sabato 16 ottobre 2010

Figurelle

Dopo la rinuncia di Torino a ospitare per motivi economici un evento che le avrebbe comportato un ritorno pecuniario tre volte maggiore all'investimento, facendo una figura di merda epocale che raramente si è vista, almeno in ambito sportivo, in un paese occidentale, arriva la botta definitiva a qualsiasi ambizione di crescita del movimento cestistico del paese: l'Italia rinuncia alla candidatura per gli Europei 2013. Mancano le strutture e gli sponsor.
Nessun problema. Voglio dire, questo è un paese dove si vogliono organizzare gli europei di calcio e si permette ai figli di Arkan di mettere a ferro e fuoco una delle città più grandi d'Italia (gli è andata bene che son passati i tempi di Bolzaneto...) e poi li si fa anche accomodare allo stadio con cesoia, bengala e quant'altro. Effetti della tessera del tifoso.

Al di là delle facili considerazioni generali sul livello delle istituzioni politiche, sul versante cestistico registriamo la seconda figura di merda in pochi mesi di Meneghin (e dire che speravo cambiasse qualcosa, e tralasciamo per pietà il caso Napoli...) e soci. Ci attendiamo un feroce pezzo di Hruby, ma probabilmente è troppo impegnato a scagliarsi contro Bonamico per questioni di primo piano come chiavette USB, floppy disk, almanacchi delle Giovani Marmotte e affini.

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