domenica 11 novembre 2012

Lettera aperta alla dirigenza Lakers

Gentili signori gialloviola,

vengo al dunque: avete iniziato facendo schifo. Poi pare che alcuni di quelli che mettono i soldi abbiano iniziato a storcere il naso, perché quello là, sulla panchina, proprio non gli va a genio.
Quelli che pagano vogliono rivedere l'uomo con più dita che anelli, quell'uomo che, svuotando l'ego dei giocatori come tazze da the apparentemente vuote, fa docilmente pascolare i suoi campioni in triangoli.
Questa richiesta, da un lato comprensibile, vi mette tra due fuochi: da un lato c'è chi finanzia il circo, che come il cliente ha sempre ragione, dall'altro la figura di merda epocale che vi aspetta. Ripartendo da coach zen, vi dovreste mettere come Troisi e Benigni col Savonarola. Il dettaglio è che fino a due giorni fa eravate in piena modalità damnatio memoriae.

Mi rendo però conto che, ingoiando un amaro boccone ora, questa mossa potrebbe in realtà trasformarsi in una del tipo "comunque vada, sarà un successo". Perché, come diceva poco fa drunkside, Jackson è capace di guidare i svariati ego dei giocatori e alla fine la potrebbe sfangare, perché un anello è culo, due molta fortuna, tre sono tante coincidenze.. ma undici inizia ad essere difficile da attribuirli TUTTI alla sorte. Ma, l'enorme vantaggio di riprenderlo a bordo, come dicevo su, è un altro: al tutto sommato accettabile prezzo di un po' di.. ehm.. merda.. da mandare giù adesso, potreste risparmiarvene molta qualora le cose dovessero andare male per davvero. Perché anche voi sapete che è probabile che le cose vadano male.

Bene, mi ricollego all'inizio di questa lettera e vi ribadisco che, se doveste "implodere" e passare qualche anno in lottery non mi dispiacerebbe. In ogni caso mi fingo imparziale e vi invito a ricordare, quando non 10, ma 2-3 anni fa in panca c'era ancora lui. Predicava triangolo, che è una "filosofia" piuttosto infida, perché ci sono pochi palleggi, tutti devono saper passare, tirare e giocare spalle a canestro. Ma il triangolo è maledettamente difficile perché, non prevedendo schemi in senso classico, si basa molto sulla lettura della difesa. Ora, amici dirigenti, vi ricordate che al vostro allenatore non garbava tanto quando in attacco giocava il bambinone? Bravo, bravissimo quanto volete, ma non gli piaceva proprio. Il suo preferito era un altro, quello che poi è passato a fare i reality, ma che fin quando giocava, lui sì che era bravo a leggere il campo.

La buona notizia è che il bambinone non c'è più; la cattiva è che quello che piaceva all'allenatore è in città, ma dai cugini "sfigati"; la pessima è che c'è un nuovo bambinone ancora meno adatto al triangolo e che, purtroppo, 1) ha un ego ancora maggiore 2) non può essere messo via perché l'avete designato a rappresentare il vostro futuro (e a quel punto la merda da ingoiare inizierebbe ad essere troppa) 3) tecnicamente è ancora meno adatto dell'altro. 
Per equilibrare un po' si potrebbe far partire il catalano dalla panca, ma (sfiga!) è proprio l'unico lungo fatto e finito che avete per giocare il triangolo. Sperando allora che quello che ha un nome simile ad un whisky irlandese sia in stato di forma decente, potrebbe il coach partire con lui in ala forte, dare un po' di soddisfazione al bambinone, e poi giocare i minuti che contano con lo spagnolo?

Si potrebbe? Forse, ma più probabilmente no. Per me, anche se spalle al muro, potete scegliere di meglio. Non nel senso di un allenatore più bravo, ma più adatto. Io ne vedo due: uno un po' anziano ed uno che fa le telecronache. Certo, a quel punto sarebbero tutti cavoli vostri. Ma pensate: alto rischio, alta ricompensa. Coach zen non vorrebbe forse dire "salviamo il salvabile" e quello che viene in più è grasso che cola? Però alla fine, in caso di anello n°12 il merito sarebbe tutto e solo suo.

Io la vedo piuttosto simile a quando i vostri corrispettivi italiani hanno esonerato un allenatore a noi caro. Essendo l'anno definitivamente compromesso, hanno riportato l'entusiasmo al palazzetto riportando alla guida del carrozzone colui che, molti anni prima gli aveva fatto vincere tutto. Sportivamente parlando non cambiò molto: comunque non portarono a casa niente. I vostri corrispettivi, però, riuscirono ad arrivare alla fine dell'anno senza troppi malumori del pubblico. E poterono pensare con calma all'anno seguente. 

Augurandovi comunque risultati analoghi, con rinnovata stima

dis/impegno

2 commenti:

FG5150 ha detto...

E adesso con D'Antoni, come la mettiamo? Io avrei chiamato Peterson anche a LA

dis/impegno ha detto...

Ma, a titolo personale, io sono possibilista, nel senso che ho visto un Bryant più Jeckill che Hide contro gli Spurs e le cifre sembrano confermare questo trend. Se Bryant accetta di condividere, visto il materiale umano a disposizione, Nash torna in condizioni accettabili, allora è tutta una questione di volontà di accettare di seguire certi principi. Alla fine, si pensa a D'Antoni come un estremista che porta avanti un sistema che non può vincere: sulla seconda, il basket moderno ha dimostrato che con il campo aperto si può vincere; sull'estremismo, lo si vedrà con la gestione-Gasol, vero ago della bilancia.
Scusa la prolissità, spero comunque di farci un post appena ci sarà qualche dato a riguardo.

Per quanto riguarda Peterson, voci dicono che l'abbiano anche considerato, ma a quanto pare ormai The Coach parla americano con un accento italiano così marcato da renderlo difficilmente comprensibile oltreoceano.