domenica 18 luglio 2010

Jeremy Lin, in missione per conto di Dio

Per studiare ad Harvard devi avere parecchio cervello. Se poi sai giocare pure a basket non guasta, basta che ti ricordi che il tuo scopo lì è quello di diventare uno dei tanti cervelloni sfornati da una delle università più prestigiose degli States. Non certo buttare la palla in un canestro.
Jeremy Lin, però, al momento ha scelto la strada del professionismo. Sarà che la sua storia, decisamente poco comune, è sempre stata indirizzata al basket. E che alla fine, al cuore (di papà) non si comanda. Il babbo, infatti, originario di Taiwan, è così maniaco di questo sport che passava le sue ore ad analizzare i videotape dei suoi campioni preferiti per comprendere tutti i segreti del gioco. Il figlioletto ha assimilato, rubando un po' qua e un po' là.
Cristiano devoto, oggetto di cori razzisti (ooooh, ma allora ci sono anche là!) durante le partite, è finito sulle pagine di
Time e di Sports Illustrated, diventando un fenomeno di massa. Dopo una partita da 30 punti contro UConn, ESPN gli ha dedicato un bell'articolo. Attenzione però, non parliamo di un fenomeno da baraccone, perché il ragazzo con la palla ci sa fare.


Dopo aver condotto da senior i Crimson a una stagione da 21-7 (16.4 ppg, 4.4 rpg, 4.4 apg, 2.4 spg, 51% dal campo), Lin ha chiuso la sua carriera accademica, guadagnandosi una chiamata al Portsmouth Invitational Tournament, dove ha ben figurato.
Il video della partita contro UConn dà un'idea abbastanza esauriente di quello che è in grado di fare il ragazzo. Comboguard? Può darsi, ma il cervello è da play, e vista l'università di provenienza non poteva essere altrimenti, nonostante una discreta propensione alle palle perse. Molto bravo in campo aperto, sia nel trovare i compagni smarcati che nel chiudere con un'azione personale, spesso concludendo nel traffico dove è quasi sempre (qui si torna al discorso delle palle perse...) in grado di difendere il pallone, trovando un varco nella difesa. A difesa schierata è uno che può creare superiorità numerica battendo l'uomo dal palleggio con un rapido primo passo, indifferentemente a sinistra quanto a destra. Come tiratore dalla distanza non è affidabilissimo, ma può comunque mettere tiri pesanti. La meccanica è particolare, tende a buttare i piedi in avanti e a tirare un po' in fade away.
Difensivamente è molto bravo sulle linee di passaggio, ma il punto interrogativo più grosso riguarda forse il fisico contro avversari decisamente più tosti. L'atletismo invece non manca.

Undrafted, sta giocando la Summer League con i Dallas Mavericks. In una gara poi comunque vinta dai Wizards, la prima scelta del draft 2010 John Wall, che ha comunque disputato una gran partita, se l'è dovuta vedere con lui...


I Mavericks sono stati gli unici a offrirgli un posto in Summer League, anche se lo vedono come un prospetto a medio termine, come ha spiegato lo stesso Lin parlando dell'incontro con Donnie Nelson avuto al PIT:
"He said he loved my game and the way I played and my basketball IQ, but then he said, 'I think you're about one year away from the NBA, so I want you to come play for my D-League team,' " Lin said. "That's how it started. He didn't draft me because he still thought I needed a year to develop, but he wanted me to come play for them, get comfortable with the city, get comfortable with the organization."

Vedremo se si apriranno per lui le porte della NBA, realizzando il sogno di Jeremy e del suo papà. Ai Mavs lo spazio è poco, ma può costituire una valida alternativa a Beaubois e soprattutto apprendere da uno dei migliori playmaker degli ultimi vent'anni.

7 commenti:

MeltinPoz ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
MeltinPoz ha detto...

Io lo vedrei bene a rubare qualche milionata a Pana & co. A me ricorda tanto i playmaker di Messina, come Jaric e Papaloukas, più alti e atletici della media, ma con lo stesso IQ cestistico, forse di più, di un play di 1.85.. cosa ne pensi?

drunkside ha detto...

Beh come tipologia di giocatore potrebbe starci, è ovvio che prima di scomodare certi nomi il ragazzo ne deve mangiare di pagnotta. Però rispetto alle squadre tipiche messiniane (o al Pana attuale) credo abbia bisogno di una squadra che corra di più per rendere al meglio.
Io fossi in lui proverei comunque la strada a stelle e strisce, se ha fiducia, per vedere come va. Altrimenti un annetto in Turchia/Israele e vediamo cosa ne viene fuori.

MeltinPoz ha detto...

Il mio era un paragone più che altro a livello fisico, resta comunque un bel giocatore, e forse più di un' Israele o Turchia potrebbe venire a fare della sana legadue in Italia. Fosse lui il play di Reggio, col sergente Coen imparerebbe un bel po' di roba, senza considerare che sarebbe vicino a Bologna, con il Sabba che adora i giocatori acculturati, e questo ha studiato ad Harvard :)

Dagdam0r ha detto...

Signed with GSW ;)

drunkside ha detto...

Non mi sembra il contesto ideale ma meglio di niente!

MeltinPoz ha detto...

Invece meglio l'Europa di GS. Questo verrà rovinato da Don Nelson che è un cane mai visto come allenatore.