Come evidenziato più volte da We Got Game, è impensabile aspirare al titolo senza essere prima passati per cocenti delusioni. Aiutano a crescere, ad aumentare la voglia di vincere. In questo senso, le reazioni di Rose ("I was just making dumb decisions, and it cost us the game") e soprattutto di Durant, molto poco contento del fatto che fosse Nowitzki a giocare per l'anello, fanno ben sperare. I due hanno talento, hanno voglia di vincere, e possiamo scommettere che tra un paio di giorni saranno già in palestra.
Dalla loro crescita passa infatti il futuro di due franchigie che potrebbero trovarsi a dominare, Heat permettendo, la NBA del prossimo decennio.
Trì is megl che uàn |
Particolare il discorso di Durant, che ha avuto numeri di tutto rispetto (quasi 10 rimbalzi di media, tra l'altro), ma, oltre a mostrare un crollo nelle soluzioni da 3 (23% contro il 35% della RS) ha avuto un impatto molto meno evidente di quanto dimostrato dalle cifre. Dell'apporto della squadra ne parliamo dopo, ma l'impressione è che in parte sia stato, nei momenti decisivi, estromesso dal gioco; dall'altra parte, però, si è di fatto estromesso in prima persona, svanendo quando contava e soffrendo la marcatura di un giocatore come Marion, autore di una grandiosa serie e in grado tanto di contenerlo in velocità quanto di riempirlo di botte all'occorrenza.
Limiti di leader, quindi, ma anche limiti delle squadre.
Troppo facile dire che il problema dei Bulls è stato in attacco. Come ho letto da qualche parte su Twitter, metti un Harden nel motore di Chicago e stavamo parlando almeno di una gara-6. La mancanza di pericolosità dal perimetro e di lucidità nelle letture ha portato ad un'area intasata che ha fatto soffrire più di quanto già non dovessero farlo Noah e Boozer. Quest'ultimo ha confermato le perplessità sul suo conto quando si tratta di fare sul serio. Bosh, che notoriamente non è considerato un cuor di leone (ma con quei due là affianco la situazione cambia...), lo ha fatto a pezzi. Probabilmente è giunto il momento per i Bulls di andare un po' sopra il cap... se davvero si vuole insistere con Bogans (ma perché?) serve un cambio per Rose che sia in grado di giocare con lui. E sottocanestro? Questo è un problema. Boozer non lo smuovi, Noah nonostante i suoi limiti offensivi è fondamentale, Asik sta emergendo prepontemente. Gibson è in crescita ma potrebbe essere lui l'asset per puntare a qualcosa di più adatto alle circostanze.
KD a terra, passano i Mavs |
La contemporanea presenza di Perk e Sefolosha nello starting five ha fatto molto discutere, per quanto Ibaka abbia ormai un jumper rispettabilissimo, tanto che si era parlato della possibile promozione di Harden in quintetto. Il problema è che il Barba è determinante nel gioco delle panchine, e allora torniamo alla coperta corta di cui parlavamo prima.
A Presti toccherà trovare le contromisure. La promozione in quintetto di Harden può essere una soluzione per il prossimo anno, relegando Thabo a uomo da missioni impossibili (quindi non la marcatura su Stevenson). Ma a quel punto sarà necessario trovare qualcuno in grado di dare la scossa dalla panchina.
1 commento:
Io darei via Westbrook, per me vero problema di OKC.
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