giovedì 20 dicembre 2012

Napoli muore (ancora)

Un palasport in rovina per un movimento in rovina

Napoli è morta. Ancora una volta. E sinceramente si inizia a perdere il conto.
Dall'esclusione della squadra di Maione ad oggi si sono succedute la Nuova Sebastiani Napoli, la Nuova Pallacanestro Napoli, il Napoli Basketball, il Nuovo Napoli Basket.
Delle quattro società (in cinque anni), solo il Napoli Basketball ha terminato la stagione, e ha dovuto creare questa strana creatura a due teste con la Pallacanestro Sant'Antimo nella speranza di non morire. Anche in questo caso, nulla da fare, con la squadra esclusa dopo sole tre giornate. Un record difficile da battere.

C'è poco da commentare, ci sarebbe tanto da scrivere ma al momento preferisco lasciar perdere.
Queste esperienze sono nate da basi diverse: c'è chi ha provato a partire dal basso, chi a coinvolgere i tifosi. Il comune denominatore è il loro fallimento, che lascia l'impressione che a Napoli sia impossibile fare basket, in una città dove tra l'altro il calcio monopolizza l'attenzione. In un movimento che necessiterebbe di riforme radicali per poter essere nuovamente appetibile per imprenditori seri.
La chiave è il Mario Argento, dicono in città. Ma la sensazione è che, ormai, sia diventato una giustificazione.



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