martedì 9 febbraio 2010

Attenti a quei due

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Che io non ami Kobe Bryant è risaputo. Che le due vittorie dei Lakers senza di lui abbiano un impatto relativo, visto che quando conterà davvero ci sarà necessariamente bisogno di lui, pure.
Però vedere i gialloviola Kobeless giocare è veramente piacevole per gli occhi. Prendete la gara contro gli Spurs. Aumentate le situazioni di Triangolo, un sistema che esalta le capacità dei passatori. E i Lakers di passatori validi ne hanno. Vedere la palla andare con continuità da Odom e Gasol, fenomenali nel leggere le situazioni e pescare i tagli con precisione, è una gioia per gli occhi. Vedere Lamar prendere il rimbalzo, spingere la transizione e pescare un contropiedista come Pau (gran gara in difesa contro Duncan) per un facile layup, incarna la transizione perfetta.
Certo, Odom non è sempre Lamarvelous, con le sue continue pause. Certo, Gasol non è probabilmente il primo violino da una squadra da titolo. Certo, Bryant è probabilmente il giocatore più letale sulla terra.
Ma, a parte lo schiaffo morale agli imbecilli che parlano di “Gasoft” (andatevi a vedere il palmares…), queste due gare hanno fatto vedere che i Lakers sono una squadra, rinforzando le convinzioni del supporting cast, e lanciandoli sempre di più verso il titolo.

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