lunedì 28 giugno 2010

2010 Draft Recap

Con un po' di ritardo, eccoci qui a dare un'occhiata a come è andata la notte delle scelte. Draft non dei più avvincenti, con poca suspance nelle prime scelte e pochissime trade di rilievo a movimentare la serata. E' chiaro che tutti aspettano la free agency di quest'estate.

ATLANTA: Probabilmente il draft rappresenta solo l'inizio di una lunga estate per la franchigia della Georgia che, dopo l'addio a coach Woodson, vedrà quasi sicuramente andare via anche Joe Johnson. Per precauzionarsi, gli Hawks hanno preso Jordan Crawford, giocatore probabilmente più simile all'altro Crawford, Jamal, che hanno in rosa. Mossa che fa pensare che lo stesso Jamal potrebbe fare le valigie a breve.
BOSTON: Decisamente intriganti le mosse dei Celtics, che cercano di puntellare la panchina. Bradley può essere un legittimo cambio per Rondo, mentre è molto affascinante l'ipotesi Harangody. Posto che per me è fatto per l'Europa a causa di un atletismo molto ridotto, l'ex Notre Dame può fornire un buon contributo offensivo dalla panchina, offrendo un'alternativa a Glen Davis e soprattutto sostituendo Scalabrine nei cuori dei tifosi bostoniani.
CHARLOTTE: Draft immobile, almeno alla prova dei fatti, per i Bobcats.
CHICAGO: I Bulls hanno usato la notte del draft per continuare nella loro opera di smaltimento contratti in vista della caccia a LeBron James. A salutare Chicago è stato Kirk Hinrich, autore di un buon finale di stagione, che è volato a Washington insieme alla pick numero 17 in cambio di nulla. Peccato, perché Hinrich fa sempre comodo. L'estate ci dirà se i Bulls hanno fatto bene.
CLEVELAND: Nulla di fatto in casa Cavs, son tutti col fiato sospeso per James.
DALLAS: I Mavs non avevano scelte al primo giro, ma sono riuscita ad ottenerla in cambio di nulla. Dominique Jones è un realizzatore, in grado di raggiungere il ferro con facilità. Ma ad oggi il reparto esterni di Dallas risulta intasato, quindi aspettiamoci l'ennesima estate alla Cuban. Al secondo giro è stato scelto Alabi, poi spedito a Toronto per scelte future. Sarebbe potuto essere utile, ma bisognerà vedere cosa ricaveranno da queste picks.
DENVER: Nulla di fatto anche in casa Nuggets.
DETROIT: I Pistons hanno preso Monroe, giocatore di cui abbiamo parlato in passato. Sul valore del giocatore nulla da dire, aggiunge talento in una front line deficitaria. Restano perplessità sull'approccio un po' soft dell'ex Georgetown, in un reparto che comprende non proprio giocatori di intensità come Villanueva e Wilcox. Vediamo come evolverà il giocatore. Al secondo giro Terrico White è una buona presa per cambiare Stuckey, o anche giocare con lui.
GOLDEN STATE: Pick intrigante, quella di Udoh, che forse avrebbe avuto un senso se effettuata qualche scelta più in basso. Il giocatore ci piace, ma temiamo si perderà nel gulag di Oakland.
HOUSTON: Patrick Patterson rappresenta un'ottima aggiunta nel reparto lunghi dei Rockets, buona presa.
INDIANA: Draft decisamente incomprensibile da parte dei Pacers, che hanno nell'ala Danny Granger il loro miglior giocatore. Di conseguenza, risulta strano vedere Indiana scegliere con la #10 un'altra ala piccola, ossia Paul George, giocatore non di primissimo piano NCAA, le cui quotazioni sono schizzate negli ultimi mesi. George ha sicuramente talento, ma bisognerà verificare la coesistenza con Granger. Ancora più incomprensibile la scelta al secondo giro di Lance Stephenson, giocatore sicuramente interessante e scommessa da fare a quel punto del draft ma - guarda un po' - un altro esterno che ha bisogno di palloni per creare dal palleggio.
L.A. CLIPPERS: La squadra più simpatica di Los Angeles conduce un gran bel draft, mettendo a segno tre colpi intriganti. Aminu va a colmare la lacuna in ala piccola: quest'anno si è visto poco ma già un anno fa aveva mostrato qualcosa di più di flash di atletismo. Canestri di talento, capacità di mettere palla a terra e di arrivare in fondo, quanto di mettere a segno un palleggio, arresto e tiro. Bledsoe può fare la squadra da subito, come utile backup per il Barone. Nel caso il progetto dell'ex Kentucky non andasse a buon fine, ecco arrivare da Oklahoma, e dalle paludi del secondo giro, Willie Warren, che lo scorso anno veniva pronosticato in lottery. Buon realizzatore, ha già giocato con Blake Griffin, che l'anno prossimo sarà a tutti gli effetti uno dei rookie dei Clippes.
L.A. LAKERS: Interessante il draft dei bi-campioni, con due scelte al secondo giro di sicuro talento, ma anche con discreti punti interrogativi. Devin Ebanks magari non entrerà in rotazione, ma diventa una delle alternative in ala; Derrick Caracter è una signora scommessa: lungo di gran talento ma dalla testa disabilitata e dalla tendenza a mettere su chili, starà a Bryant e (soprattutto, se non lascia) coach Zen forgiarlo in primis dal punto di vista dell'approccio mentale al gioco. Se va male, pazienza.
MEMPHIS: Buon draft anche per i Grizzlies. A essere sincero, come detto in sede di pre-draft, Henry lo vedo troppo tiratore, troppo guardia, per rappresentare un'alternativa o un rimpiazzo a Rudy Gay. Probabile che finirà per fare la riserva a Mayo. Grande felicità nel vedere che Vasquez è riuscito a finire nel primo giro, perché lo reputo un signor giocatore, di grande talento e intelligenza cestistica, in grado di dare un po' di playmaking alla squadra.
MIAMI: Tre terze scelte per Miami, che ha ceduto la #18. Pittman deve innanzitutto tenere a bada i chili di troppo, Haslem potrà insegnargli tanto. Varnado è uno stoppatore devastante, e potrebbe essere destinato a prendere il ruolo che finora è stato di Joel Anthony, al momento free agent. Da'Sean Butler è arrivato al secondo giro solo in quanto reduce da un infortunio, può venire fuori qualcosa di valido.
MILWAUKEE: I Bucks hanno puntato su un lungo, Larry Sanders, in grado di dare una mano a Bogut, spesso troppo solo sotto i tabelloni. In quest'ottica si inseriscono anche le scelte di Jerome Jordan e Tiny Gallon, ai quali bisogna aggiungere Hobson. Forse non vedranno mai il campo NBA, ma Milwaukee ha deciso di puntare su ali e centri dopo essersi mossa, nei giorni precedenti al draft, per accaparrarsi Maggette e Douglas-Roberts.
MINNESOTA: Se il 2009 era stato l'anno dei play, per i Timberwolves, questa volta Kahn ha preferito concentrarsi sulle ali piccole. Wesley Johnson piace molto, è in grado di difendere, di andare a rimbalzo, di segnare in penetrazione o da fuori. E' una scelta comprensibile, così come si può capire la volontà di prendere lui e non Cousins, che ha maggiori "red flags". Poi è stato il turno di Luke Babbitt, spedito a Portland assieme a Ryan Gomes in cambio di Webster. E poi Lazar Hayward, abituato a giocare da lungo in NCAA. Piace parecchio, ma è tutto da verificare al piano di sopra. Al secondo giro occhio a Bjelica, che si farà le ossa a Treviso.
NEW JERSEY: Favors è sicuramente una buona presa, e può formare da subito una coppia di lunghi solida a est con Brook Lopez. Damion James è un altro giocatore che piace molto, e anche lui può essere mandato in campo sin dal primo giorno. Poco upside, magari, ma giocatore di talento.
NEW ORLEANS: Un 3 e un 4 per gli Hornets, che hanno preferito puntare sulla quantità piuttosto che sulla qualità, scambiando la #11.
NEW YORK: Aspettando l'estate attesa da anni nella Grande Mela, i Knicks mettono su una presa interessante come quella di Andy Rautins. Folle tiratore, è in grado di far girare una squadra ed è un tentacolare ladro di palloni. Pick meno interessante quella di Fields. E' chiaro, comunque, che nell'estate dei Knicks il draft rappresentava solo una parentesi.
OKLAHOMA CITY: I Thunder avevano bisogno di un centro, e lo hanno trovato. Aldrich dà difesa, rimbalzi, solidità, intimidazione. Era quello di cui avevano bisogno a Oklahoma City. Bledsoe avrebbe rappresentato un'interessante alternativa a Westbrook, ma scambiare una #18 con una futura prima scelta dei Clippers è sempre cosa buona e giusta, vista la tradizione da lottery che hanno sulla sponda sfortunata di Los Angeles.
ORLANDO: Bel draft da parte di Orlando, che ha preso con la #29 un giocatore di prospettiva come Orton. Utilizzato pochissimo a Kentucky, tanto che ci si chiedeva che si fosse dichiarato a fare, avrà tutto il tempo per crescere dietro ad Howard e Gortat. Con la #59, invece, un giocatore un po' più solido come Stanley Robinson, ala piccola dalle grandi capacità atletiche, forse poco tiratore per il sistema di Van Gundy.
PHILADELPHIA: Poco da dire sul draft di Philadelphia. I Sixers sono andati a letto presto, giusto il tempo di prendere con la #2 il miglior giocatore disponibile (e forse il migliore del draft, al momento). Evan Turner rappresenta un'ottima aggiunta nello scacchiere della città dell'amore fraterno, pronto anche ad essere il leader da subito in caso di partenza di Iguodala.
PHOENIX: Rinforzi sotto i tabelloni per i Suns. Lawal è sicuramente più intrigante di Collins, che probabilmente finirà in qualche squadra europea.
PORTLAND: Ultimo giorno di lavoro, ingiustamente, per il GM Kevin Pritchard, che ha regalato le ultime chicche ai Blazers. Luke Babbitt può punire dall'arco ed è arrivato insieme a un giocatore prezioso come Ryan Gomes (che però potrebbe fare nuovamente le valigie). Williams e Johnson vanno a intasare ulteriormente l'affollato reparto guardie di Portland, in attesa di capire cosa farà Fernandez.
SACRAMENTO: I Kings incassano con la #5 un potenziale crack come DeMarcus Cousins. Sta ora a loro forgiarlo come persona e come giocatore. Se tutto andrà liscio, il rischio è quello di trovarsi un all star. Se qualcosa andrà storto, Sacramento ha pronta un'altra scommessa, ossia Hassan Whiteside, a lungo oggetto misterioso di questo draft, accreditato anche di una scelta in lottery. E' finito al secondo giro, vedremo se sarà solo una polizza assicurativa o qualcosa di più.
SAN ANTONIO: James Anderson è un signor realizzatore, ma ha toppato il torneo NCAA (breve e sotto le attese) ha suscitato qualche perplessità. In ogni caso, Popovich saprà come forgiarlo, e a San Antonio dovrà dare il suo contributo nel sistema, non dovendo prendersi troppe responsabilità ma facendo quello che gli sarà richiesto. In quest'ottica, è la solita - e solida - presa da parte degli Spurs.
TORONTO: Sono stato un ammiratore del primo Ed Davis, ma guardandolo con maggiore attenzione il mio entusiasmo nei suoi confronti è calato drasticamente. Mi sembra il classico giocatore di cui ti innamori vedendone un'azione, ma poi lo osservi con maggiore attenzione e saltano fuori tutti i ma e i però del caso. La stessa coesistenza con Bargnani può apparire rischiosa, soprattutto dal punto di vista della solidità, della sfrontatezza e della tenuta mentale. Ci si potrebbe trovare davanti a una coppia di "e se...?", cioè due giocatori ai quali manca qualche centesimo per fare il proverbiale dollaro. Al secondo giro arriva Solomon Alabi, altro lungo che non eccelle per completezza, ma che può dare un discreto contributo offensivo. Con la #50 potrebbe essere una buona presa.
UTAH: Diciamo solo che ci fa enormemente piacere vedere Gordon Hayward al servizio di Sloan.
WASHINGTON: Tre scelte al primo giro per i Wizards. La prima, ovvia e scontata. Le altre due da verificare. Ma che sembrano positive. Seraphin arriva con la scelta presa dai Bulls assieme ad Hinrich (che farà a tutti gli effetti la SG, dando però il fosforo che manca a Wall e Arenas): con il francese a Washington sperano di aver trovato un nuovo Ibaka. Booker è un giocatore che mi piace molto, perché è un buon rimbalzista, è intelligente, sa passare la palla. Sa giocare a basket, insomma. Undersized, ma nel nulla di Washington può dire la sua.

Nessun commento: