venerdì 29 aprile 2011

History in the making


Dove eravamo rimasti?
Ormai è troppo facile elogiare i Thunder. Sono giovani, costruiti bene, allenati bene. Hanno il miglior realizzatore degli ultimi due campionati, un secondo violino in crescita e (anche troppo intraprendente), tanti giovani in rampa di lancio. Hanno aggiunto il tassello Perkins, decisivo per liberare Ibaka dai compiti di marcatura sui 5, permettendogli di diventare un pericolo pubblico per gli attacchi avversari e di arrivare dal lato debole per stoppare (9 in gara-5, tanto per gradire). Attaccare contro questi Thunder è difficilissimo, perché hanno stazza (Perk, Mohammed), e possono occupare tanto spazio in verticale (Ibaka, lo stesso Westbrook) e in orizzontale (Durant, Sefolosha). In attacco poi ci pensa lui.

 

Ecumenico.

In realtà ai Thunder manca ancora qualcosa per puntare al bersaglio grosso. Di sicuro hanno le carte in regola per far soffrire gli Spurs (nel caso dovesse riuscire la miracolosa rimonta con i Grizzlies) e i Lakers (play rapido, solida rotazione tra i lunghi, buoni marcatori su Bryant).
Fatto sta che il 4-1 contro i Nuggets è un'affermazione più netta nel risultato che sul campo, perché Denver ha 
dato parecchio fastidio, pagando probabilmente la modalità con cui è strutturata la squadra dopo la trade con i Knicks. Perché avere tanti giocatori che vanno sopra i 10 punti di media è bello e piacevole fin quando va tutto bene. Ma nel momento in cui ti trovi in difficoltà tocca avere il fenomeno (vd. video sopra) che ti risolve le partite. I Nuggets si trovano di fronte ad una post-season (che ahinoi rischia di essere più lunga del solito) in cui dovranno fare molte scelte. Scadono i 16 milioni di Martin. Scade JR Smith. C'è la possibilità che Chandler torni a New York. C'è - soprattutto - la possibilità (che giudico comunque remota) che Nenè non eserciti la player option.
Insomma, bisognerà vedere come impostare la squadra. In regia, Ty Lawson ha dimostrato di essere uno su cui si può contare. Rapidissimo, ha spesso fatto a fette la difesa dei Thunder ed è stato con 15.6 ppg il miglior realizzatore dei Nuggets nella postseason. Il problema è che bisognerebbe anche creare per gli altri, e oltre alle sue mancanze i dubbi su Felton (disastroso nei momenti caldi di gara-5) sono tanti.

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