sabato 29 agosto 2009

La federazione dei cachi?

Da “La Tribuna”

Clamorosi retroscena emergono sul caso-Kalnietis: il ricorso della Benetton non è mai arrivato alla Fiba, a quanto pare per colpa della Fip. Insomma, oltre al danno pure la beffa: una storia di ordinaria burocrazia. Da quest’anno una regola impone che nella gestione delle cause internazioni sia la federazione nazionale a far da tramite tra il club e l’organizzazione europea. Ebbene, la Benetton il 31 luglio, con largo anticipo rispetto alla «dead line» del 10 agosto, aveva pagato i 1500 euro previsti dalla tassa per il ricorso e spedito a Roma l’incartamento, ricevendo an-che la conferma dell’avvenuto arrivo. Da quel momento nessuna notizia, finché sei giorni fa la Fiba scrive alla Benetton, e per conoscenza allo Zalgiris, di non aver visto ancora nulla: tempo scaduto. E’ evidente che il ricorso della Benetton, partito regolarmente da Treviso ed arrivato a Roma, giace dimenticato in qualche cassetto dell’ufficio tesseramenti. E’ presumibile che in Ghi-rada avranno un diavolo per capello e che si sentiranno ulteriormente presi per i fondelli in una vicenda dai toni grotteschi, diventati ora kafkiani, dove un ragazzo di 20 anni che a marzo aveva firmato un triennale con Treviso decide improvvisamente di restare in patria, convinto dai quattrini del magnate russo Romanov e facendosi beffe anche del suo procuratore Capicchioni, ed ora una banale dimenticanza di un addetto, un episodio comunque molto antipatico, sta mandando a monte il lavoro di un club che pretende solo che gli siano riconosciuti i propri diritti: se il ricorso fosse arrivato e la Fiba avesse dato ragione a Treviso il triennale firmato da Kalnietis (che come giocatore ormai non interessa più) avrebbe potuto essere adeguatamente monetizzato, (si.fo.)

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