mercoledì 20 ottobre 2010

Atlantic Division preview

Stagione Nba alle porte, iniziamo a guardarci attorno per capire cosa dobbiamo aspettarci. Dai big three di Boston a quelli di Miami, passando per il Kobe detentore e la crescita di Durant.

Boston Celtics: Macchina del tempo: anno 2004. All'epoca una squadra con Ray Allen, Paul Pierce, Kevin Garnett, Shaquille e Jermaine O'Neal sarebbe stata possibile vederla solo all'All Star Game. E invece eccoci di fronte all'ennesima ultima chiamata per una squadra che di certo non ha smarrito il pride. Infortunatosi Perkins, ecco i due O'Neal. Perso Tony Allen, ritorna Delonte, l'amichetto di mamma Gloria, che potrà dare una mano anche in regia evitando a Rivers di passare dal caos calmo di Rondo all'anarchia del piccolo Nate. Nota a margine: Shaq, Big Baby, Harangody. Sarà una lunga stagione per il nutrizionista dei Celtics.

Io grande capo ora, da?
New Jersey Nets: La prima offseason alla vodka non è andata nel migliore dei modi. Arriva un allenatore capace come Avery Johnson, a East Rutherford sbarcano tanti buoni comprimari. Ma di stelle neanche l'ombra, e forse per quello i (pochi) tifosi Nets dovranno attendere il tanto sospirato trasferimento a Brooklyn. Annata di transizione, quindi, con Harris chiamato a riscattare l'annata precedente e un Farmar a coprirgli le spalle, in attesa della crescita dei vari Williams, Morrow e Favors. Sono comunque giovani e con talento (vd. alle voci Lopez e Outlaw), ma a meno di sorprese saranno tra i protagonisti della prossima lottery.

New York Knicks: Possiamo inserire anche loro tra i delusi dalla offseason di quest'anno, alla quale erano riusciti ad arrivare (troppo?) liberi e puliti. Si sono illusi di poter puntare a un free agent che volesse cimentarsi là dove pochissimi sono riusciti: vincere un anello nella Big Apple. Si sono ritrovati a dover contrattare con giocatori che volevano in squadra i propri amichetti e che erano interessati alla spiaggia e ai party.
Programma rimandato, quindi. Intanto si punta a salire qualche gradino e magari tornare ai playoff. Al contrario dei Nets, non sono rimasti a mani vuote: abbiamo già visto cosa può fare Stat nel sistema di D'Antoni, anche se tra i due non son sempre stati rose e fiori. Sono inoltre arrivati giocatori utili alla causa: Felton, presentatosi alla gara di Milano con un'evidente pancetta, potrebbe comunque avvertire la mancanza di fiducia causata dal sogno-CP3; Azubuike e Anthony Randolph sono abituati a giocare a ritmi rapidi. Per quest'ultimo, in particolare, potrebbe essere la stagione del boom.

In cerca di un equilibrio
Philadelphia 76ers: Anche qua ci troviamo di fronte ad una probabile stagione di transizione. Siamo innamorati di Evan Turner, ma l'ex Ohio State deve ancora integrarsi al meglio nello scheletro della squadra. Inoltre la coesistenza con Holiday (e con Lou Williams, che tornerà nel ruolo da sesto uomo che è quello che più gli si addice) va verificata perché si tratta di tre giocatori che rendono al meglio gestendo il pallone. Aggiungiamoci anche Iguodala che i suoi possessi li pretende anche per anzianità (relativa)...
Rispetto a Jordan, Collins dovrebbe limitare lo small ball, ma sotto canestro non c'è molto per cui sorridere: Brand ha passato i tempi migliori, Speights sembra involuto, e le ali più interessanti (Young e Nocioni) sono dei tweener. Potrebbe venire fuori qualcosa di buono da Hawes, che ai Kings aveva (soprattutto due anni fa) mostrato discreti flash di talento. La sensazione però è quella di una squadra che non è tale, e che andrebbe completata sul mercato.

Ehi Chris, ti manca Toronto?
Toronto Raptors: Anno zero in Canada, dove hanno salutato Chris Bosh. Il quadro non è dei più rosei: d'altra parte quando in regia ti trovi Calderon, Jack e ora anche Barbosa capisci che non sarà una stagione piacevole per i puristi. Sottocanestro tanti giocatori, ma poca sostanza. Ok, David Andersen ci piace. Alabi è interessante ma poco pronto. Reggie Evans serve solo a menare le mani. Amir Johnson un mattoncino può portarlo, ma con quel contratto dovrebbe sfiorare la doppia doppia... Ed Davis manco è arrivato e s'è rotto (ancora)...
C'è da sperare in un Bargnani (e un Kleiza) formato nazionale e nell'esplosione di DeRozan. Ma fossimo tifosi Raps inizieremmo a pensare a come riempire le nostre giornate di aprile.

2 commenti:

MeltinPoz ha detto...

Ti offendi se faccio la mia preview?

drunkside ha detto...

e perché dovrei? :D