sabato 11 dicembre 2010

Il presidente a costo zero

Innanzitutto, permettemi un piccolo riassunto delle puntate precedenti.


Antonio Cirillo, presidente Nuova Pallacanestro Napoli, 6 luglio 2010
 “Ad un certo punto della passata stagione, mi fecero notare che la mia era diventata la prima squadra cittadina. Ebbi un sussulto d’orgoglio. Tempo dopo, seppi che la Fip stava per lanciare l’iniziativa legata alla creazione della cosiddetta lega di sviluppo. Fu in quel momento che capii che era possibile dar luogo a questo progetto”.
Amedeo Salerno, presidente Coni prov. Napoli, 6 luglio 2010
“L’anno scorso non mi sono fatto vedere, perché avevo le mie perplessità su quel progetto. Quest’anno ero indeciso (perché?, nda), ma alla fine ho deciso di venire a testimoniare con la mia presenza il sostegno a questa iniziativa che ritengo sia più che mai valida”.
 Antonio Cirillo, La Stampa, 15 ottobre 2010
«Il progetto pone le sue radici nell’interesse che questa città ha per il basket – ha spiegato il presidente -. Partendo da una tradizione gloriosa si pone l’obiettivo di riportare, in tempi verosimilmente brevi, una società napoletana ai massimi livelli del basket nazionale, cosa che ad oggi può sembrare solo un sogno».
Francesco Carotti, La Stampa, 15 ottobre 2010
Manca ancora un main sponsor, ma a breve si potrebbe chiudere un accordo con una azienda del fotovoltaico (...) Insomma, il progetto stavolta è serio. A testimoniarlo è anche la notizia che la Nuova Pallacanestro Napoli ha intenzione di acquistare i trofei della Basket Napoli (uno scudetto di LegaDue e una Coppa Italia), che saranno messi all’asta per coprire (parte) dei debiti della vecchia società. Un segnale importante teso a dare continuità ad un progetto ambizioso. 
Nicola Alfano e Antonio Cirillo, Il Roma, primi giorni di novembre 2010
Come annunciato non più di cinque giorni fa dal presidente Cirillo, questa sarà la settimana degli sponsor e del pagamento degli stipendi arretrati. «Stiamo cercando di costruire qualcosa d’importante – continua Cirillo – e l’arrivo di questo nuovo sponsor è emblematico del grande interesse che la Npn sta riscuotendo. Ora non resta che formalizzare l’accordo col main sponsor che spero di poter presentare tra giovedì e venerdì a margine di una conferenza stampa in cui chiariremo quanto accaduto nella scorsa settimana».
 Michele Giordano e Nicola Alfano, Il Roma, 11 novembre 2010
A furia di gridare al lupo al lupo nessuno gli diede più retta. Piccolo accenno ad uno dei racconti più celebri per introdurre le novità di casa Np Napoli. Doveva tenersi quest’oggi, stando alle promesse delle scorsa settimana del presidente Cirillo, la conferenza stampa di presentazione del main sponsor ma, a quanto pare, l’atteso annuncio è stato rinviato a data da destinarsi, come sottolineato dal responsabile dell’ufficio marketing della Npn Michele Giordano: «Non presenteremo il main sponsor in questo fine settimana – commenta Giordano – e questo perché non ci sono i presupposti per poterlo fare». Tradotto in soldoni prima bisognerà pagare gli stipendi arretrati: «Una cosa è certa – continua Giordano – il presidente Cirillo ci ha messo soldi e faccia per riportare il basket a Napoli circondandosi di grandi professionisti e facendo diversi sacrifici. La squadra va forte ed al PalaBarbuto oltre che ad un buon basket tutti stanno ammirando un’organizzazione da serie A. Eppure ad oggi l’imprenditoria napoletana vera e propria non ha risposto come si sperava nonostante l’intervento dei vertici della Fip campani».
Nicola Alfano, Il Roma, 3 dicembre 2010

Come un castello di sabbia la Np Napoli pare venir giù poco alla volta. Debiti, bugie e colpi di scena sono oramai all’ordine del giorno in casa della neonata società partenopea. Un film già visto, arricchito stavolta dalla deflagrazione della “bomba stipendi”. In settimana, infatti, capitan Di Lembo e compagni si sono allenati a singhiozzo in segno di protesta nei confronti del presidente Cirillo che, in barba all’accordo preso col team alla vigilia del match con Sassari, non è riuscito ancora a regolarizzare i pagamenti arretrati. Un patto d’onore non mantenuto dall’amministratore delegato della Npn che ha portato alla “quasi serrata” dei giocatori, ieri in campo a ranghi ridotti. Una scelta a cui si aggiunge, con responsabilità ed attaccamento alla maglia, la decisione di scendere regolarmente in campo domenica, nonostante tutto, a Roma. La situazione però rischia di precipitare da un momento all’altro con le banche non più disposte a concedere credito all’avv. Cirillo atteso al saldo dei debiti e dei Nas alla Fip. Una situazione debitoria da aggiornare continuamente al pari di un bollettino di guerra, aggravata ulteriormente dai 35mila euro che Cirillo deve ancora versare nelle casse del presidente del Battipaglia, Giancarlo Rossini, per perfezionare l’acquisizione del titolo di B Dilettanti preso la scorsa estate.  
Lettera dei giocatori, 3 novembre 2010
Come ormai noto a tutti, la Nuova Pallacanestro Napoli SSDRL versa purtroppo, dall’inizio della stagione, in una difficile situazione finanziaria. Ciononostante la squadra ha sempre dimostrato in campo il massimo dell’impegno e della professionalità, non mostrando mai nessun sentore del disagio che purtroppo persiste relativamente alla mancata corresponsione degli emolumenti. In data 14 novembre, nonostante il ritardo di ben 34 giorni sulla prima mensilità, l’avv. Cirillo ha sottoscritto, per concessione della squadra, un accordo di rientro finanziario in deroga alle scadenze contrattuali, stabilendone delle nuove entro le quali la proprietà si impegnava ad effettuare i pagamenti dei primi tre stipendi, contando di rientrare a regime entro il mese di Gennaio, con il pagamento della quarta mensilità. I termini di questo accordo solo sedici giorni dopo la firma sono stati disattesi. Ad oggi, 3 dicembre, la squadra ha percepito solo due terzi della prima mensilità, quando invece avrebbe dovuto ricevere il terzo stipendio (il 30 novembre). Detto accordo prevedeva inoltre l’astensione da qualsiasi prestazione sportiva da parte degli atleti in caso di inadempienza. Malgrado tutto la squadra ha deciso di riprendere gli allenamenti nella giornata di giovedì, per dimostrare ancora una volta, l’attaccamento alla maglia ed il rispetto per i tifosi ed appassionati della Nuova Pallacanestro Napoli, nonché per preparare al meglio, come finora sempre fatto, nonostante le sopraccitate difficoltà, le due impegnative trasferte che attendono la squadra.Tuttavia il team al completo si riserva di prendere ulteriori decisioni laddove non dovesse ricevere significativi riscontri da parte della proprietà.
Gli atleti della Nuova Pallacanestro Napoli 



Dunque, mi trovo per la terza volta in tre anni a scrivere del fallimento di una società cestistica napoletana. Per il secondo anno di fila, non si arriva neanche a mangiare il panettone.
Se vi aspettate spiegazioni su come questo sia possibile, avete sbagliato posto. Quello che è avvenuto a Napoli in queste ultime settimane è per me totalmente inspiegabile. Napo-Rieti veniva da una situazione malata, con metastasi ovunque. Solamente l'illusione di poter rivedere un po' di basket di vertice (quello degli avversari ovviamente) dal vivo aveva spinto qualche centinaio di poveri illusi (me compreso, ovviamente) a seguire le vicende della squadra più disastrata che abbia mai calcato i parquet italiani. A dicembre, dopo mesi di divertentissime (ci tocca ridere su certe cose) vicende societarie, è finita come molti ricordano.
Quest'anno, si diceva, è diverso. Un progetto serio, piccoli passi, partendo dal basso. Si può salire un po' per volta, basta reggere un anno. Ci sono anche gli ultras, felici di vedere una maglia senza torre merlata e un progetto made in Napoli. La squadra gioca bene e vince. Al palazzetto siamo abbastanza, a sta squadra ci teniamo. Ed è finita di merda anche in questo caso, sempre a dicembre.
Non credevo ci riuscissero, ma Papalia e Cirillo sono riusciti a farmi riabilitare Maione.

Non capisco. E' vero, Napoli è una città calcistica. C'è la crisi economica e figurati se ai privati gira di sponsorizzare una squadra di basket. Ma quale squadra di B2 può contare dai 500 ai 700 spettatori fissi nelle gare interne? Le altre squadre non sopravvivono con sponsor minori?
Qua ci troviamo di fronte a un capolavoro. Di fronte a un caso di un presidente a costo zero, che in quattro mesi e mezzo ha cacciato due terzi di una sola mensilità (alla squadra, lo staff eroicamente ha continuato a lavorare aggratis). All'acquisto di un titolo senza cacciare un euro. Il primo pensiero deve appunto andare a giocatori e staff. Eroici, immensi.
Probabilmente si è trattato di un clamoroso salto nel vuoto senza paracadute. E a pagarne le conseguenze saremo ancora una volta noi poveri appassionati e tifosi di basket. Perché quest'altra farsa potrebbe aver messo l'ultimo chiodo sulla bara della pallacanestro napoletana.

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