venerdì 30 aprile 2010

Dallas, dove andiamo?

Odio dover scrivere queste righe, ma mi tocca. Un'altra stagione è andata, per i miei Dallas Mavericks, e un'altra delusione è all'ordine del giorno. Molti pensavano che i Mavs avessero finalmente trovato la quadratura del cerchio, io avevo le mie perplessità su una squadra che, nonostante la decima regular season consecutiva con almeno cinquanta vittorie, continuava a non essere in grado di ammazzare le partite. Dallas ha avuto il miglior record dell'NBA in trasferta, quest'anno. E un record invidiabile nelle (tantissime) partite finite con scarto ridotto. E nei playoff? Tre sconfitte su tre in trasferta, e due sconfitte su due nelle gare finite punto a punto.
E' per questo che credo che, in un'ottica di prospettiva futura, non si debba pensare esclusivamente al talento, ma anche a una questione di mentalità. Una mentalità vincente che a Dallas continua a mancare, così come la capacità nel tirare fuori il meglio di sé, il 120%, quando conta. Gli Spurs hanno avuto un contributo pazzesco da George Hill, che è stato in grado di dare tanto nel momento in cui i big three faticavano, e da un McDyess commovente per tenacia difensiva e letale con il suo jumper dai 5 metri. Quali giocatori di Dallas possono dire di aver giocato una serie superiore ai propri standard? Nessuno.

Ora, da dove iniziare in un'analisi per il futuro?
Innanzitutto da Dirk, ovviamente. Nel post-gara, probabilmente per l'ennesima delusione, ha lasciato intendere che deve riflettere sul suo futuro. La piazza lo adora, e il sentimento è decisamente reciproco, ma l'anagrafe inizia a farsi sentire, non tanto sul campo, quanto nella testa. In poche parole, Nowitzki inizia a pensare di avere ancora un paio d'anni ad alti, altissimi livelli. E gli piacerebbe chiudere con un anello al dito, visto che non è andata molto bene anche per quell'altro anello che voleva mettersi, vedi la storia della fidanzata dalle molteplici identità che lo investì negli scorsi playoff. Un problema al quale rispose sul campo nella serie contro Denver: 28+10, 35+9, 33+16, 44+13, 32+10.
E quest'anno? Che vuoi dirgli quest'anno? 36 punti con 12/14 al tiro nella prima gara. Una seconda un po' travagliata, ma comunque da 24+10, durante la quale si sono visti i primi accenni di raddoppi. Raddoppi che sono via via aumentati nella serie, nonostante questa chiusa con 26+8 e il 54% dal campo. 33 punti in gara 6.
Io son di parte, ma che vuoi dire a uno così?
Niente. E capirei se decidesse di provare altrove, anche da secondo violino, nella sua corsa al titolo.
Gli scenari sono quindi due: a) senza Dirk; b) con Dirk.

Lo scenario a) è il più facile da delineare. Via Dirk, via i Mavs. Ossia, via alla ricostruzione. Sign and trade che mandi il tedesco in qualche squadra già di buon livello, magari ad est per evitare di incontrarlo e piangere troppo spesso per il dolore. In cambio contratti in scadenza, ma soprattuto qualche giovane, qualche scelta.

Lo scenario b) è decisamente più complesso. Aiutiamoci con la situazione salariale dei Mavs.



Chiedo scusa per la grandezza dell'immagine, spero non ci siano troppi presbiti a leggerci. Comunque se ci cliccate si allarga.
Dunque, il monte salari, come si può ben vedere, è bello pieno. Niente di inaspettato, con Cuban. Ci sono però un paio di situazioni che possono giocare a favore dei Mavs.
La prima è il contratto di Dampier, che non ha raggiunto il limite di partite/minuti giocati per veder scattare la clausola per l'ultimo anno. Quindi, Damp, è stato bello. Ma anche no.
La seconda è la breve durata di alcuni contratti. Butler andrà nel contract year, ha giocato una buona regular season e dei playoffs discreti. Il problema è che i suoi punti nascono spesso da situazioni statiche, in cui lui prende palla e attacca la riga di fondo, oppure riceve in post e si gira per il jumper. Si può tenere, ma non è un secondo violino.
Kidd credo chiuderà la sua carriera a Dallas. Reduce dalla sua migliore stagione al tiro da 3, continua a predicare basket. Il problema è essenzialmente anagrafico. E' stato spremuto in regular season, causa mancanza di sostituto valido, ed è scoppiato nei playoff, trovandosi contro due play rapidissimi come Parker e Hill, visto che difensivamente ha perso più di un passo. Comunque, con quel contratto è difficile scambiarlo prima di un anno.
Terry. Ecco, Terry. Il Jet è probabilmente il giocatore più scambiabile. Decisivo per la squadra per come è in grado di cambiarti la partita. Si può dire che spesso i Mavs non inizino a giocare senza il suo ingresso. Ma ha giocato dei playoffs schifosi. E' lui quello sacrificabile? Può darsi. Io, almeno, proverei a dare via lui.
Haywood è in scadenza. Se non chiede la luna, terrei lui. Ma è necessario trovare un backup di valore, per evitare di dover ricorrere a Najera o Dirk da 5.
Barea ha una team option, evitiamo di esercitarla. Via, via, spazio al francesino.
Marion è purtroppo inscambiabile, ce lo terremo almeno fino al 2013.

E poi c'è il problema di Carlisle. Non c'ha capito un cazzo. Haywood rende meglio partendo nello starting five. Marion e Butler tenuti rispettivamente 17 e 15 minuti in campo in gara3, quando abbiamo giocato gran parte della gara con Barea, Terry e Kidd. Barea preferito sempre e comunque a Beaubois, che per quanto rookie ha la stessa incoscienza offensiva del portoricano ma magari regge un minimo le penetrazioni. S'è fatto rimontare in trasferta sia in gara3 che in gara4, quando una squadra con un minimo di solidità mentale avrebbe portato a casa almeno una delle due.

Serve qualcuno che sappia come si vince, ho detto. A partire dalla panchina. Carlisle dubito lo sia, ma è anche vero che quei pochi che lo sanno sono già impegnati.

Infine, il draft. Niente scelte al primo giro, due al secondo. Dove comunque, vista la profondità che dovrebbe avere il draft di quest'anno, si può pescare bene.
Tutto questo è riassumibile in questo modo:

2 commenti:

Dagdam0r ha detto...

Bell'articolo, mi piace sempre leggervi anche se commento poco, volevo comunque consigliarti per quanto riguarda le stime contrattuali di fare riferimento a www.shamsports.com , è un sito personale di un inglese un po' pazzo ma ti garantisco che è più preciso di hoopshype per quanto riguarda le situazioni contrattuali, in particolar modo dettagli su opzioni e accuratezza delle cifre, in ogni caso nulla che contrasti con le ottime considerazioni fatte nel tuo articolo

Michele C.

drunkside ha detto...

grazie mille, ho scoperto che su Shamsports c'ero già finito altre volte per caso, in pezzi della serie "Where are they now?"!