martedì 23 novembre 2010

Dalle stelle alle stalle

Chi segue questo blog da tempo sa che siamo stati tra i primissimi fan di Andrea Capobianco. Dai tempi di Avellino e di Jesi. Abbiamo quindi seguito con entusiasmo la grande stagione di Teramo due anni fa (con furto milanese annesso), e abbiamo seguito gli errori che sono arrivati da allora. Appunto perché siamo stati suoi fan, non abbiamo problemi a riconoscere tutti gli sbagli commessi in questi ultimi due anni. Per chi volesse saperne di più, c'è tutto sul blog di Delonte, che in queste ore sarà in festa.
Tutto è iniziato con l'addio di Brandon Brown? Probabile. Sia per il ruolo di cerniera che aveva nello spogliatoio che per caratteristiche tecniche. A inizio della scorsa stagione, parlavo con un ragazzo amico e seguace del Cocc, esponendogli le mie perplessità sull'adattabilità di James Thomas alla difesa e al pressing di Teramo. Lui si diceva convinto del contrario, come se i dettami di Capobianco fossero adattabili a chiunque, persino a un giocatore pigro e lento, in grado di pensare solamente ad incrementare le proprie statistiche a rimbalzo. I fatti mi hanno cosato oltre ogni immaginazione, e la stagione passata per la Banca Tercas è stata più lunga del previsto.
Quest'anno le cose sembrano andare ancora peggio. Pessime impressioni (dal vivo) in prestagione, prestazioni imbarazzanti in stagione. Una squadra costruita male, con rattoppi successivi che non hanno fatto altro che incasinare le cose, tarpando le ali anche a quei pochi che davano motivi per sorridere (Polonara quando vedrà il campo con Davis e Giovannoni?) . Cinque vittorie nelle ultime 27 partite, l'ambiente contro. Il cocktail c'era tutto, ed è arrivata la decisione di Antonetti. Considerando che Capobianco era di fatto diventato il deus ex machina di Teramo, decisione inevitabile.
In bocca al lupo a lui, comunque, e a Teramo. Peccato sia finita così. Perché se è vero che a Teramo ha fatto terra bruciata e ora lo adorano in pochi, quindici mesi fa era venerato.

Nessun commento: