giovedì 10 settembre 2009

Sgambatella (Brindisi-Napoli)

Premettiamo che ruotare in 7 o in 8, che è già faticoso durante la stagione, dopo una settimana scarsa di preparazione costituisce un handicap tale da rendere “osservabile” solo la prima metà di partita.


Nel panoramico palazzetto di Potenza, Brindisi batte Napoli 73-58, guidata da un Crispin di classe superiore, il solito Radulovic ed un buon Bryan. Detto ciò, l’abbiamo masochisticamente vista in differita su una rete satellitare. Che attaccamento.


Inizio disastroso di Napoli, sia in difesa (pick’n’pop Crispin-Radulovic e Omar Thomas scatenato a rimbalzo) che in attacco, complice la classica sindrome di inizio stagione del “provare ad eseguire” senza conoscenza e condizione, piuttosto che giocare. Un timeout del prof sembra migliorare le cose, e Napoli tiene discretamente il campo fino a metà gara.


Ci è piaciuto il fatto che ad ogni azione ci fossero tagli, anche in backdoor, segno che si sta provando a dare un’organizzazione e un equilibrio tra il dentro e il fuori.


Per quanto riguarda i singoli: Muurinen si farà amare, perché sa rendersi utile in molti modi e può anche portare qualche buon punto alla causa.


Kruger ha un tiro micidiale: quando tutto manca palla a lui dai 7 metri. In realtà ha alternato buone idee a cazzate, e sembra avere il vizio di chiudere prematuramente il palleggio. Nonostante non sia un grande atleta, può essere pericoloso in contropiede. Fatica in difesa, anche se contro Crispin avrebbero faticato in tanti.


Reynolds è il giocatore più talentuoso della compagine, ma oggi è stato servito solo fuori dagli schemi e/o allo scadere dei 24 secondi: una specie di Mr Wolf dei poveri. Non si può prescindere dal suo coinvolgimento in attacco.


Allred, reduce dal blog-gate, ha mostrato più ombre che luci. Le luci sono le buone mani (bel semigancio sinistro) mentre le ombre sono la presenza a rimbalzo e l’impressione che non sia sempre mentalmente pronto: ha mancato la ricezione di alcuni passaggi abbastanza semplici e Bryan, sicuramente sottovalutato ma pur sempre Sylvere Bryan, a tratti contro di lui è sembrato Hakeem The Dream. Poco coinvolto in post, dove può essere pericoloso, per lui vale lo stesso discorso fatto per JR.


Oglesby non giudicabile: gioca col freno a mano tirato (ndr, per evitare serie di flessioni punitive?)


Gigena lo conosciamo tutti, Sestokas è un decimo uomo.


Assenti Bonora e Drobnjak, si è sofferto a rimbalzo e la preoccupazione, forse prematura forse no, è quella di avere una squadra non grossa, ma neanche veloce. L’ala piccola è una necessità: alla causa servono urgentemente punti e rimbalzi.

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