sono ancora due: lo si scambia con Miami per Beasley che con Jefferson formerebbe una frontline leggera ma di talento offensivo da stroppicciarsi gli occhi, o lo si tiene e gli si affidano le sorti della franchigia (assieme a Big Al ovviamente).
4) SEATTLE SONICS: Jarred Bayless. Servirebbe un lungo, ma probabilmente alla fine i Sonics metteranno un altro cavallo nel motore. Non sarà mai un fenomeno ma può avere un discreto impatto realizzativo sin dalla prima stagione. Poi bisogna vedere se progredirà, soprattutto come comprensione del gioco.
5) MEMPHIS GRIZZLIES: Kevin Love. scelta complicata a dir poco, l’ideale sarebbe cercare di muoversi da questa specie di limbo in cui rischi di sprecare una scelta altina per un giocatore che non sposta. Love è un giocatore tecnicamente delizioso, ma a livello Nba rischia di non avere impatto, a causa del fisico adiposo e dell’atletismo scarso. L’arrivo di Marc Gasol rilancia l’ipotesi Gordon, ma sono troppo pigro per cambiare tutto il mock.
6) NEW YORK KNICKS: Russell Westbrook. Non mi fa impazzire, già l’ho scritto, però con Jamal Crawford può coesistere.
7) LOS ANGELES CLIPPERS: Eric Gordon. Potrebbero buttarsi su un play (Westbrook se non lo prendono prima o Augustin), ma potrebbero arrivarci anche tramite trade (Maggette ruba spazio a Thornton). In tal caso, Gordon è un gran bel realizzatore.
8 ) MILWAUKEE BUCKS: Joe Alexander. Bucks che non vogliono correre il rischio di un nuovo caso-Yi e allora si buttano su un giocatore perfetto per Skiles. E’ un mio pupillo, sa segnare, è un atleta super, ha la mentalità vincente e grande etica del lavoro.
9) CHARLOTTE BOBCATS: Brook Lopez. Workout e prove atletiche lo hanno fatto scivolare parecchio. Resta un lungo dai buoni fondamentali e dal discreto senso per la stoppata. In coppia con Okafor (se rimane) può fare bene.
10) NEW JERSEY NETS. Danilo Gallinari. Giocatore già pronto, l’ideale da affiancare a un play come Harris e a un pacchetto lunghi in crescita (Boone, Sean Williams). Il leader è Carter e quindi non faranno grandi cose, ma vien fuori una discreta squadra da corsa.
11) INDIANA PACERS: Dj Augustin. Play tascabile, magari non l’ideale da accoppiare a Dunleavy ma che può avere un buon impatto.
12) SACRAMENTO KINGS: Darrell Arthur. O perlomeno, io prenderei lui, giocatore di fisico, una bella bestiolina da affiancare a Hawes. Le voci lo danno in calo ma i Kings potrebbero buttarsi su un giocatore più di prospettiva, in particolare Randolph, che però a mio avviso ha il difetto di non saper giocare a basket.
13) PORTLAND TRAIL BLAZERS: Alexis Ajinca. Toh, mettiamoci una sorpresa e i Blazers ti vanno a prendere un altro settepiedi! Sembra che il francese sia più pronto di quanto si pensi e allora può essere un giocatorino interessante da far crescere con relativa calma.
14) GOLDEN STATE WARRIORS: Donte Greene. Mi sembra un buon giocatore per Nelson, innamorato del suo tiro da fuori, andrebbe a coprire qualche buco che rischia di crearsi nel roster dei Warriors.

sabato 21 giugno 2008

Prossimamente in Europa?

Ecco un elenco di giocatori in uscita dal college che potrebbero fare gola ai gm europei e che mi piacciono particolarmente!

JASON RICHARDS, insieme a Curry il fautore della favola Davidson al torneo NCAA. Miglior assistman del basket universitario, sa anche segnare da fuori. Giocatore di fosforo. SEAN SINGLETARY, piccolo play dal gran tiro in uscita da Virginia. MIKE TAYLOR, altro giocatore del sottobosco. In America lo passano, in Europa può venire su bene come giocatore da quintetto. BRIAN ROBERTS, gemma nascosta del basket NCAA, ma le ultime prestazioni hanno fatto girare più di una testa. Crivella la retina che è un piacere. MARK TYNDALE, bel realizzatore, va anche a rimbalzo. Viene dallo stesso college di Greer. LESTER HUDSON, vabbè, questo va al secondo giro sicuramente, inutile metterlo. guardate le cifre. sì, sono esatte. JR GIDDENS, 2/3 magari non affidabilissimo come temperamento ma in grado di mettere su bei numeri. GARY FORBES, ecco il 3 che vi serve. Gran talento offensivo, zompa parecchio. JAMES GIST, 4 in uscita da Maryland, con un’apertura alare clamorosa. DAVON JEFFERSON, compagno di squadra di Mayo e Hackett a USC. Si è dichiarato al draft, ha scelto un agente, ha fatto dei provini di merda e ora è fottuto. Ma il talento c’è. PAT CALATHES, questo per me è fatto per l’Europa. Un bel 4 biancone con una mano morbida morbida visto che nasce come 3. Sta mettendo su muscoli e chili, ha l’atletismo. Vitor approved. JOSH DUNCAN, altro pupillo, è un giocatore intelligente e dotato della piacevole caratteristica di elevare il proprio rendimento quando conta. In Europa può essere un gran bel 4. DERRICK CARACTER, la nemesi di Padgett (vd. sotto). Scemo, ma scemo sul serio, ha deciso di dichiararsi al draft nonostante nessuno se lo filasse. Ora probabilmente non sarà scelto ma non tornerà al college perché Pitino e i suoi compagni ne hanno abbastanza di lui, visto che ha comunicato la decisione a stagione ampiamente in corso. Ma in Europa con quel corpo può far bene. CHARLES RHODES, 4/5 di Mississipi State. Questo è una bestia. SASHA KAUN, cambio dei lunghi nella Kansas campione NCAA. OTHELLO HUNTER, era il cambio di Oden due anni fa. Quest’anno ha avuto più spazio, altra bestia, ma potrebbe essere scelto al secondo giro. DAVID PADGETT, l’intelligenza. Passatore clamoroso dal post, gran difensore, ha giocato a Lousville con Pitino e questo la dice lunga. Con una squadra di realizzatori lui può fare quello dotato di cervello.

mercoledì 18 giugno 2008

The Truth? Celtics superiori



E così finisce con la vittoria dei Celtics e l’esperimento del Big Three si rivela un successone. Non pensavo potessero vincere già dal primo anno, ma gli innesti nel corso d’opera (PJ Brown su tutti) e la rapida crescita dei vari Rondo, Powe e Perkins, avvantaggiati anche dal giocare con quei tre, hanno accelerato il processo. Boston vince perché aveva una fame senza precedenti: squadra a digiuno da anni, composta da giocatori alla disperata ricerca del loro primo anello. L’intervista post-gara di Garnett spiega bene quanto fosse desiderato questo titolo. Boston vince perché ha la miglior difesa, che si sa, fa vincere i titoli. Bryant contenuto, Gasol e Odom idem. I Lakers possono essere felici guardando al futuro. Non sono perfetti, a partire dal loro leader, dovranno vedere come reinserire Bynum con Odom che da 4 al fianco di Gasol ha giocato il miglior basket della sua carriera. Ma con un 3 di medio livello (può esserlo Ariza) e un paio di veterani da tenere in caldo per i playoff, l’anno prossimo possono dire la loro. Spurs permettendo, visto che sarà un anno pari! :D

lunedì 16 giugno 2008

Perdiamo un altro pezzo…



E così lascia Napoli anche un altro dei pezzi della grande annata della Carpisa. Il prossimo sarà Mason Rocca, l’ultimo reduce di quella squadra che incantò mezza Italia, portandoci alla Coppa e a una semifinale playoff di grande intensità. Bucchi lascia Napoli e sembra destinato alla nuova Milano, dove può trovare un ambiente adatto con un presidente come Armani e un gm come Zanca. Un ambiente adatto perché può finalmente allenare in tranquillità, senza scioperi e malcontenti vari, e con un budget di alto livello.

Non ho mai amato molto Bucchi. Ritengo che il suo gioco sia "povero" e basato sull’inventiva di singoli eccellenti. Predilige i play "non-play", in grado di segnare tanto, come Jenkins e Greer. Non ho visto giocatori progredire con lui in questi anni (Rocca è un’eccezione, ma il merito è soprattutto del pivot e della sua mentalità), ritarda i timeout, si fossilizza sulle rotazioni. A Roma non lo amano, e non ha vinto con una squadra fortissima. A Napoli se ne va (giustamente) da eroe, con in saccoccia una promozione, una Coppa Italia, una qualificazione all’Eurolega e una alle Top16 sfuggita all’ultimo tiro in quel pastrocchio che fu Napoli-Treviso. Ma forse quest’anno abbiamo assistito alla sua migliore stagione, perché riuscire a salvare una squadra ridotta in queste condizioni, e portarla al ridosso dei playoff (e se gli stipendi fossero arrivati, forse anche più su), è stato un vero e proprio miracolo.

Di conseguenza, per quanto possa non condividere certi aspetti del suo modo di allenare, ringrazio e mi levo il cappello. In bocca al lupo.

sabato 14 giugno 2008

Game 4

Probabilmente abbiamo avuto la dimostrazione del celebre detto "l’attacco stacca i biglietti, la difesa fa vincere le partite". La dimostrazione è arrivata con il layup decisivo di Ray Allen, che ha battuto Vujacic e ha trovato una voragine a centroarea. Due facili e partita in cassaforte per i Celtics. Abbiamo assistito alla più grande rimonta avvenuta nella storia delle finali, ed è incredibile che un coach scafato come Jackson e un giocatore pieno di cattiveria agonistica come Bryant abbiano permesso a Boston di rientrare (in trasferta!) dal -24. E invece è successo, i Lakers hanno continuato a non trovare le contromisure per il quintetto piccolo dei Celtics, e Boston nel momento decisivo ha visto i suoi giocatori tirare fuori il meglio: Garnett, in questa serie tendente ad accontentarsi troppo del jumper, si è avvicinato a canestro, Allen e Pierce hanno messo canestri importanti e The Truth ha tirato fuori una gran difesa contro Bryant, House ha messo quei tiri che nel primo tempo aveva sbagliato, Posey è stato decisivo con alcuni canestri di puri coglioni.


Eppure i Lakers avevano giocato un primo tempo sontuoso, di squadra, con Bryant che decideva di tirare poco (maluccio) e di far segnare (tanto) i compagni. Radmanovic trovava canestri da fuori, Gasol pronto sugli scarichi, persino Ariza offriva il suo contributo in attacco, oltre al solito lavorone difensivo. Odom, poi, faceva ammattire nientemeno che Garnett. Ma nel terzo quarto qualcosa s’è rotto. 

giovedì 12 giugno 2008

White Men CAN Jump

E’ uno dei miei pupilli per il prossimo draft, si chiama Joe Alexander e ha guidato West Virginia al Torneo Ncaa fino all’eliminazione con Xavier, chiusa con un 18+10. Ala piccola, dalle doti atletiche impressionanti (vedrete più giù) evidenziate ulteriormente nei workout, ha un favoloso gioco dai 4/5 metri, da dove trova spesso il canestro. Ha visione del gioco, va a rimbalzo, regge i contatti. Ma soprattutto è un modello positivo, si fa continuamente un mazzo tanto per migliorarsi e non fugge le responsabilità. Certo, c’è qualche difetto in ottica Nba: poca mobilità laterale che lo porta a perdere mezzo passo contro i piccoli più rapidi, tiro dalla lunga distanza che va ma spesso non viene. Però può diventare un bel giocatore di complemento, assolutamente da quintetto, specie se arriva in una squadra già con elementi positivi (chi ha detto Portland?). Un Gallinari con minor talento offensivo (comunque buono) ma più atletico. E per spiegare il titolo, ecco una foto…


 

sabato 7 giugno 2008

Gara 1

Che difesa i Celtics nell’ultimo quarto! Dunque su Bryant single coverage, con alternanza tra Allen, Pierce (quando era in campo, tra problemi di falli e infortunio) e Posey. Boston è riuscito non farlo entrare più di tanto, anche se mi sembra che lo stesso bisteccone abbia preferito affidarsi essenzialmente al jumper. Bryant s’è preso (quasi sempre) buoni tiri ma non sono entrati (2/8 nel primo quarto). Bella prova di Fisher, con alcuni bei canestri, anche se ha sofferto contro le scorribande di un Rondo positivo anche se un po’ impreciso. Gasol è finito spesso contro Garnett (immarcabile per buona parte del match), e la differenza è veramente palese. Meglio in attacco, ma come sempre è più efficace se lo si serve in movimento, vista anche la stazza di Perkins. Credo che Jackson debba trovare il modo di proteggerlo di più perché l’accoppiamento è veramente proibitivo.
Allen sembra un altro giocatore rispetto all’inizio dei playoffs, non solo tira meglio, ma è pronto in difesa e anche più reattivo in tutto quello che fa. Chi continua a piacermi davvero parecchio è Leon Powe, sto ragazzo continua a fare un sacco di cose utilissime e prendere rimbalzi importanti. E devo dire che s’è visto anche un Cassell diverso, con addirittura uno sfondamento subito da Bryant e delle gran giocate.
Gara-2 per i Lakers sarà fondamentale, non possono permettersi di andare allo Staples sullo 0-2. Credo possano vincere, dipende dalle condizioni fisiche di Pierce (che i Lakers non sanno come marcare) e Perkins.

15 anni fa…


Probabilmente il miglior giocatore europeo di sempre. Di sicuro il primo a registrare un impatto così decisivo in Nba. Lo tributerò rivedendo la finale di coppa Real Madrid-Caserta, dove scrisse 63. In realtà l’anniversario era ieri ma non c’ero :D

mercoledì 4 giugno 2008

Mock draft 2.0

Aggiornamento del mock, dopo il predraft di Orlando, le prove fisiche. Ieri sono iniziati i workout. Qui la prima versione.


1) CHICAGO: Derrick Rose. E’ quello che più ha impressionato, oltre a quello che ha fatto nel torneo Ncaa, per i primi provini e per l’umiltà dimostrata in questi giorni e durante le interviste. L’idea che sarà lui il numero 1 si consolida.
2) MIAMI: Michael Beasley. Attenzione perché le misurazioni gli hanno tolto parecchi centimetri. Di conseguenza, potrà giocare PF ma l’incertezza sul ruolo aumenta. Teoricamente è un 3 ma la difesa è rivedibile, figuriamoci in quella posizione. La testa inoltre non sembra appostissimo. Però il talento gronda, ma le possibilità di una cessione della scelta sono altine. Con Riley non si scherza.
3) MINNESOTA: OJ Mayo. La sorpresa, per chi ha visto le partite di USC, è che è un attaccante sopravvalutato e un difensore sottovalutato. Potrebbero venire fuori cose interessanti da lui e Jefferson. Sennò Lopez con Mayo alla 5.
4) SEATTLE: Jarred Bayless. L’alternativa è sempre Lopez, di cui scriverò dopo, ma come già detto i Sonics dovrebbero andare su sto ragazzo che però alle misurazioni ha dimostrato di avere braccia molto corte.
5) MEMPHIS: Brook Lopez. Oddio, teoricamente vicino a Darko io ci vedrei un ragazzone più cattivo. Possibile cedano la scelta, comunque l’ex Stanford ha mostrato finora buoni movimenti ma evidenti difficoltà sul piano atletico.
6) NEW YORK: Russell Westbrook. Stanno spingendo parecchio per il play di UCLA. Può però rendere bene con Crawford.
7) LA CLIPPERS: Eric Gordon. Sì in quel ruolo hanno già Mobley, ma ormai ha una certa età. Se scambiano Maggette per un buon play (quindi non TJ Ford) si trovano con una discreta squadra.
8 ) MILWAUKEE: Danilo Gallinari. Non mi sta piacendo come si sta comportando Gallinari finora: ancora non si sa che provini terrà, sembra voglia farne pochi quando a mio avviso gli converrebbe farsi vedere un po’ da tutti. Colpa delle sirene di Armani? Ai Bucks comunque c’è un buco come 3, ed eccolo qui. Comunque in questa fase le quotazioni degli europei scendono spesso, vediamo con i primi provini.
9) CHARLOTTE: Kevin Love. Come previsto ha un po’ di ciccia addosso, ma i fondamentali sono quelli che sono.
10) NEW JERSEY: Anthony Randolph. Offensivamente è tutto da sgrezzare, ma è un giocatore selvaggio, in una squadra da corsa con Harris, Carter ed eventualmente Jefferson ci sta tutto.
11) INDIANA: DJ Augustin. E’ ancora più piccolo di quanto si pensasse, ma i Pacers hanno bisogno di un play.
12) SACRAMENTO: Donte Greene. Nonostante il drammatico risultato alla panca, nel camp di Orlando ha fatto vedere gran belle cose. Oppure Arthur con Greene alla 14.
13) PORTLAND: Joe Alexander. Il ragazzo piace sempre di più, le prove atletiche sono andate da favola. Con McMillan potrebbe trovarsi benissimo, perché ha talento, coglioni ed un’immensa etica lavorativa.
14) GOLDEN STATE: Darrell Arthur. Per i motivi già detti.

martedì 3 giugno 2008

Voglia di vincere



La foto sopra (non proprio piacevole a vedersi, lo ammetto) rappresenta il motivo per cui non indico i Lakers come favoriti indiscussi. In realtà ad oggi ritengo L.A. mentalmente più forte di Boston, grazie a playoff condotti con autorità contro una squadra ostica come i Jazz e a quelle vecchie volpi degli Spurs. E se Bryant è riuscito a tirare con ottime percentuali in una serie in cui era marcato da uno dei migliori difensori del campionato (e anche da uno dei più sporchi), che lo ha costretto a fossilizzarsi sul jumper affidabile invece che penetrare, vuol dire che il 24 di fame ne ha ancora di più di quanto si pensasse. Ed è proprio il jumper di Bryant la questione principale. I Celtics non potranno difendere su di lui come hanno fatto su LeBron James, tenendolo lontano dal canestro con raddoppi forti e costringendolo al tiro da fuori o allo scarico. Bryant ha percentuali da lontano di gran lunga migliori di James, il suo jumper è il più letale della lega, e ha compagni che sanno sfruttare i suoi scarichi (Fisher, Vujacic, Radmanovic da fuori). A questo punto è probabile che su Bryant vedremo molto single coverage, da parte di Pierce e di Posey, che però non vedrà molto il campo se Allen continuerà quanto fatto nelle ultime due gare. Il duello più interessante, però, potrebbe essere quello che vede Odom e Garnett. E la chiave sembra essere Lamar, che dovrà tenere a bada quella specie di Hulk che vedete nella foto, affamato d’anelli ancora più di Bryant (se possibile), evitando di fare da play aggiuntivo (se non principale) come a suo solito. Contemporaneamente dovrà impegnarlo nella propria metà campo, con il suo gioco dentro-fuori, perché Garnett è il miglior difensore dei Celtics anche in aiuto, e tenerlo lontano dal canestro vorrebbe dire creare spazio per Bryant. Vedremo.