lunedì 5 gennaio 2009

Basket Day

Un’overdose di basket. Grazie alla gentile disponibilità di Piero e famiglia, io e la mia lei abbiamo passato 10 ore comodamente spaparanzati su un divano a rimpinguarci di cibo e a guardare partite di basket. Degna conclusione delle vacanze natalizie, e ancora tanti ringraziamenti alla famigliola. Peccato che Sky ci abbia privato della possibilità di vedere l’impresa del secolo, ovvero il trilione (quando un giocatore fa segnare 0 in tutte le voci statistiche eccetto, ovviamente, i minuti) da 17 minuti di Matteo Soragna!

Sulla prima partita non è che ci sia molto da dire, se non che il risultato è bugiardo. Vista la differenza in campo, Siena avrebbe dovuto vincere di 40 punti con la Virtus. La Mens Sana è una macchina in attacco, ma tutto nasce da una difesa incredibile. D’altra parte, nel caso ti trovassi a battere dal palleggio un esterno, poi devi trovare come concludere contro Eze (ma quanto è migliorato…), Stonerook e Sato, ieri devastante. Se non bastasse, dalla panchina esce Lavrinovic che continua a segnare con una facilità imbarazzante. La Virtus ha adottato una linea di compromesso con Boykins, ma ora come ora i due migliori sono probabilmente Langford e Giovannoni, due che il campionato italiano lo conoscono benissimo.

Sfida salvezza piacevole tra Biella e Ferrara. Alla fine la spuntano i piemontesi, con Spinelli e Gist che nel secondo tempo alzano il volume in attacco. Valerio lo conosco da tifoso, con i suoi tanti pregi e i suoi tanti difetti. Avesse un arresto e tiro sarebbe giocatore da prima fascia, ma nell’ultimo mese sta facendo cose pazzesche. Positiva la fiducia nei suoi confronti di Bechi, dopo che nel finale di primo tempo aveva combinato un paio di pasticci. Non mi sembra un mistero che Biella giochi meglio quando in campo ci sono lui e Smith, con Gaines che infatti ha passato la ripresa comodamente assiso. Resto dell’idea che una squadra che punta alla salvezza necessiterebbe di un esterno con punti nelle mani in maniera costante. Biella ce l’ha, ma è Smith, non Gaines, che però in quei rari momenti in cui si accende fa vedere cose notevoli. Cose notevoli che ha messo in mostra anche Gist, atleta pazzesco, buon tiratore dall’arco. Anche lui mi sembra mancare di mid range game, ma il ragazzo è giovane. Ferrara invece non la comprendo a pieno. Una squadra con Collins, Apodaca, Ebi dovrebbe cercare di correre, non di arrivare ai 70 punti. Capisco che la presenza di Jamison faccia tendere verso un gioco in controllo, ma a questo punto la palla al centrone devi darla. Le poche volte in cui la Carife lo ha fatto, il buon vecchio Harold ha messo in difficoltà Biella, anche se gli anni iniziano a farsi sentire.

Sarà stata la digestione, ma quella tra Avellino e Pesaro è stata l’unica partita che ho trovato veramente orribile. Attacchi confusionari, difese tutt’altro che buone. Nonostante giocassero spesso con quintetti bassi e leggeri, gli irpini hanno trovato una cornucopia di rimbalzi offensivi. Mi è piaciuto molto Warren, nonostante i tanti tiri sbagliati, mentre devo fare pubblica ammenda su Tusek, che giudicavo ormai finito e invece continua a portare mattoni importanti alla causa. Pesaro anche quest’anno non mi sembra una squadra, ed è alla disperata ricerca di un play. Sottocanestro, Akindele è una presenza, ma offensivamente siamo alla lettera A.

Il match clou di basketblog è stato Montegranaro-Teramo, due squadre simpatiche, una rivelazione e mezzo (perché Teramo lo è solo per alcuni), due coach giovani in gamba, e tifo teramano sul divano. E’ stata una partita a scacchi. La Banca Tercas è partita malissimo, perdendo palloni in quantità industriali, poi ha trovato fluidità in attacco ma soprattutto è riuscita a non far trovare mai il ritmo a Montegranaro, grazie a una sapiente alternanza di difese a zona e a uomo. Sono stati Poeta e Brown a chiudere il match con alcuni canestri pesantissimi.

In serata, sfida tra due squadre malate. Roma è sembrata in progressiva guarigione rispetto alle ultime uscite. Gentile continua a dire di non voler continuare fino a fine stagione da head coach, ma intanto è riuscito a dare delle gerarchie più definite tra gli esterni e a utilizzarli al meglio delle loro capacità. C’è ancora tanto lavoro da fare, ma siamo sulla buona strada. Milano invece è sembrata in fase terminale. Che Bucchi non mi sia simpatico si sa, ma quanto visto nel prepartita (le ultime tre azioni contro Treviso, ossia tre pick and roll consecutivi, alla faccia della varietà offensiva) va oltre la mia immaginazione. Niente di nuovo sotto il sole, manca la point guard che possa mettere in ritmo Thomas e Hall, solo nel finale sono arrivati palloni giocabili a Rocca, Hawkins vive di fiammate e niente più, si va avanti a pick and roll e tiri da 3.

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