giovedì 3 settembre 2009

Focus: Hakan Koseoglu

Basketblog inizia questa rubrica nella quale, sempre senza prenderci troppo seriamente, si analizzano alcuni tra i giocatori più stimolano la nostra curiosità, il nostro spirito critico e talvolta la nostra libidine cestistica.
Primo soggetto oggetto di Focus è un giocatore dal nome ostico, come spesso capita quando si ha a che fare con chi proviene dalla terra di Ataturk: Hakan Koseoglu.
28 anni e 183 cm per il playmaker del Pinar di Smirne, vincitore per distacco della classifica degli assist del campionato turco dove ne smazza quasi 8 a incontro. Mica pizza e fichi.
Aggiungiamo che nell’ultimo campionato è andato ben 8 volte in doppia cifra con le assistenze, con due escursioni a 16. Ma non ci fermiamo qua. Rilanciamo che il buon Hakan può tranquillamente raggiungere o flirtare con i 30 punti… e il quadro è (quasi) chiuso.
Koseouglu ha avuto una carriera cestistica che per certi versi può ricordare quella di Pozzecco: prevalentemente realizzatore ad inizio carriera (anche 18 punti di media), ha pian piano abbassato la media punti (ma non le percentuali) ed incrementato la voce assist. Gran palleggiatore ed estramamente rapido, si rende pericoloso prevalentemente attaccando il suo difensore. Maestro del penetra e scarica, da cui nascono gran parte delle sue assistenze, e abile nelle situazioni di pick’n’roll, Koseoglu è molto bravo nel leggere la difesa e tende ad arrivare al ferro. Di certo non un bel cliente in uno contro uno né in attacco né in difesa, dove muove le gambe e ruba palloni.
Playmaker della nazionale turca, ha ormai acquisito una notevole esperienza internazionale e questa estate alcune voci l’hanno accostato alla neopromossa in A1 Soresina. Il fisico non certo da corazziere è una delle ragioni che nel 2003 gli hanno precluso una chiamata, così come il tiro da 3: se in giornata crivella, ma non è particolarmente costante.
Koseoglu è un giocatore tanto spettacolare quanto pericoloso, sicuramente accentratore, con i tutti i contro (palle perse, forzature) che ne derivano. Il suo contesto tecnico ideale è quello di una squadra con buoni tiratori sul perimetro, che gli possano liberare spazio per le sue scorribande in area, ed un lungo saltatore che apra i regali recapitati nel pitturato. D’altronde, come dicono alla sua agenzia “può far segnare anche un cieco”.


Hakan Koseoglu

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