domenica 7 settembre 2008

C’era una volta…



… una Nazionale, e soprattutto un gruppo. Una Nazionale capace, dopo aver perso le prime due partite nell’Europeo svedese, di battere la Bosnia in una gara ridicola e da quel momento svoltare fino al bronzo. E l’anno dopo il clamoroso argento olimpico. E gli stessi Mondiali giapponesi, con prestazioni convincenti e vittoriose fino alla partita con la Lituania, persa nel risultato ma vinta nella gara a chi sciupava di più. Il movimento non ha saputo trarre frutti da questi successi, e dall’arrivo, anno dopo anno, di tre italiani in Nba. Il trasferimento del basket italiano dalla Rai a Sky ha generato un innalzamento della qualità del servizio, ma ha totalmente azzerato la presenza dello sport nel servizio pubblico. Non che mezza partita a settimana fosse molto, ma sempre meglio di niente. La stessa Nazionale, fiore all’occhiello degli anni passati, che aveva conquistato pubblico anche non appassionato, è stata mandata sul satellite. Non si è pensato a fortificare il movimento, a promuoverlo, grazie appunto ai 3 italiani d’America. Ragazzi che, comunque, in campo internazionale devono ancora dimostrare tutto. E che appunto per questo preferiscono evitare l’appuntamento agostano con la maglia azzurra (Gallinari a parte, ma sono due anni che passa l’estate rotto). Detto questo, vanno rimarcate un altro paio di cose. La prima è che Recalcati, non lo si scopre certo oggi, ha fatto il suo tempo. E’ stato bravissimo a trarre il massimo da un gruppo di talento medio/alto, ma non altissimo. Un gruppo che aveva voglia di sbattersi e lottare. Ma già agli scorsi Europei si era visto che la situazione gli era sfuggita di mano. Era il momento di iniziare un nuovo ciclo, nel quale bisognava integrare alcuni veterani con il gruppo dei giovani. Non ci riuscì. L’Italia giocò male ma, soprattutto, senza la voglia di gettare il sangue che aveva contraddistinto le edizioni precedenti. A quel punto, probabilmente, avrebbe dovuto passare la mano, ma visto che la Fip non diceva nulla, è rimasto al suo posto. Ed eccoci ad oggi. La qualificazione è ormai una chimera, si dovrebbero vincere le ultime 3 partite. Contro "corazzate" del calibro di Ungheria, Bulgaria e Finlandia. Le prime due già ci hanno battuto. Un risultato intermedio potrebbe portarci al torneo di "riparazione", che assegna l’ultimo pass europeo. L’ultimo posto ci condannerebbe al clamoroso torneo per evitare di retrocedere in Division B. Uno smacco. Il problema è anche il buco generazionale. La nidiata post-Mordente e pre-Hackett/Datome non ha prodotto giocatori da Nazionale. Forse Mancinelli, che però gioca pochissimo. Bisogna tener conto anche di questo aspetto. Siamo in una sorta di limbo, attendendo la crescita dei due di cui sopra, di Poeta (il migliore in questi giorni, e infatti contro i bulgari ha giocato 4′…), di Crosariol (se mai ci sarà). Gente che comunque non potrà mai prendere in mano la situazione o essere la prima opzione. Per quello c’è bisogno dei tre Nba. Sempre se si degnano.

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