venerdì 6 febbraio 2009

Rivalry

Vista Celtics-Lakers, possibile anticipo di un rematch che a mio avviso ora come ora vede favoriti i Lakers, che già lo scorso anno riuscirono a reggere discretamente senza Bynum. Ora, tutto quello che scriverò potrà essere smentito da movimenti di mercato, ma la panchina di L.A. mi sembra superiore a quella dei Celtics, che, con la regressione di Powe, alla fine può contare con efficacia solo su House e Davis. Rispetto a qualche mese fa manca PJ Brown, fondamentale in quella gara7 coi Cavs, e soprattutto manca Posey, che offriva innumerevoli vantaggi a Boston: era l’uomo della difesa su Bryant, l’uomo delle triple importanti, l’uomo che - giocando da 4 tattico - permetteva ai Celtics di schierare un quintetto piccolo. Ieri notte Boston non ha sofferto Bryant, ben marcato da Allen e Pierce, ma una partita storta può capitare a tutti, mentre in una serie di 7 non puoi permettertelo. Che poi Bryant abbia giocato gli ultimi 5′ del regolamentare in maniera fantastica è un altro discorso. Allen e Pierce, dicevamo, lo hanno tenuto alla grande, ma probabilmente - e qui subentra un altro aspetto - hanno pagato in termini di lucidità offensiva. Allen ha giocato una signora partita ma ha sbagliato alcuni tiri non contestati che magari avrebbe messo, mentre Pierce è sembrato monocorde nelle soluzioni.

Nonostante questo, va detto che la partita Boston l’avrebbe potuta vincere tranquillamente con meno perse o più semplicemente con scelte migliori nell’ultimo possesso sia dei regolamentari sia (nei due) dei supplementari. Ma soprattutto avrebbe vinto, probabilmente, se solo avesse messo dentro un decimo dei tiri non contestati che la (non) difesa Lakers ha concesso nel primo tempo. Los Angeles non deve rilassarsi pensando alla vittoria, ma deve capire che per vincere l’anello deve difendere con continuità come fatto nel secondo tempo. Perché non sempre sarai fortunato lasciando due metri di spazio agli avversari.

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