lunedì 13 giugno 2011

Ancora non ci credo

Della serie poi ne parliamo quando avrò una maggiore lucidità.
Intanto voglio che voi sappiate come mi sento. E per saperlo uso parole non mie, ma di un mio amico, Marcellino, il più grande tifoso dei Mavericks d'Italia. L'uomo delle nottate insonni. Ha scritto queste parole con il cuore e bene o male rappresentano anche il mio stato d'animo.
Per i commenti c'è tempo.

Per raccontare cosa sto provando in questo momento non posso non partire dalle lacrime di quel 20 giugno 2006,ormai alba del 21 giugno in Italia.Quel pallone di Terry che termina sul ferro,Wade che lancia il pallone in aria.Un'azione che non ho mai più rivisto,ma che ho avuto sempre davanti agli occhi per 5 anni.Un'azione che ho rischiato varie volte di rivedere,magari per sbaglio cazzeggiando su youtube,e che ho sempre cercato di evitare come se fosse una coltellata nel cuore.Ma la ferita c'era e faceva male,anche al solo pensiero.Quante volte ho pensato a cosa sarebbe successo se fosse entrato quel tiro,quante ho pensato cosa sarebbe successo se in gara 5 un Josh Howard da 9 su 9 dalla lunetta non avesse fatto 0 su 2 nel finale,quante volte ho pensato se in gara 3 Shaq non avesse fatto 2 su 2 ai liberi a un minuto e mezzo dalla fine.Quante volte ho pensato a come il destino sia stato incredibilmente beffardo con noi nel 2006.Insomma,quante volte ho pensato chissà cosa si prova a vincere un titolo NBA.A volte pensavo,vabbè tanto prima o poi prima di morire lo vincerò,magari tra 30 anni ma lo vincerò.Ma non è la stessa cosa.Perchè vincere il titolo con Dirk Nowitzki e Jason Terry non è lo stesso che vincere un titolo tra 30 anni.Perchè loro hanno riempito le mie notti,i miei sogni,per tanto,troppo tempo per non amarli,e vincere con loro è qualcosa di speciale.
Quante volte ho pensato a questo momento,quante.Quello che ho provato sportivamente in questi 5 anni non si può descrivere con le parole,e nemmeno la mia felicità di adesso.Una cosa però posso dirla:ogni volta che pensavo a come poteva essere questo momento,me lo immaginavo pieno di rabbia e di astio.Rabbia e astio verso Miami e Wade,verso Baron Davis ed i Warriors,verso Chris Paul e gli Hornets,verso Anthony ed i Nuggets,verso Ginobili e gli Spurs.Ossia coloro che hanno aperto la ferita,e vi hanno successivamente infierito in questi anni.Invece no,non riesco a provare sensazioni negative in questo momento,nemmeno verso chi abbiamo battuto in finale(e questo davvero mai l'avrei immaginato) provo solo un'immensa gioia.
Ma al di là della gioia,ho anche imparato una lezione importante di vita.Bisogna sempre crederci,non bisogna mai mollare,perchè nello sport come nella vita non esistono le sfide impossibili.
E ho imparato anche un'altra cosa,fin quando sei ossessionato da una cosa difficilmente la raggiungerai,però bisogna sognare,perchè a volte i sogni diventano realtà.Sono stato ossessionato dal vincere il titolo per 4 anni,quest'anno per la prima volta ho guardato questi playoffs come un sogno da rincorrere,e non come un incubo(sportivo) da evitare,ed è finita così.
Mi fermo qui perchè per ora non mi viene in mente nient'altro da dire,voglio solo ringraziare tutti quelli che ci hanno supportato in finale e per tutti i play off,mi scuso se ho infastidito qualcuno con la mia eccessiva scaramanzia.
Buonanotte.

Nessun commento: