lunedì 3 gennaio 2011

Perché coach, perché?


Questo non è un post su Piero Bucchi. Ne abbiamo già dette tante su di lui, sapete come la pensiamo. Facciamo solo notare che al suo posto subentra un allenatore che non si assiepa su una panchina da 24 anni. Magari può sempre riciclarsi come spalla di Bagatta.
Questo non è un post su Dan Peterson. La stima per l'uomo e per il coach è enorme. E siamo cresciuti con le sue telecronache. Certo, negli ultimi anni ha dato pesanti sintomi di rincoglionimento. Il suo è un atto d'amore. Gli chiederemmo perché deve fare ciò, ma la risposta sarebbe questa, appunto.

Poetry in motion è un blog che vorrebbe fare satira cestistica. Ma ci sono dei momenti in cui la realtà supera ogni più comica immaginazione.
Questo è un post su una società di grande tradizione che vuole porsi come la più accreditata alternativa a Siena e decide di mandare via quello che spacciano per un allenatore dopo due anni e mezzo, l'alternarsi di trenta giocatori, buona parte dei quali scelti da lui: il risultato tra Italia e Europa è 68 vinte, 62 perse. 0-13 contro Siena. Per carità, è Siena. Ma è un po' pochino.
Perché aspettare così tanto, allora? Non era il caso di salutarlo alla fine della scorsa stagione, quando ormai era palese che il (non) sistema (evito di riscrivere le solite cose su pick and roll, isolamenti, 4 tiratori, play realizzatori, centri undersized, etc.) era inadeguato per le ambizioni dell'Olimpia? Bisognava proprio fargli costruire la squadra di quest'anno?
Con l'Eurolega andata a nipotine di Mubarak, a causa di un'eliminazione suicida, l'Olimpia ha deciso di gettare alle ortiche l'intera stagione, nonostante il (poco onorevole) vantaggio di non avere più l'impegno infrasettimanale. Certo, Siena resta irraggiungibile. Ma forse era il caso di iniziare a pianificare la prossima stagione con un coach serio e affidabile, che potesse iniziare a lavorare sul materiale a disposizione e iniziare a capire da dove partire in vista dell'anno prossimo. Invece Proli ha optato per la mossa mediatica, affidandosi a un coach storico ma retaggio di un'epoca e di un gioco completamente diverso. A supportarlo sarà Valli, che ricordiamo per le rotazioni molto creative in quel di Ferrara.
A luglio si ricomincia, e intanto a Siena, con ogni probabilità, si sghignazza.

1 commento:

Jacopo ha detto...

Io amo coach Peterson!