mercoledì 24 novembre 2010

Un nuovo (vecchio) Hackett

Lo scorso anno abbiamo seguito con preoccupazione la prima stagione di Daniel Hackett. Dopo una carriera universitaria di tutto rispetto a USC, l'Hackett visto lo scorso anno a Treviso era l'ombra di se stesso. Al di là delle scarse percentuali al tiro (non è mai stato un cecchino), quello che preoccupava maggiormente era l'aspetto mentale e caratteriale. Ricordo, perché vista dal vivo, un'imbarazzante prestazione contro la derelitta Martos, in cui non era riuscito minimamente a impensierire gente del calibro di Bonora ed Aprea, e soprattutto era sembrato nervoso, pronto a sobbalzare ad ogni errore ed ogni fischio contrario nonostante la Benetton conducesse agevolmente in quella che era per loro una semplice sgambata.
L'inizio di questa seconda stagione ha significato per il figlio di Rudy il ritorno a casa e una svolta decisa anche in campo. Tanti i minuti concessigli da Dalmonte, grazie anche all'assenza di Andre Collins: l'impatto è di primissimo livello. Primo italiano per punti segnati (12.8 di media, con il 61% da 3), quello che più ha impressionato in queste ultime partite è stata la leadership mostrata in campo. Contro Sassari è stato determinante, ha comandato i giochi, ha ripetutamente bucato la difesa sassarese innestando prontamente Lydeka. Soprattutto, l'approccio mentale è sembrato quello giusto: un anno fa, dopo aver sbagliato due liberi pesanti ricevuti grazie ad un antisportivo di Hubalek (su sua palla rubata, 7 contro Sassari, 2.8 in stagione), sarebbe andato in bambola, avrebbe commesso un paio di perse consecutive con tanto di logica sostituzione. Invece, questa volta, Daniel ha continuato ad amministrare il gioco e a smazzare assist. Anche se, effettivamente, le percentuali ai liberi durante la partita da quel momento sono crollate. Ma la carta di identità dice sempre 1987, e anche per questo non ci allarmiamo quando vediamo che sfiora i quattro falli di media a partita. Irruenza, spigolature di un gioco ancora in evoluzione. Così come quel tiro da 3 ancora da allevare.
Un giocatore determinante? Forse ancora no, ma intanto vi invito a riflettere su un dato. Pesaro è 4-2: in entrambe le sconfitte, Hackett è andato sotto i 10 punti (e finora è successo solo due volte), ha fatto registrare il suo high di palle perse (3) e in entrambi i casi non a messo a referto neanche un assist. Siamo ad inizio stagione e può essere ancora una coincidenza. Le prossime gare ci daranno conferme e smentite.

Nota a margine: era il 2008 quando pronosticammo lo sbarco in Europa di Othello Hunter. E con gioia vediamo un giocatore che cresce giorno dopo giorno. Il jumper dai sei metri, i piedi rapidi... in certi frangenti soffre la pesantezza dei dirimpettai, certo. Ma è forse il lungo più interessante sbarcato quest'anno.

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