mercoledì 21 novembre 2012

Aspettando Dirk

E' stata un'estate particolare, quella dei Dallas Mavericks. Battuti dai Nets nella rincorsa a Deron Williams, abbandonati da Jason Terry e Jason Kidd, hanno dato per qualche giorno l'impressione di essere allo sbando, costretti ad una rifondazione che avrebbe comportato la dolorosa rinuncia a Dirk Nowitzki e il definitivo smantellamento di quella squadra che, con il tedesco come pietra angolare, aveva vinto il titolo solo pochi mesi prima.
E invece i Mavericks sono riusciti a trovare un valido piano B, firmando giocatori con voglia di riscatto, senza strapagare presunte stelle e, soprattutto, salvaguardando gli aspetti salariali per ritentare nella prossima estate la corsa ai migliori free agent.
Amnistiato Haywood e il suo poco simpatico contratto, sono arrivati Chris Kaman (annuale da 8mln), OJ Mayo (biennale da 8 mln con player option alla fine di questa stagione), Dahntay Jones (annuale da 2,9 mln), Elton Brand (annuale da 2,1 mln). Tramite trade, i Mavs hanno poi messo le mani sulla PG Darren Collison, anche lui con contratto a breve scadenza, dominante ai tempi di New Orleans in contumacia Chris Paul e poi deludente nella sua esperienza ai Pacers.
Obiettivo dichiarato: fare una buona stagione, centrare i playoff, e poi vediamo l'estate prossima.


Una nuova tegola si è avuta con l'infortunio al ginocchio di Nowitzki, i cui tempi di recupero si stanno progressivamente allungando (ad oggi si parla di metà dicembre). Nessun problema: inizio da 4-1, senza Dirk, senza Kaman, senza Marion, ma con Mayo on fire (due escursioni sopra quota 30), un inaspettato Brendan Wright, un ottimo Collison.
Dopodichè si è saliti sulle montagne russe ed è arrivata la prima serie di sconfitte: al momento, il record è di 6-6.
Si può però fare un primo bilancio di questi Mavericks. 

PLUS
OJ Mayo sta segnando 21.8 punti a partita, tirando con il 49% e un clamoroso 58% da 3. Le sue conclusioni raramente arrivano da distanza minore di cinque metri (prende il 46% dei tiri  da 3 di Dallas), quindi potrà passare dei momenti meno fortunati. Ma al momento è l'arma migliore di questi Mavericks. Nel supplementare della gara (persa) contro i Warriors, ha segnato tutti gli undici punti della squadra. In assenza di Nowitzki, è il leader della squadra assieme a Marion.
Chris Kaman sta vivendo una seconda giovinezza: 15 punti e 8 rimbalzi di media in 28 minuti di impiego. Nei primi quarti Dallas tende ad affidarsi al suo centro amante delle armi e della caccia. Inizialmente partiva dalla panchina con Wright titolare, ma le carenze a rimbalzo dell'ex UNC hanno convinto Carlisle a cambiare le carte in tavola.
Honorable mentions: Vince Carter (sì, lui), Jae Crowder, che ha dimostrato di saper tenere il campo per lunghi periodi.

MINUS
Elton Brand. Santoddio Elton, non ci siamo. 6+5 per l'ex Philadelphia ma soprattutto il 36% al tiro.
Jared Cunningham. Presto per bocciarlo, ma ad oggi è una scelta buttata in un ruolo dove ci sono già parecchi enigmi (ne parliamo dopo).
Brendan Wright. Aveva inizato la stagione alla grande: quintetto, sei gare consecutive in doppia cifra di punti. Poi qualcosa si è rotto: nove minuti contro Minnesota, DNP con Washington e minutaggi ridotti ai minimi termini nelle ultime gare. Nasce tutto dalle enormi carenze a rimbalzo, e i numeri possono aiutarci; Wright prende 3.5 rimbalzi di media in 17 minuti. Carlisle preferisce quindi destinare i suoi minuti a Murphy (4 rpg in 19', ma il Fighting Irish porta opzioni in più sul perimetro) e alla sorpresa Bernard James, il rookie più anziano della Lega se non fosse per Prigioni che è tutto tranne che un rookie: per il marine 4+4 in 12 minuti di impiego medio, ma con un dato in crescendo.

Darren non ha paura di andare al ferro.
Blake, perplesso, si interroga sulla situazione in Medio Oriente.

I dubbi principali però riguardano una posizione in particolare, quella di PG. E qua ci troviamo divisi tra aspetti positivi e negativi. Innanzitutto va detto che raccogliere l'eredità di Jason Kidd non è facile per nessuno.
Darren Collison è stato tra i protagonisti dell'ottima partenza dei Mavs: cinque gare in doppia cifra di punti, due doppie doppie, ottime percentuali anche se avvantaggiate dal fatto che la maggior parte delle sue conclusioni arriva in penetrazione o dalla media distanza. Se i Mavericks sono il quarto attacco della Lega ha indubbiamente i suoi meriti, e proprio Mayo ne beneficia (quando Collison è in panchina la percentuale dall'arco dei Mavs scende di dieci punti percentuali).
Ma nelle ultime partite ha messo in evidenza una serie di limiti difensivi che non possono non essere presi in considerazione.
Kemba Walker: 26+6+7+8 recuperi
Luke Ridnour: 15+8+7+4 recuperi
AJ Price: 11 punti
Kyrie Irving: 11 punti
Stephen Curry: 31+6+9

Queste le prove dei recenti dirimpettai di Collison (record in questo segmento 2-3). Il problema arriva anche dagli scarsi risultati dei suoi backup. Rodrigue Beaubois è ormai un punto interrogativo: costantemente infortunato, tanto che il coach ha recentemente detto di essere al momento "preoccupato essenzialmente dei suoi problemi di salute", quando schierato non offre il minimo contributo, e viene ormai utilizzato più come SG. C'è allora l'opzione Dominique Jones, che è come Collison giocatore che ama andare al ferro, ma anche in questo caso la costanza non è dalla sua. Si è parlato di un interessamento per Derek Fisher, che però sicuramente non risolverebbe quei problemi difensivi.
Al momento, i Mavs vanno là dove li porta Collison, che nelle vittorie tira con il 52% dal campo e nelle sconfitte con il 36%
Tutto questo, aspettando Dirk.

Nessun commento: